Secondo una inchiesta fatta lo scorso Luglio dal Pew Research Center, un centro indipendente di indagini statistiche, ben il 42% degli statunitensi pensa che la vita sulla Terra sia sempre esistita nella forma in cui la osserviamo oggi. I maggiori sostenitori del creazionismo sono gli evangelisti protestanti, il 70% dei quali non crede all’evoluzione, contro un 30%-31% fra i protestanti e i cattolici, e un 15% fra i laici.Del 48% degli intervistati che ammette l’evoluzione dei viventi, comunque, di media il 18% pensa che questa sia guidata da una “entità suprema” allo scopo di creare l’essere umano, una visione in parte vicina alle idee non-scientifiche dei sostenitori dell’Intelligent Design.Il livello di istruzione influisce decisamente sulla visione che le persone hanno del mondo: fra gli individui in possesso al massimo della licenza liceale, solo il 36% pensa che i viventi si siano evoluti, e solo il 18% ritiene che questo sia dovuto alla sola selezione naturale. Fra i laureati, le percentuali salgono al 66% e 40% rispettivamente. Risulta evidente, comunque, l’influenza che su queste posizioni ha la fede religiosa di ciascun individuo.L’idea, erronea, che la scienza stia ancora dibattendo sulla realtà dell’evoluzione, è sostenuta dal 33% degli intervistati. In ogni caso, ben il 64% degli Statunitensi crede che l’insegnamento dell’evoluzione vada affiancato da ipotesi creazioniste. Sorprendentemente, questa idea è diffusa allo stesso modo in tutte le categorie religiose-culturali, ed è appoggiata addirittura dal 62% di coloro che sostengono che la vita si è evoluta unicamente per selezione naturale.Sembra, insomma, che l’idea, propagandata anche da George Bush Jr., che si debba “insegnare la controversia”, sia piuttosto diffusa nella società statunitense.
Daniele Fanelli
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