Qui troverete avvisi, comunicazioni, segnalazioni su tutte le novita' che potrebbero interessarvi: articoli, libri, eventi, temi controversi, bibliografie, dossier, ecc....
Friday, September 30, 2005
Un altro cardinale contro l’evoluzione
Continua, strisciante e martellante la campagna per l’accoglimento nelle scuole e universita’ dell’ID da parte delle gerarchie cattoliche. Oggi tocca al cardinale Wuerl della Diocesi di Pittsburg, USA. Ecco il suo intervento pubblicato sulla rivista Pittsburgh Catholic (September 16, 2005) e dal titolo Intelligent Design or Mindless Evolution
Novembre Stenseniano 2005 – “Evoluzionismo e anti-evoluzionismo: un contenzioso non ancora chiuso”.
L’ Istituto Niels Stensen di Firenze organizza dal 6 ottobre al 14 dicembre 2005, la manifestazione culturale “ Evoluzionismo e anti-evoluzionismo: un contenzioso non ancora chiuso”. L’iniziativa costituisce la IV° edizione del Novembre Stenseniano ed intende coinvolgere sul tema proposto le istituzioni scolastiche ed universitarie fiorentine e della Regione Toscana.
Per ogni informazione contattare l’Istituto Niels Stensen V.le Don Minzoni, 25/A – 50129 Firenze tel. 055.576551 - fax 055.582029 – E-mail: istituto@stensen.org
Questo e’ il programma
Wednesday, September 28, 2005
Scientia Rerum. La scienza di fronte ai classici
CENTRO STUDI LA PERMANENZA DEL CLASSICO
in collaborazione con Consulta Universitaria di Studi Latini
Invitano al convegno internazionale:
Scientia Rerum. La scienza di fronte ai classici
che si terrà il 29, 30 settembre e 1 ottobre presso:
AULA MAGNA DI SANTA LUCIA, VIA CASTIGLIONE 36, BOLOGNA
Info e programma su: www.classics.unibo.it/Permanenza
Giovedì 29 settembre
Le due culture. Cause e forme della dicotomia con George Steiner
Prima Sessione
Biologia. Da Platone, Aristotele, Galeno. L'anima con Mario Vegetti e Edoardo Boncinelli
Chimica. Da Lucrezio. La struttura della materia con Ivano Dionigi e Vincenzo Balzani
Seconda Sessione
Politica. Dallo Pseudo-Senofonte. Democrazia ed élites con Luciano Canfora e Carlo Galli
Economia. Da Plinio e dalla Tavola di Veleia. Esordi dello stato sociale con Elio Lo Cascio e Paolo Onofri
Venerdì 30 settembre
Modelli conoscitivi delle scienze e delle humanities con Daniele Del Giudice e Giulio Giorello
Prima Sessione
Medicina. Da Ippocrate. Lo sguardo al corpo nel pensiero medico con Luciana Angeletti e Giorgio Cosmacini
Architettura. Da Vitruvio. La casa: spazio privato e funzione politica con Filippo Coarelli e Francesco Dal Co
Seconda Sessione
Astronomia. Da Cicerone e Manilio. Genesi e forma dell'universo con Wolfgang Hübner e Giovanni Bignami
Robotica. Da Erone. La costruzione degli automi con Giuseppe Cambiano e Paolo Dario
Sabato 1 ottobre
Numeri e parole con Piergiorgio Odifreddi
Presentazione del progetto d'Ateneo Antichità classica e linguaggi delle scienze a cura del Centro Studi "La permanenza del Classico"
Le conoscenze nel tempo: continuità e discontinuità. Tavola rotonda presieduta da Paolo Rossi. Intervengono Enrico Bellone, Massimo Cacciari, Andrea Giardina, Carlo Alberto Redi
La permanenza del Classico. Dipartimento di Filologia Classica e Medioevale-Università di Bologna, via Zamboni 32, 40126 Bologna
permanenza@classics.unibo.it
segreteria
Federico Condello e Francesca Tomasi
telefono e fax 051.2098539
federico.condello@unibo.it
francesca.tomasi@unibo.it
Monday, September 26, 2005
Disegno Intelligente/ Creazionismo
Inizia oggi la prima sfida legale per l’insegnamento dell’ID in una scuola di Harrisburg, Pennsylvania. La storia richiama inevitabilmente il processo Scopes (the Monkey Trial 1925) di cui vi abbiamo già parlato (Pikaia -> Argomenti -> Creazionismo/Intelligent Design).
