Nelle acque torbide del Mar Baltico, gli spinarelli maschi di bassa qualità riescono ad ingannare le femmine ed accoppiarsi, sfruttando la poca visibilità. In questo modo viene ridotta la pressione della selezione sessuale.
L'espressione di un elevato livello di caratteri sessuali secondari, quei caratteri che si sono evoluti non per selezione naturale bensì per selezione sessuale, comporta nella maggior parte dei casi un ingente costo per i possessori. Il costo pagato dai maschi di alta qualità è "necessario" perchè l'informazione sul proprio status sia onesta. Ci possono essere casi in cui gli individui di bassa qualità possono sfruttare le condizioni ambientali per inviare messaggi disonesti ed ingannare le femmine?
Questa è la domanda a cui hanno cercato di rispondere i ricercatori della Monash University, della University of Uppsala e della Åbo Akademi, in Finlandia, tramite uno studio sperimentale sullo spinarello (Gasterosteus aculeatus) nelle acque sempre meno limpide del Mar Baltico. Questo mare è soggetto ad una continua immissione di nutrienti organici di origine antropica, che comportano lo sviluppo di fitoplancton in eccessive quantità.
Dalle pagine della rivista American Naturalist si legge che i maschi di bassa qualità, in condizioni di elevata torbidità dell'acqua dovuta a imponenti fioriture algali, sono in grado di ingannare le inconsapevoli femmine. Questi individui, infatti, sfruttando la poca visibilità, si comportano come maschi di alta qualità, eseguendo display di corteggiamento disonesti. Questi mentono alle femmine riguardo le loro effettive condizioni fisiche, senza rischiare di essere aggrediti dai maschi che sono realmente di alta qualità. In assenza di alghe, invece, i maschi ingannatori non si comportano in maniera disonesta e l'interazione competitiva per la conquista delle femmine non viene influenzata da fattori esterni.
Da questo studio emerge che il disturbo di origine antropica potrebbe ridurre la pressione della selezione sessuale, con potenziali importanti conseguenze a livello popolazionale.
Andrea Romano
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