Su “La Stampa” il titolo “Il parco giochi degli anti Darwin” incuriosisce (Giovanna Zucconi, 15 novembre 2006). Non si tratta di un’altra mossa di quei creazionisti che hanno avanza-to in tribunale la pretesa di insegnare l’Intelligent Design nelle scuole mascherandolo da teoria evoluzionistica: in questo caso non c’è neppure il tentativo di celarsi dietro false dimostrazioni, l’assurdità è del tutto evidente. Nonostante ciò è difficile passare sopra l'allestimento di un museo creazionista di scienze naturali che illustra la storia della Terra secondo gli insegnamenti della Bibbia. Aperto al pubblico dal 29 aprile del 2005, si trova ad Eureka Springs, in Arkansas, all'interno di un parco a tema cristiano tradizionalista, The Great Passion Play, http://www.greatpassionplay.org.
Il museo fa parte del grande progetto della Creation Truth Foundation, organizzazione a favore dell'interpretazione letterale del racconto biblico che sostiene che "il vecchio e il nuovo testamento sono ispirati dal divino e quindi infallibili in tutti i temi che trattano: scientifici, storici, morali e teologici".Considerando quella cinquantina di milioni di americani che hanno dichiarato di credere che la Terra e l'uomo siano stati creati in una settimana, e le migliaia di persone che ogni anno visitano e visiteranno questa nuova attrazione, è molto interessante andare a dare un occhiata al sito ufficiale del museo (http://www.moeh.org). Da una parte si ha la possibilità di percorrere le cinque sezioni che costituiscono l’esposizione: il Paradiso terrestre, la Torre di Babele, l'Era glaciale, il Diluvio universale, i Dinosauri. Con grande cura e dispendio di denaroil museo ha commissionato la realizzazione delle repliche esatte di dieci scheletri di dinosauri e altri rettili marini e di nove crani, basandosi su reperti paleontologici; allo stesso modo è stato riprodotto il Grand Canyon, fatto risalire al Diluvio universale, così come viene mostrata un’animazione al computer che illustra come Noè avesse sistemato e nutrito gli animali nell’arca. Dall’altra parte si ha il modo di immergersi all’interno della filosofia che sta alla base del progetto entrando negli spazi contrassegnati dalle esortazioni “impara”, “scopri”, “esplora” e “educa”. Quali potranno mai essere queste rivelazioni da apprendere e da fare proprie? La scelta tra le spiegazioni fantascientifiche è ampia. Il tema affrontato riguarda i dinosauri e i reperti fossili ritrovati che ne attestano la passata esistenza: sono necessarie delle risposte alle domande che più potrebbero far crollare tutto il sistema. Si passa quindi alle dimostrazioni per cui i brontosauri sarebbero stati contemporanei degli uomini primitivi, ai reperti che indicherebbero come i tirannosauri sarebbero stati ancora vivi 10 mila anni fa, dato che ci sarebbero impronte fossili di piedi umani tra quelle attribuite a loro. La conclusione sarebbe una: Dio, dopo averli creati insieme a tutte le altre creature terrestri, avrebbe salvato i dinosauri sull'Arca; questi si sarebbero estinti dopo il ritiro delle acque, centodieci anni dopo il Diluvio. Il termine “dinosauri” non comparirebbe nelle moderne traduzioni della Bibbia solo perché introdotto dalla letteratura scientifica 500 anni dopo le prime traduzioni della Bibbia dal latino. Viene da chiedersi quanto debba preoccuparsi la comunità scientifica di fronte a un’istituzione il cui curatore scientifico sostiene che gli scheletri di ominidi rinvenuti dai paleontologi siano “forse di malati, o di handicappati, così come se ne vedono per le strade di New York”. Quello che invece deve far riflettere è il livello di pervasività e di influenza che una corrente come quella creazionista riesce a raggiungere oggi negli Stati Uniti; il paese più sviluppato “crede” alle teorie più retrograde.
Vera Lelli
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