Secondo alcuni studiosi, le dimensioni dei tre canali semicircolari che fanno parte dell'apparato vestibolare situato nell'orecchio interno, l'organo di equilibrio e di coordinazione del movimento della testa e del corpo, sono correlate al modo in cui un mammifero si muove.
Alan Walker, professore di antropologia e biologia alla Penn State University ed esperto in locomozione dei primati, ha guidato un nutrito team internazionale di ricercatori all'esame di ben 91 specie di primati, rappresentanti tutte le famiglie di questo ordine (viventi e recentemente estinte), e 119 specie di mammiferi sia arboricoli che terrestri, che vanno dal topo all'elefante: un campionario davvero diversificato per dimensioni corporee, habitat e tipo di locomozione. I risultati della ricerca sono appena stati pubblicati in un articolo di libero accesso sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
L'ipotesi di partenza affermava che questa struttura, facente parte dell'apparato vestibolare o statocinetico, la quale regola la coordinazione dei muscoli del collo e dell'occhio per il mantenimento della stabilita' delle immagini, dovesse avere un ruolo importante nel determinare le capacita' motorie di un animale, e cioe' la sua abilita' di saltare, planare o volare tra rami o rocce: in pratica l'evoluzione di nuovi modi di muoversi deve necessariamente coincidere con il co-adattamento dell'organo di equilibrio dell'animale. L'apparato vestibolare e' costituito appunto dagli organi otolitici, che misurano i movimenti lineari, e da tre canali semicircolari quasi perpendicolari tra loro e pieni di liquido, che registrano i movimenti rotatori. Lo studio ha richiesto l'analisi delle dimensioni e del raggio di curvatura dei canali di ciascuna specie, misurati con una sofisticata e sensibilissima tecnica di scansione a raggi x. Gli animali in esame erano stati precedentemente classificati in sei gruppi, a seconda delle loro capacita' di movimento.
In effetti, la relazione statistica tra il raggio di curvatura dei canali dell'apparato vestibolare e il modo di locomozione della specie e' risultata particolarmente significativa; maggiore e' la velocita' di movimento e l'agilita' di spostamento di un mammifero e piu' grande e' la dimensione dei canali: naturalmente e' stato introdotto un fattore di scala per tener conto delle diverse masse corporee delle varie specie. Il risultato e' valido sia per i primati che in generale per i mammiferi. Lo studio di Walker ha peraltro un pregio importante, che va al di la' dell'analisi delle specie attuali: esso infatti costituisce un metodo indipendente dall'analisi della struttura degli arti per fare previsioni sulle modalita' di movimento di specie estinte. Sara' cosi' possibile confrontare le conclusioni che si ricavano dall'analisi del sistema dei canali semicircolari con quelle gia' ottenute per altre vie.
Paola Nardi
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