Segnalo inoltre due prese di posizione (brevi considerazioni) di Diodati (curatore del Blog Pesa-Nervi ) e della giornalista Coyaud (Golem, n. 7 settembre2005) a margine del dibattito sull’ID che stenta a svilupparsi anche in Italia. Gli articoli sono completi. Sempre su Golem, il fascicolo di settembre è dedicato alla laicità: un atteggiamento, comportamento, modo di vita che oggi latita nel mondo politico-culturale italiano.
Anche i virus se ne approfittano (se possono)......
Ecco una brillante applicazione della Teoria dei Giochi allo studio dell'evoluzione di popolazioni di virus: la leggete su American Scientist.
Paul E. Turner, professore al Dipartimento di Ecologia e Biologia Evolutiva della Yale University, studia da anni l'ecologia ed evoluzione di virus e batteri, ed effettua esperimenti di laboratorio usando come modelli popolazioni di questi. Il batteriofago phi-6, un virus a RNA, e' particolarmente studiato da Turner quale modello per capire le conseguenze dello scambio genetico (sesso) tra virus co-infettanti una cellula batterica. Quando avviene la co-infezione, inoltre, si diffondono nella cellula ospite sostanze utili allo sviluppo di tutti i virus co-infettanti: e' qui che la Teoria dei Giochi entra in azione, per razionalizzare e spiegare il comportamento di virus cooperativi (che producono grandi quantita' di sostanze utili) o approfittatori (consumano tali sostanze e contribuiscono limitatamente alla loro produzione), secondo una strategia che premia o meno l'"egoismo" degli organismi. La Teoria dei Giochi, formulata da von Neumann e Morgenstern nel 1944 e applicata alla biologia da J. Maynard Smith a partire dagli anni '70, fornisce un modello matematico per razionalizzare le interazioni competitive tra organismi. Turner ha scoperto che nel caso di co-infezione alcuni virus evolvono la capacita' di replicarsi piu' velocemente, proprio a spese di altri che forniscono loro malgrado le sostanze utili alla moltiplicazione dei primi. Il prezzo che si paga, gia' previsto dal cosiddetto Dilemma del prigioniero, e' comunque il declino in termini generali della popolazione virale: il genotipo "egoista" si afferma nonostante il fatto che la strategia della cooperazione sarebbe quella piu' redditizia, se si considera la fitness media dell'intera popolazione. Un altro aspetto studiato da Turner con i suoi esperimenti riguarda la possibilita' da parte della popolazione di virus di reintrodurre il genotipo "altruista", ottenendo cosi' una situazione di polimorfismo stabile, in cui i due genotipi, cioe' le due strategie, coesistano. Alcuni di questi importanti risultati sono stati illustrati da Turner al prestigiosoWorkshop on Molecular Evolution tenutosi tra la fine di luglio e la meta' di agosto presso il famoso Marine Biological Laboratory di Woods Hole, Massacchusetts.
Paola Nardi
Sunday, September 25, 2005
Continuano le scoperte sull'evoluzione dell'occhio
Si tratta dell’articolo di Shimeld et all., Urochordate gamma-crystallin and the evolutionary origin of the vertebrate eye lens. Current Biology, Vol. 15, pp. 1684–1689, 2005
Su Eurekalert potete trovare l’annuncio della notizia: Insight into our sight: A new view on the evolution of the eye lens
Sullo stesso tema potete consultare le altre tre segnalazioni pubblicate su questo Blog
Nuove prese di posizione negli USA sull'ID
Anche l’American Astronomical Society dopo…..
