Giulio Barsanti
Una lunga pazienza cieca. Storia dell’evoluzionismo. Einaudi, Torino. Collana Piccola Biblioteca Einaudi Ns, pp. XVI-424, 2005 . Segnalato in Aprile su questo stesso Blog
Recensione a cura di Paolo Coccia
Ecco una rara storia dell’evoluzionismo che non è né un compendio e neppure un manuale! Leggetelo come un racconto composto da tante storie (il sottotitolo l’avrei titolato “Storie dell’evoluzionismo”) legate insieme da un robusto filo conduttore ma che si intersecano, attraversano i secoli tra vicissitudini interpretative, incomprensioni, scontri di idee e di ideologie. Non è nemmeno una storia lineare e logica che l’autore propone, tra precursori, precorritori, scopritori, falsificatori e così via ma piuttosto la descrizione dettagliata e meticolosa delle idee che via via si sono affacciate e scontrate nel mondo culturale, scientifico e accademico.
Troverete evoluzionisti che si sono serviti di idee antievoluzionistiche ed antievoluzionisti che hanno usato idee evoluzionistiche, tutto per controbattere le idee sostenute dall’avversario di turno, in un gioco di scambio delle parti quasi pirandelliano!
Brevi intermezzi, pacati ma corrosivi, analoghi a quelli della rubrica Vespe pubblicata dal Domenicale del Sole 24 Ore, punteggiano spesso i capitoli: in questi intermezzi l’autore polemizza efficacemente e persuasivamente sul concetto di progresso, sulla serendipità, l’epistemologia, la tautologia, il rapporto tra continuità e rotture, sulle rivoluzioni per rigetto e per inglobamento, sulle modalità di ricerca e progresso, sulla costruzione della realtà esterna, ecc…..
L’autore fa parlare le opere dei protagonisti. Il giusto spazio è dato alla figura di Lamarck, il primo vero evoluzionista, e viene chiarito il significato di uno dei concetti portanti dell’evoluzionismo lamarckiano: l’ereditarietà dei caratteri acquisiti. Lamarck, per esempio, rifiuta di considerare anche le mutilazioni un mezzo di propagazione dei caratteri ereditati.
Tra tutti i personaggi emerge la grande figura di Darwin, il coraggio e la pazienza certosina nel costruire anno dopo anno il paradigma evoluzionistico. Darwin è collocato storicamente nel suo tempo e ne vengono evidenziati i suoi limiti interpretativi insieme ai suoi contributi decisivi: accanto al sostegno convinto (più lamarckiano di Lamarck) al concetto di ereditarietà dei caratteri acquisiti che lo porterà a formulare la teoria della pangenesi e ancora accanto al contributo dato alla genesi del socialdarwinismo, convivono geniali intuizioni sui meccanismi della selezione naturale, la lenta maturazione della convinzione del carattere “casuale” della produzione della variabilita’ degli organismi, il ruolo della selezione sessuale temerariamente e coerentemente applicata anche all’evoluzione dell’uomo.
Largo spazio hanno anche le interpretazioni date all’evoluzionismo nate a cavallo dei secoli XIX° e XX°, il periodo definito “Eclissi del darwinismo”: l’ortogenesi, il mutazionismo, l’ologenesi.
Non mancano, qua e là, brevi cenni dedicati all’evoluzionismo italiano.
La bibliografia liberamente scaricabile dal sito dell' editore Einaudi è un regalo che accettiamo volentieri e possiamo conservare gelosamente come un elenco essenziale da cui partire per ulteriori approfondimenti. Non so se si sarebbe potuto fare, data la mole del libro, ma un indice degli argomenti evoluzionistici avrebbe potuto essere molto utile ai lettori
1 comment:
Perche non:)
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