Nelle specie promiscue in cui si è evoluta la capacità di riconoscere i propri figli, i maschi elargiscono cure parentali in favore della prole, con conseguente vantaggio in termini di fitness. Uno studio sui babbuini gialli del Kenia.
Nelle società di animali promiscue, quelle in cui sia i maschi che le femmine si accoppiano con più individui dell'altro sesso, non si assiste quasi mai a cure parentali maschili. La spiegazione di questo è semplice: i maschi non si impegnagno nell'allevamento dei giovani perchè non possono avere la certezza della paternità dei nascituri. L'erogazione di cure parentali impone infatti un notevole costo, sia in termini di energie impiegate che di tempo che potrebbe essere utilizzato per altre attività, come ulteriori accoppiamenti. Si capisce dunque perchè i maschi non rischiano di pagare un simile costo senza un beneficio rappresentato dall'incremento del proprio successo riproduttivo.
Il regno animale tuttavia si presta poco alle generalizzazioni, infatti esistono alcuni casi in cui la selezione naturale ha favorito meccanismi di riconoscimento di parentela, che consentono ai genitori di capire quali siano effettivamente i propri figli anche nelle specie che adottano questo sistema nuziale (la poliginandria). E' proprio in questi casi che si assiste all'erogazione di cure parentali da parte dei padri. Un esempio, recemente documentato sulle pagine della rivista PNAS, riguarda il babbuino giallo (Papio cynocephalus), un primate che vive nell'Africa centrale e meridionale. Questa specie costituisce gruppi di numerosità variabile da poche unità a qualche centinaio di individui (in media 40-50), nei quali esistono relazioni di dominanza, che si mantengono in seguito ad interazioni aggressive. Le femmine rimangono nel branco in cui nascono per tutta la vita, al contrario dei maschi che, non appena raggiunta l'età adulta, vengono cacciati dai dominanti e si disperdono, conquistando successivamente un altro gruppo di femmine.
Alcuni ricercatori della Duke University e della Princeton University hanno utilizzato i dati di 30 anni di ricerche relativi a 118 indivui di padre noto, per capire se la presenza paterna nel gruppo, durante la prime fasi di crescita dei figli, comporta un incremento di fitness nella prole. In particolare, come indicatore della fitness è stato considerato il raggiungimento della maturità sessuale. Era stato dimostrato in precedenza che alcuni maschi di babbuino giallo difendono i propri figli dagli attacchi dei conspecifici, creando una sorta di alone di protezione intorno ad essi.
I risultati indicano che le femmine beneficiarie della presenza del padre nel gruppo sociale raggiungono il menarca (la prima mestruazione) significativamente prima di quelle cresciute senza padre, indicando uno sviluppo più veloce. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio in termini di fitness, in quanto riprodursi precocemente potrebbe significare generare più figli nell'arco dell'intero ciclo vitale. Anche i giovani maschi manifestano una maturazione accelerata, ma solo se il padre occupa una posizione elevata nella gerarchia del gruppo.
Il prossimo passo verso la comprensione della complessa organizzazione sociale di questi primati, sarà la verifica (o la smentita) sperimentale che il precoce raggiungimento della maturità sessuale coincida realmente con un incremento della produzione di figli e quindi di successo riproduttivo.
Andrea Romano
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