Una nuova evidenza di coesistenza sullo stesso territorio in Francia tra Homo sapiens sapiens e Homo neanderthalensis viene annunciata da Cambridge.
L'archeologo Paul Mellars, professore di Preistoria ed Evoluzione Umana alla University of Cambridge, ha studiato i reperti ritrovati nella Grotte aux Fees (la Grotta delle Fate), nella localita' francese di Chatelperron. Accanto agli utensili tipici dell'habitat dei Neanderthal, e' stata evidenziata la presenza, per un certo periodo di tempo, di Homo sapiens sapiens. In particolare, la caverna fu abitata da Homo neanderthalensis per circa duemila anni a partire da 40000 anni fa, poi, quando il clima peggioro' notevolmente, l'uomo anatomicamente moderno prese possesso di quella zona per circa1500 anni. Quando la temperatura ritorno' a salire, i Neanderthal tornarono ad occupare la grotta fino a 35000 anni fa. A questo punto, in quel luogo, si perdono per sempre le tracce di questi nostri cugini evolutivi. E' la prima volta che si ha un'evidenza diretta della coesistenza sullo stesso territorio delle due specie ominine per oltre mille anni: non si evidenzia invece alcuna interazione di tipo culturale o genetica tra i due gruppi. Sebbene i Neanderthal fossero meglio equipaggiati dal punto di vista fisico per sopportare i climi freddi delle glaciazioni, solo gli umani moderni sopravvissero, in virtu' della loro piu' versatile struttura sociale, culturale e tecnologica: probabilmente proprio l'incontro tra le due societa' fu determinante per la definitiva scomparsa dei Neanderthal.
Paola Nardi
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