Dalla bioinformatica, una conferma all'ipotesi del "Mondo a RNA"
Arrivano dal mondo della bioinformatica le ultime eccitanti scoperte relative all’origine della vita, uno degli aspetti più affascinanti, e nello stesso tempo nebulosi, dello studio delle Scienze della Vita.
La scoperta è di tre ricercatori cinesi, Ma W, Yu C e Zhang W, del College of Life Sciences di Wuhan (Cina), che con una simulazione al computer hanno provato la validità dell’ipotesi del “mondo a RNA”. Proposta per la prima volta da Carl Woese (1967), ma battezzata dal premio Nobel per la chimica Walter Gilbert, quest'ipotesi propone in sostanza che prima dell’avvento di DNA e delle proteine le cellule primordiali si servissero di RNA per svolgere le proprie funzioni.
Ma W e colleghi si sono concentrati, in particolare, sulle RNA replicasi (molecole di RNA che catalizzano la propria replicazione), e hanno scoperto che esse si sono formate proprio da un pool di nucleotidi già esistenti. E con la loro simulazione hanno anche suggerito che queste molecole “sarebbero state capaci di riconoscere la natura catalitica della propria sequenza e dei propri complementi. E che si sarebbero modificare nel tempo a dare forme più efficienti di RNA replicasi”.
I risultati della ricerca – che saranno pubblicati sulla rivista Biosystems ma già disponibili online (in Press) – confermano il ruolo della bioinformatica come strumento ideale nella ricerca delle scienze della vita – le simulazioni al computer consentono infatti di confermare ipotesi interessanti circa l’origine della vita e di farne altre. Colmando così le tante lacune conoscitive ancora esistenti.“Lo studio – per citare l’articolo – rappresenta anche un passo avanti nella conoscenza delle prime molecole replicative e promette di favorire anche la comprensione più profonda delle modalità che hanno portato alla nascita dei processi autoreplicativi e dell’evoluzione darwiniana a partire da un mondo privo di vita.”
Stefania Somaré
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