I primi anfibi colonizzarono le terre emerse dopo aver modificato la modalità di alimentazione. Cominciarono a mordere...
Il passaggio dei vertebrati dalle acque alle terre emerse potrebbe essere avvenuto in seguito alla modificazione del modo di nutrirsi da parte dei primi anfibi. Infatti, secondo un recente studio condotto da ricercatori dell' Università di Harvard e pubblicato su PNAS, Acanthostega, il primo anfibio apparso sulla terra circa 375 milioni di anni fa, avrebbe catturato le sue prede addentandole piuttosto che risucchiandole con la bocca. Questa modalità sembra essere più adeguata ad una caccia sulle terre emerse piuttosto che in acqua, ambiente più favorevole alla predazione tramite risucchio.
I ricercatori hanno analizzato le forme, le posizioni relative di alcune ossa del cranio ed i movimenti che esse compiono quando sono impegnati nelle diverse modalità di alimentazione, riuscendo a determinare da queste se un animale si nutre mordendo o risucchiando le prede. Tramite questa analisi, che ha previsto inoltre il confronto fra un pesce tutt'ora esistente, il dipnoo Polypterus, l'anfibio terrestre ormai estinto Phonerpeton, Acanthostega e il suo antenato pisciforme Eusthenopteron, i paleontologi hanno sancito che il primo anfibio apparso sulla terra si nutriva come i moderni coccodrilli, addentando le prede. Questa modificazione nella predazione potrebbe aver spinto questi organismi a cacciare appena fuori dall'acqua, guidandoli verso la colonizzazione di un nuovo ambiente.
L'uscita dall'acqua per il foraggiamento, quindi, rappresenterebbe il primo adattamento verso l'evoluzione di creature completamente terrestri, seguito poi da ulteriori modificazioni morfologiche e fisiologiche (ad esempio cambiamenti nella locomozione, nella respirazione, nella riproduzione...) che favorirono la conquista dell'infinità di nicchie ecologiche fornite dalle terre emerse.
Andrea Romano
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