National Academy of Sciences
American Association for the Advancement of Science
National Science Teachers Association
American Geophysical Union
American Chemical Society
American Association of Physics Teachers
American Phytopathological Society
……prende posizione sull’Intelligent Design. Ecco il testo su ScienceWeek che ha per titolo American Astronomical Society Statement on Intelligent Design
Saturday, September 24, 2005
Rivisitazione del concetto di Omologia
Per una definizione di Omologia consultate il glossario evoluzionistico su Pikaia
Ghiselin (storico della scienza), autore del celebre libro The triumph of the Darwinian Method tradotto anche in italiano dalla Feltrinelli, propone le sue riflessioni sul concetto di omologia
Questo e’ l’abstract:
Michael T. Ghiselin. Homology as a relation of correspondence between parts of individuals, Theory in Biosciences, in Press, 2005.
La stessa rivista annuncia la imminente pubblicazione di altri articoli che affrontano la riflessione sullo stesso concetto da altri punti di vista:
Detlev Arendt. Genes and homology in nervous system evolution: Comparing gene functions, expression patterns, and cell type molecular fingerprints
Lennart Olsson, Rolf Ericsson and Robert Cerny. Vertebrate head development: Segmentation, novelties, and homology
Günter P. Wagner. The developmental evolution of avian digit homology: An update
Altre pubblicazioni le trovate sul web:
Homology and the Origin of Correspondence
www.pitt.edu/~inb1/homology.pdf
THE BIOLOGICAL HOMOLOGY CONCEPT
arjournals.annualreviews.org/ doi/pdf/10.1146/annurev.es.20.110189.000411
THE GENESIS OF SPECIES
www.macrodevelopment.org/ mivart/Genesis_of_Species_ch8.pdf
The ‘Role’ a Concept Plays in Science — The Case of Homology
philsci-archive.pitt.edu/archive/00000372/00/role.pdf
Quasi-Independence, Homology and the Unity of Type
www.santafe.edu/research/ publications/workingpapers/02-04-015.pdf
Biological kinds and the causal theory of reference
www.pitt.edu/~inb1/ALWS_04.pdf
Endosimbiosi
U. Kutschera and K.J. Niklas. Endosymbiosis, cell evolution, and speciation. Theory in Biosciences, Vol. 124, n. 1, pp. 1-24, 2005
L’articolo e’ temporaneamente disponibile a testo completo!
Festival della Scienza di Genova 2005
Orr su Favolistica darwiniana
Dal sito web riporto:
Che cos'hanno in comune Stalin, l'architettura moderna, il femminismo radicale e la maggioranza degli esperti di educazione infantile? Sono tutti prodotti dell'erroneo preconcetto che l'uomo nasca con una mente vuota, una Tabula rasa. Cosí almeno afferma Steven Pinker nel suo ultimo libro. Se scopo della scienza è quello di correlare con un'unica elegante teoria fenomeni apparentemente disgiunti, Pinker deve aver scoperto qualcosa di grosso. Una teoria capace di spiegare le origini del Piano Quinquennale e dar conto allo stesso tempo di Le Corbusier merita senz'altro di esser presa in considerazione.
