William F. Ruddiman
Plows, Plagues and Petroleum. How Humans Took Control of Climate
Princeton University Press, 2005
E' di prossima uscita l'ultima opera di William Ruddiman, geologo marino e professore emerito della University of Virginia, dal significativo titolo Plows, Plagues and Petroleum (che si traduce in Aratri, Pestilenze e Petrolio: notate una certa assonanza con il famoso saggio di Jared Diamond intitolato Armi, Acciaio e Malattie?). Nella sua piu' che trentennale carriera Ruddiman si e' occupato spesso di cambiamenti climatici, ed attualmente sostiene un'ardita e controversa ipotesi secondo la quale il contributo umano all'attuale cambiamento climatico e' ben piu' antico di quanto si pensi comunemente. E' opinione consolidata far coincidere questo momento con la nascita ed il prepotente sviluppo della rivoluzione industriale, che ha portato l'occidente all'uso sfrenato di combustibili fossili quale principale fonte energetica: cio' ha causato l'accumulo di gas serra (prevalentemente CO2) nell'atmosfera ed ha apparentemente dato un contributo decisivo a quello che oggi definiamo riscaldamento globale. L'ipotesi di Ruddiman, suffragata da dati paleoclimatici relativi allo studio del clima e della composizione atmosferica terrestre derivante da campionamenti di ghiacci effettuati recentemente in Antartide e in Groenlandia, propone invece un contributo umano ben piu' antico: si deve infatti risalire alla nascita dell'agricoltura circa 11000 anni fa, e al suo pieno sviluppo in Mesopotamia, Europa, Cina e Sud-Est Asiatico circa 3000 anni dopo, per trovare una prima, significativa inversione di tendenza alla concentrazione di gas serra nell'atmosfera (principalmente metano e CO2) ed un conseguente aumento della temperatura media terrestre, che avrebbe dovuto invece registrare, per ragioni astronomiche, una progressiva diminuzione con l'instaurarsi, nel giro di poche migliaia di anni di una glaciazione. L'uomo avrebbe dunque determinato l'andamento della temperatura terrestre gia' molte migliaia di anni fa, ed avrebbe addirittura scongiurato, per nostra fortuna, una glaciazione che non avrebbe di certo consentito lo sviluppo umano cosi' come oggi lo conosciamo. E' un'ipotesi interessante ed affascinante. Un articolo di Ruddiman pubblicato sul numero di maggio di Le Scienze ben sintetizza le sue tesi: per conoscere l'intera storia, dobbiamo aspettare l'uscita del libro!!
Paola Nardi
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