Nelle zone con forti rumori di sottofondo dovuti alle attività umane i pettirossi sono costretti a cantare di notte per conquistare un partner riproduttivo.
L’ambiente cittadino modifica le abitudini degli animali. Dopo le cinciallegre costrette a cantare a tonalità più alte di quelle del traffico per poter accedere ad una compagna, ora tocca ai pettirossi (Erithacus rubecula) residenti in Inghilterra modificare le prorie abitudini. Il forte rumore cittadino impedirebbe, in alcune zone, il canto diurno e obbligherebbe questi animali a cantare di notte.
Il pettirosso maschio conquista la propria femmina tramite le sue abilità canore ed il repertorio di “canzoni” che sfoggia durante il corteggiamento e durante la conquista ed il mantenimento di un territorio. Si capisce, dunque, il grosso problema che sono costretti ad affrontare i pettirossi nelle aree fortemente antropizzate.
Uno studio, pubblicato su Biology Letters e condotto da ricercatori dell’ Università Sheffield, ha analizzato numerosi siti nella città di Sheffield e nei suoi dintorni tra aprile e giugno (i mesi in cui si forma la coppia e avvengono accoppiamento e nidificazione) del 2005 e del 2006 per indagare il comportamento di corteggiamento. I risultati indicano che in alcune zone i maschi cantano di notte. Sono proprio questi siti quelli in cui si evidenzia un maggior inquinamento acustico dovuto al traffico cittadino, con rumori che superano i 10 decibel.
L'ennesima dimostrazione dell'influenza antropica sul comportamento degli animali.
Andrea Romano
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