Dopo Flores, uomini alti un metro anche in Micronesia: si tratterebbe di popolazioni di Homo sapiens che hanno subito una forte riduzione di taglia, con conseguenti modificazioni di tratti morfologici, e non di una specie a parte.
Poche migliaia di anni fa, l'isola micronesiana di Palau era abitata da individui dalla statura di un metro. Questo è l'incredibile risultato dell'analisi sulle ossa fossili, risalenti ad un periodo compreso tra circa 950 e 3000 anni fa, rinvenute in due diverse località dell'isola da un gruppo di ricercatori della University of the Witwatersrand, della Rutgers University e della Duke University. Un altro caso Hobbit? Da quanto si legge nell'articolo pubblicato sulla rivista PLoS ONE, sembrerebbe proprio di no. Dalla descrizione dei resti, emerge infatti come questi piccoli uomini presentino alcune caratteristiche morfologiche delle ossa tipiche del solo Homo sapiens e non rintracciabili in nessuna altra specie del genere Homo. Sembrerebbero dunque individui derivanti da popolazioni umane migrate che successivamente hanno visto ridurre la propria taglia corporea in seguito a fenomeni di nanismo insulare.
La vicenda non è tuttavia così semplice. Infatti, non tutti i tratti analizzati si ritrovano nella nostra specie, ma sono evidenti anche somiglianze, oltre alla bassa statura, con l'ormai famoso Hobbit, la cui collocazione tassonomica è tutt'ora oggetto di acceso dibattito, e alcune caratteristiche tipiche di specie antiche del genere Homo. L'interrogativo che questa scoperta pone è dunque il medesimo della vicenda legata all'Homo floresiensis: si tratta di una specie a parte, forse proprio derivata da antenati di uomini di Flores migrati, oppure di Homo sapiens soggetti ad un processo di riduzione di taglia?
A questa domanda gli autori dell'articolo non rispondono azzardando l'esistenza di una diretta relazione di parentela tra gli uomini di Palau e quelli di Flores. Sostengono infatti che i tratti morfologici di questi nuovi fossili simili a quelli di specie ancestrali del genere Homo, come la piccola dimensione del cervello e la quasi assenza di mento, e quelli tipici dell'Homo floresiensis, come un'accentuata macrodonzia, possano essere il sottoprodotto di una riduzione della statura di Homo sapiens, in seguito a fenomeni di nanismo insulare, e non si sarebbero dunque evoluti in una linea filetica parallela alla nostra.
Questa nuova ricerca, pur non escludendo definitivamente lo status di specie a parte dell'Hobbit, supporta l'ipotesi che gli uomini di Flores abbiano costituito una popolazione di Homo sapiens adattata alla vita insulare, senza chiamare in causa anormalità congenite, che si è modificata per le forti pressioni selettive imposte dall'ambiente.
L'articolo "Small-Bodied Humans from Palau, Micronesia" è liberamente accessibile online.
Andrea Romano
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