Cosa accadde realmente alla megafauna, a partire da 50000 anni fa? Chi e' il principale responsabile della scomparsa dei grossi animali nei vari continenti?
Ripropone questo interessante tema un articolo di American Scientist. Nonostante il fatto indubbio che spesso la risposta vada data analizzando lo specifico caso locale, gli scienziati si sforzano da tempo di trovare una o poche cause determinanti per questo tipo di evento.
Chi ha letto Armi, acciaio e malattie sa che l'autore, Jared Diamond, riconosce
ultimi 10000 anni.
di Homo Sapiens nello stesso periodo e i cambiamenti climatici legati all'ultima glaciazione e successiva deglaciazione. Va precisato che Jared Diamond, nel suo saggio, privilegia decisamente la prima ipotesi, spiegando che la correlazione tra passaggio dell'uomo e scomparsa della
megafauna appare in molti casi piu' forte di quella tra cambiamento climatico e relativa scomparsa. Il dibattito e' aperto e acceso da vari anni:
(guerra-lampo), secondo cui in Nord America l'uomo avrebbe cacciato mammut, mastodonti e altri grandi animali in misura superiore alla capacita' di riproduzione di questi ("human overkill"). Cio' ne avrebbe provocato di fatto la scomparsa in poche centinaia di anni. Da allora la controversia sul modello della "blitzkrieg" e' rimasto, soprattutto a causa della mancanza di
sicure evidenze archeologiche a suo supporto.
Il
interessanti lavori sul
Il primo articolo, pubblicato lo scorso aprile, porta la firma di tre ricercatori americani: esso analizza i siti di uccisione, da parte dell'uomo, dei proboscidati (mastodonte, mammut ed elefante). Gli studi archeologici di patterning spazio-temporale condotti da T. Surovell, N.
Waguespack e P.J. Brantingham su piu' di 40 siti sparsi nei vari continenti, corroborano il modello
Diverso e' il caso affrontato da C. Trueman e J. Field sulla scomparsa della megafauna australiana, dove la colonizzazione umana risale a piu' di 40000 anni fa.
Gli autori presentano dati raccolti con la tecnica REE (analisi della concentrazione degli elementi delle terre rare, contenuti nei frammenti ossei raccolti) che proverebbero la coesistenza uomo-megafauna almeno fino a 30000 anni fa; cio' escluderebbe il modello "blitzkrieg", e porrebbe in primo piano cause climatiche. In questo caso, addirittura, non sono state rilevate evidenze archeologiche in grado di dimostrare che la popolazione umana li' stanziata fosse capace di produrre gli utensili necessari a cacciare la megafauna. Queste tesi sono comunque oggetto di controversia: questa si risolvera' quando la tecnica REE si rivelera' maggiormente accurata per
datazioni relativamente recenti.
Paola Nardi
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