Friday, June 01, 2007

Crearsi un credo

In un intervista il biologo inglese Lewis Wolpert spiega come l’origine della religione sia da cercarsi nelle nostre teste.

Lewis Wolpert è un eminente biologo dello sviluppo all’University College a Londra, e l’anno scorso ha dato alle stampe il libro “Six Impossible Things Before Breakfast: The Evolutionary Origins of Belief”.
In questa intervista racconta il suo punto di vista sulle religioni. Wolpert spiega che, a differenza del suo collega Dawkins, non desidera che le religioni siano abolite. Al contrario ritiene che la fede possa dare un grande conforto alla gente quando si trattano temi delicati come la morte e la sofferenza. La religione addirittura darebbe un vantaggio evolutivo per chi crede, nonostante sia basato su di un’illusione.

Per spiegare le malattie, la morte e le altre cose che erano misteriose, i primi ominidi sarebbero ricorsi a spiriti e divinità. Il tutto per la necessità di trovare una causa ai fenomeni che osservavo. Questa è la teoria di Wolpert sul come si sarebbero evolute le religioni.
Un lunga interessante intervista con la quale possiamo esplorare ancora una volta le origini evolutive del credere.

Chiara Ceci

4 comments:

unfisicobestiale said...

Sembra una lettura interessante. Per caso sapete se c'è/ci sarà un'edizione italiana?

paolo said...

Ora no...forse in futuro ma ne dubito

THARBA said...

Mi pare che sia meglio che gli scienziati si occupino di scienza perchè quando escono dal seminato cominciano a dare giudizi imbarazzanti (vedi ultima parte del commento).
A ognuno il suo campo di attività.

Anonymous said...

Sembrerà incredibile ma Giovanni Paolo II non era d'accordo con Tharba; nella lettera del 1988 a P.Coyne (http://www.disf.org/Documentazione/05-4-880601-Coyne.asp) scrisse, fra altre raccomandazioni ai teologi che dovrebbero essere meglio conosciute, anche "Gli scienziati non possono perciò disinteressarsi del tutto di certi argomenti di cui si occupano filosofi e teologi. Col dedicare a questi argomenti un po' dell'energia e dell'interesse che essi mettono nelle loro ricerche scientifiche, possono aiutare altri a scoprire più pienamente le potenzialità umane delle loro scoperte.”. Ci sono al mondo poi migliaia di religioni (http://www.pusc.it/press_office/rassegna_06/06_03_10.html) e gli esperti non possono credere alle diverse "verità" di tutte le religioni.