In un recente studio è emerso come le dinamiche di popolazione che interessano le specie animali che vivono in uno stesso ambiente siano le stesse che regolano le infezioni multiple di un ospite da parte di più parassiti.
Una nuova ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences evidenzia le forti analogie tra quanto accade nel mondo animale e in quello dei parassiti: gli stessi principi ecologici che regolano le interazioni tra animali a causa della competizione per il cibo e per diminuire il rischio di essere predati, agiscono anche quando più parassiti sono presenti all'interno del corpo di un ospite.
Il paragone tra i fattori che intervengono sulle comunità animali e quelli che agiscono sulle comunità che infestano l'ospite è evidente: anche i parassiti possono competere tra loro per le sostanze nutrienti dell'ospite (in modo analogo a quanto fanno gli animali per accedere a determinate risorse alimentari) e possono adottare diverse soluzioni nei confronti del sistema immunitario dell'ospite (paragonabile ai predatori del regno animale).
Nello studio sono stati analizzati diversi casi di animali infettati contemporaneamente da più parassiti e questa teoria ha trovato conferme. Per esempio, se un ospite è infestato da un verme che per nutrirsi riduce le sostanze nutritive di cui un altro parassita ha bisogno per sopravvivere, quest'ultimo sarà svantaggiato da questa interazione competitiva, in modo del tutto analogo a quanto può accadere nel regno animale quando due specie competono tra loro per una risorsa limitante. Può accadere anche il contrario, laddove un parassita debilita il sistema immunitario dell'ospite comportando un potenziale vantaggio per un secondo, che potrebbe così penetrare e insediarsi nel corpo dell'ospite senza difficoltà.
Questa scoperta è, a detta del Dr. Graham dell'Università di Edimburgo che ha svolto la ricerca, di fondamentale importanza per combattere i parassiti che infestano non solo gli altri animali ma anche l'uomo. Le infezioni multiple potrebbero essere studiate, controllate e combattute usando un approccio di tipo ecologico, che tenga conto non solo del singolo parassita ma anche dell'ambiente in cui si trova, nel quale deve competere per potersi affermare. Per esempio, alcuni farmaci che intervengono su un parassita potrebbero così eliminare un competitore di un altro più virulento, che si troverà nelle condizioni adatte per proliferare, con conseguenze negative per la salute.
Si dimostra dunque l'importanza di un approccio ecologico nella cura di malattie infettive e la necessità di una sempre maggiore interdisciplinarietà tra biologia e medicina.
Federico Ossi
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