La preda evolve nei tempi dettati dalle dinamiche ecologiche del sistema predatore-preda...
Uno studio che compare in questi giorni su PNAS e condotto dagli ecologi della prestigiosa Cornell University Stephen Ellner e Nelson Hairston, illustra gli interessanti risultati ottenuti analizzando in laboratorio le dinamiche ecologiche ed evolutive di un sistema-modello microscopico costituito dal rotifero Brachionus calyciflorus (il predatore) e dall'alga unicellulare Chlorella vulgaris (la preda).
I ricercatori hanno monitorato, attraverso la tecnica della PCR quantitativa allele-specifica (AsQ-PCR), appositamente messa a punto, la variazione delle frequenze geniche della popolazione della preda durante la fluttuazione che la stessa popolazione subiva per effetto dell'interazione con il predatore. I risultati mostrano che nella popolazione di C. vulgaris sono stati rapidamente selezionati caratteri ben precisi: gli effetti piu' marcati sono consistiti in una diminuzione della frequenza nella popolazione di individui caratterizzati da un elevato tasso di crescita e nell'affermazione di individui capaci di resistere alla digestione del predatore. Tutto questo e' accaduto nel breve intervallo temporale (alcuni giorni, in questo caso) in cui si verificavano le fluttuazioni ecologiche del sistema predatore-preda: un tempo decisamente inferiore a quello comunemente considerato nei cambiamenti evolutivi!
Quando i tempi ecologici e quelli evolutivi si presentano cosi' sincronizzati e' fondamentale tenerne conto, specialmente quando si stanno conducendo studi sulla dinamica delle malattie o sul recovery time delle popolazioni minacciate di estinzione.
Paola Nardi
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