Uno studio molecolare dimostrerebbe che i progenitori dei mammiferi attuali si sarebbero diffusi tra 85 e 75 milioni di anni fa, svincolando la loro grande radiazione adattativa dall'estinzione di massa dei dinosauri alla fine del Cretaceo. In seguito ci fu un'ulteriore radiazione adattativa tra 56 e 34 milioni di anni fa.
Tutti conoscono la teoria che descrive l'estinzione di massa che portò alla scomparsa dei dinosauri avvenuta circa 65 milioni di anni fa, tra la fine del Cretaceo e l'inizio del Terziario. Un grande meteorite, del diametro di 10Km, che cadde sulla Terra diede origine al Golfo del Messico e abbassò vertiginosamente la temperatura del nostro pianeta, creando le condizioni per l'estinzione dei dinosauri. Da quel momento i mammiferi, che precedentemente erano rappresentati solo da poche specie e confinati in "cantucci e angolini ecologici", si diffusero su larga scala e diedero origine ai progenitori dei mammiferi attuali. Questa ipotesi trova conferma sia nei resti fossili che nelle testimonianze geologiche. Infatti, i fossili dei dinosauri sono abbondanti prima di 65 milioni di anni fa e pressochè nulli dopo, mentre quasi l'esatto opposto accade per i mammiferi. Inoltre, la scoperta nel 1980 di uno strato di iridio, elemento raro sul nostro pianeta ma molto abbondante nei meteoriti, uniformemente distribuito sulla superficie terrestre nello strato sedimentario corrispondente alla fine del Cretaceo, conferma la teoria della catastrofe di origine extra-terrestre.
Tuttavia, le documentazioni fossili sono incomplete. Uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, potrebbe cambiare l'idea su come i progenitori dei mammiferi attuali popolarono la Terra. Un gruppo internazionale di ricercatori ha condotto un'analisi molecolare, confrontando sequenze geniche di circa il 99% delle 4554 specie di mammiferi conosciuti, per ricostruire un albero filogenetico di questa classe di vertebrati. In seguito hanno calcolato il tempo medio di diversificazione all'interno di ogni linea filetica, riuscendo a determinare quando comparvero le diverse specie e quali risultassero strettamente imparentate tra loro.
I risultati indicano, in primo luogo, che i Monotremi (Protothreria) si separarono dagli altri mammiferi circa 166 milioni di anni fa e che la divisione tra Marsupiali (Metatheria) e Placentati (Eutheria) avvenne circa 147 milioni di anni fa. In seguito, 50 milioni di anni dopo si diversificarono i 4 superordini di Placentati (Afrotheria, Euarchontoglires, Laurasiatheria e Xenarthra) nell'arco di soli 2,5 milioni di anni. Questo periodo sembra segnare l'inizio di una grande esplosione dei mammiferi euteri, dal momento che tra 85 e 75 milioni di anni fa apparvero tutte le famiglie ancora oggi esistenti. La grande radiazione adattativa dei mammiferi avvenne dunque molto tempo prima della fine del Cretaceo. Seguì un periodo piuttosto lungo in cui si assiste ad una bassa diversificazione fino ad una nuova esplosione databile circa tra 34 e 56 milioni di anni fa, circa 10-15 milioni di anni dopo l'estinzione di massa dei dinosauri. Questa nuova esplosione di diversità dell'Eocene e Oligocene è avvenuta troppo tempo dopo l'estinzione del tardo Cretaceo perchè i due fatti possano essere consequenziali.
I risultati indicano, inoltre, un piccolo aumento di diversità subito dopo l'estinzione dei dinosauri ma evidenziano che queste linee di mammiferi si estinsero in tempi brevi o subirono un consistente declino in breve tempo.
Nei prossimi anni i paleontologi dovranno trovare testimonianze a supporto di questa nuova teoria, ma soprattutto comprendere le cause delle radiazioni adattative, che potrebbero essere legate ad un sostanziale aumento delle temperature a livello globale e, solamente per la prima grande esplosione, alla comparsa delle piante a fiore.
Dell'articolo originale è disponibile l'abstract.
Andrea Romano
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