Se e' vero che i viventi possono essere condotti all'estinzione da un improvviso e deleterio cambiamento di habitat determinato dall'uomo, allora potremmo avere in pugno una strategia efficace per liberarci dai virus...
Lo propone il biologo evolutivo Paul Turner della Yale University dalle pagine di Ecology Letters: l'idea sarebbe quella di tendere una trappola ecologica ai virus, inducendoli ad entrare nelle cellule "sbagliate". Questa strategia e' gia' presente naturalmente tra gli organismi che devono fronteggiare un'infezione virale, ma Turner pensa sia possibile "ingegnerizzare" ulteriormente una cellula, fornendola delle proteine adatte ad attrarre un virus per poi bloccarne la riproduzione e in ultima analisi la sua sopravvivenza. Lo studio sperimentale, e la relativa modellizzazione matematica che verificano questa ipotesi sono stati effettuati su una popolazione batterica di Pseudomonas phaseolicola attaccata dal virus batteriofago Ö-6: quando si inserisce nella popolazione batterica standard un certo numero di cellule trappola mutanti, la popolazione virale non e' piu' in grado di riprodursi adeguatamente, declinando in numero fino a giungere all'estinzione.
Secondo Turner la brillante strategia potrebbe essere applicata in futuro a virus che costituiscono una seria minaccia per l'uomo, HIV in primis. Il virus HIV riconosce infatti i linfociti T helper (impegnati nella difesa immunitaria acquisita) per la presenza sulla superficie di un complesso proteico denominato CD4, e poi e' in grado di sfruttare il nucleo di queste cellule per riprodursi: se si immettessero cellule ingegnerizzate con CD4 ma senza nucleo, sfruttando per esempio i globuli rossi, il virus verrebbe facilmente attirato e "intrappolato" in cellule che non supportano la sua riproduzione, determinandone la rapida estinzione.
Paola Nardi
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