In pochi milioni di anni, le Angiosperme hanno prodotto quasi tutte le linee evolutive odierne
Un gruppo di scienziati delle università della Florida e del Texas ha iniziato a fare luce su quello che Charles Darwin chiamò “l'abominevole mistero” dell'evoluzione delle piante.
Il progetto AGP (Angiosperm Phylogeny Group) ha portato dapprima nel 1998 a una riclassificazione delle Angiosperme, che dalla divisione in due gruppi (monocotiledoni e dicotiledoni) sono passate a un totale di otto (Amborellales, Nymphaeales, Austrobaileyales, Chloranthales, Ceratophyllales, magnolide, eudicotiledoni e monocotiledoni). Le ricerche di Doug e Pam Soltis hanno in parte chiarito le relazioni filogenetiche reciproche tra questi gruppi sequenziando il genoma dei plastidi, organelli presenti nelle cellule delle piante superiori. Inoltre, è stato dimostrato come la diversificazione delle Angiosperme sia avvenuta in un periodo di tempo relativamente breve: 5 milioni di anni. “Le Angiosperme sono rappresentate oggi da circa 400.000 specie”, dice Pam Soltis. “È stupefacente pensare come questa incredibile varietà si sia sviluppata in così poco tempo – soprattutto considerando che le Angiosperme sono comparse sulla Terra 130 milioni di anni fa”.
È dai tempi della pubblicazione dell'”Origine delle specie” che i botanici discutono a proposito della rapida comparsa ed “esplosione” delle Angiosperme. “Una delle ragioni per cui è così difficile capire le loro relazioni evolutive è perché si sono diversificate in un periodo di tempo così breve”, dice Robert Jansen, professore di biologia all'università di Austin, Texas. Questi studi, secondo Jansen, preparano il campo per tutti i futuri studi di botanica comparata.E per quel che riguarda la ragione di una diversificazione così rapida? Doug Soltis ipotizza che possa essere stata dovuta a qualche cambiamento climatico di portata globale. L'altra possibilità è che una delle grandi novità evolutive delle Angiosperme, cioè una cellula in grado di trasportare l'acqua lungo lo stelo, si sia dimostrata così efficace da aver dato avvio alla massiccia diversificazione del Cretaceo inferiore.
Gabriele Ferrari
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