Nel fascicolo di giugno segnalo tra gli altri articoli la recensione del libro di Humphrey, Rosso. Uno studio sulla coscienza, Codice, Torino, a cura di John R. Searle dal titolo Una scienza per la coscienza.
Dal sito web riporto:
Dopo essere stato trascurato per gran parte del Novecento, il tema della coscienza è oggi di moda. Alla voce "consciousness" Amazon elenca 3.865 libri, molti dei quali usciti negli ultimi due anni. Qual è esattamente il problema della coscienza, e perché è tanto arduo per noi, se non impossibile, trovarne una soluzione che soddisfi tutti? Beninteso, i problemi sono più di uno e sussistono molti e svariati motivi per dissentire dalle soluzioni proposte. Il difficile problema della coscienza si enuncia cosí: come può essa esistere e funzionare, nel privato, in modo soggettivo e qualitativo, all'interno di un mondo che invece consiste in fenomeni pubblici, oggettivi e fisici? Per esempio: come può la materia grigia contenuta nel cranio (del peso di circa un chilo e mezzo) esser la causa di tutte le nostre esperienze consapevoli? Il problema della coscienza è il fulcro dell'annoso problema "mente-corpo" della filosofia. Qual è il rapporto fra la mente cosciente e il cervello fisico nonché il resto del corpo?
...e inoltre la rivista ha riservato uno spazio al confronto tra Telmo Pievani e Gilberto Corbellini a proposito del saggio "Evoluzione e politica" di Gilberto Corbellini pubblicato nel numero di aprile della rivista.
Paolo Coccia
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