L'analisi molecolare ha identificato un ibrido che possiede la metà del DNA appartenente ad una specie di tartaruga gigante delle Galapagos che al momento conta un solo esemplare. Si attendono sviluppi sull'eventuale ritrovamento di nuovi individui che impediscano l'estinzione della specie.
George Il Solitario (Lonesome George), è l'unico esemplare vivente della sua specie: la tartaruga gigante delle Galapagos Geochelone abingdoni, endemica dell'isola di Pinta dell'arcipelago ecuadoriano. Ad oggi detiene il triste record che gli conferisce l'appellativo di "creatura più rara del mondo", ma un recente studio potrebbe mettere in dubbio questo primato.
Lanesome George fu trovato nell'isola di Pinta nel lontano 1972, quando si pensava che la sua specie fosse ormai estinta. Da allora vive in cattività nel Charles Darwin Research Station sull'isola delle Galapagos di Santa Cruz in compagnia di due femmine appartenenti ad una specie affine, la Geochelone becki, che abita nell'isola di Isabela, a circa 70Km da Pinta. Fino ad oggi Lonesome George non ha mai nutrito alcun interesse sessuale nei confronti delle sue coinquiline e quindi i geni della sua specie sono destinati a scomparire con la sua morte.
Uno studio, pubblicato sulla rivista Current Biology e condotto da ricercatori dell' Università di Yale potrebbe modificare il finale di questa storia che sembrava ormai tristemente scontato. E' stata, infatti, effettuata un'analisi che ha confrontato i DNA di un piccolo campione di tartarughe residenti nell'isola di Isabela con quello di Lonesome George e di altri 6 esemplari della sua specie provenienti da musei. Ebbene, si è riscontrata la presenza di un individuo con patrimonio genetico pari alla metà di quello delle Geochelone abingdoni, un ibrido tra le tartarughe di Pinta e Isabella. Sfortunatamente questo individuo è un maschio. Certamente, però, un esemplare di Geochelone abingdoni è giunto sull'isola di Isabela, ma, dato che l'analisi è stata eseguita solo su un piccolo campione delle migliaia di individui presenti, la possibilità che vi siano altri ibridi o, perchè no, organismi della stessa specie di Lonesome George è concreta.
Il prossimo passo, già annunciato dal gruppo di ricerca, è quello di sguinzagliare 20 scienziati sull'isola di Isabela per la raccolta del DNA di tutti gli individui e l'eventuale individuazione di ibridi o di esemplari con genoma di Pinta. In caso di successo, questi sarebbero prelevati e fatti accoppiare con la "creatura più rara del mondo" per rifondare una popolazione vitale sull'isola di Pinta.
Forse Lonesome George si trasformerà da simbolo di rarità a icona di salvezza e conservazione.
Andrea Romano
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