Friday, September 09, 2005

Negli USA, due cittadini su tre vogliono “insegnare la controversia“

Secondo una inchiesta fatta lo scorso Luglio dal Pew Research Center, un centro indipendente di indagini statistiche, ben il 42% degli statunitensi pensa che la vita sulla Terra sia sempre esistita nella forma in cui la osserviamo oggi. I maggiori sostenitori del creazionismo sono gli evangelisti protestanti, il 70% dei quali non crede all’evoluzione, contro un 30%-31% fra i protestanti e i cattolici, e un 15% fra i laici.Del 48% degli intervistati che ammette l’evoluzione dei viventi, comunque, di media il 18% pensa che questa sia guidata da una “entità suprema” allo scopo di creare l’essere umano, una visione in parte vicina alle idee non-scientifiche dei sostenitori dell’Intelligent Design.Il livello di istruzione influisce decisamente sulla visione che le persone hanno del mondo: fra gli individui in possesso al massimo della licenza liceale, solo il 36% pensa che i viventi si siano evoluti, e solo il 18% ritiene che questo sia dovuto alla sola selezione naturale. Fra i laureati, le percentuali salgono al 66% e 40% rispettivamente. Risulta evidente, comunque, l’influenza che su queste posizioni ha la fede religiosa di ciascun individuo.L’idea, erronea, che la scienza stia ancora dibattendo sulla realtà dell’evoluzione, è sostenuta dal 33% degli intervistati. In ogni caso, ben il 64% degli Statunitensi crede che l’insegnamento dell’evoluzione vada affiancato da ipotesi creazioniste. Sorprendentemente, questa idea è diffusa allo stesso modo in tutte le categorie religiose-culturali, ed è appoggiata addirittura dal 62% di coloro che sostengono che la vita si è evoluta unicamente per selezione naturale.Sembra, insomma, che l’idea, propagandata anche da George Bush Jr., che si debba “insegnare la controversia”, sia piuttosto diffusa nella società statunitense.
Daniele Fanelli

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