Capire la teoria dell'evoluzione. Seminario
All’interno del progetto segnalo questo incontro specifico (telefonare per verificare la data):
giovedì 13 ottobre 2005, h. 15.30-17.30. Milano
Capire la teoria dell'evoluzione è importante per la formazione scientifica delle persone. Aggiornamento per i docenti in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale per la Lombardia
COLLABORATORE: Carlo Maurizio Modenesi
Il proponente è Fondazione Eni Enrico Mattei, Corso Magenta 63. 20123 – Milano; tel: 02 52036941 fax: 02 48102281
La manifestazione si terrà presso la Fondazione Eni Enrico Mattei, Corso Magenta 63 Milano
A chi è rivolta: scuole elementari, medie, superiori
Per informazioni: Luisa Belvisi, Elisabetta Monistier; tel: 0252036941e-mail: elisabetta.monistier@feem.it
Friday, September 23, 2005
SULLE TRACCE DI DARWIN. Incontro con gli studenti delle Scuole Medie Superiori
Sabato 29 ottobre 2005, ore 10:00. Università di Bologna - Aula D, Viale B. Pichat 6/2
Ecco il programma:
Introduzione di Paola Catapano
Sessione DARWIN L'UOMO
Chi era di Guido Barbujani
Il viaggio del Beagle di Patrizio Roversi
Sessione DARWIN GEOFISICO
Filmato di Patrizio Roversi
Darwin e il grande terremoto-maremoto cileno del 1835 di Stefano Tinti
Sessione LA TEORIA DELL'EVOLUZIONE DELLE SPECIE PER SELEZIONE NATURALE
Filmato di Patrizio Roversi
L'evoluzione in 5 parole di Guido Barbujani
DNA: sulle tracce dell'evoluzione di Marco Passamonti
COLLEGAMENTO EMBL (European Molecular Biology Lab) – sede Monterotondo. Sviluppi dell'evoluzionismo nella ricerca moderna in biologia molecolare. (In corso di organizzazione)
Sessione DARWIN ANTROPOLOGO
Filmato di Patrizio Roversi
Il contributo di Darwin all'antropologia di Davide Pettener
Sessione SCIENZA E SOCIETÀ
Le teorie dell'evoluzione nella sfera pubblica di Giuliano Pancaldi
Conclusioni di Paola Catapano
Per informazioni: Tel. 051 2095244/2095245
Thursday, September 22, 2005
600 parole di Dawkins
Il Blog Pharyngula riporta il testo
Ancora sull'ID
Ancora un astrofisico che scrive sull’evoluzione, ma … non ci si deve preoccupare, dato che l’articolo (The absurdity of intelligent design) sull’Intelligent Design è comparso sul quotidiano israeliano Ha’aretz; per far capire appunto l’assurdità dell’ID E.
Leibowitz racconta … la parabola del ricco bancario; indagato dalla polizia per una villa che si è fatto costruire da poco, il bancario israeliano racconta che il denaro l’aveva ricevuto attraverso il profeta Elia che gli era apparso in sogno dandogli istruzioni precise; all’insistenza della polizia insoddisfatta dalla spiegazione e che chiede di verificare prove che dimostrino quanto racconta, il bancario chiede stupito “ma la villa non è una prova sufficiente?”: “And this is exactly what the proponents of intelligent design are saying. We see a wonderful world. The explanation for its complexity is an intelligent being who designed it. And if you ask us how we know that such an entity exists, we will answer immediately: Isn't the existence of a marvelous world like this sufficient proof?”
I premi Balzan 2005
I PREMI BALZAN 2005 sono quindi andati al britannico Sir Peter Hall, al tedesco Lothar Ledderose, ai coniugi britannici Peter e Rosemary Grant (materia Biologia delle popolazioni) e al gruppo di lavoro americano Russell Hemley e Ho-kwang Mao.
I coniugi Grant (UK/USA, Princeton University, New Jersey) si sono distinti per i loro importanti studi a lungo termine grazie ai quali hanno dimostrato l’evoluzione in atto dei fringuelli delle Galápagos:
Dal sito web:
Hanno mostrato quanti rapidi mutamenti avvengono nella dimensione del corpo e del becco in risposta alla mutata disponibilità di cibo e alla selezione naturale. Essi hanno inoltre chiarito il meccanismo tramite il quale nascono nuove specie e come la diversità genetica viene mantenuta nelle popolazioni naturali. L’opera dei coniugi Grant ha avuto una basilare influenza sui campi della biologia delle popolazioni, dell’evoluzione e dell’ecologia. La loro ricerca è generalmente considerata il più significativo studio sperimentale del mutamento evoluzionistico che sia stato realizzato negli ultimi trenta anni.
I Premi Balzan 2005 verranno consegnati durante la cerimonia che si terrà il prossimo 11 novembre al Palazzo Federale di Berna
Tuesday, September 20, 2005
The Ancestor's Tale 9-15. Tutti i mammiferi si uniscono al pellegrinaggio
Seconda puntata della recensione estesa dell'ultima opera di Richard Dawkins: dopo aver assistito alla comparsa di tutti i primati, ci accingiamo ad incontrare via via i co-antenati con cui dividiamo la classe tassonomica....
La nostra storia si era fermata poco dopo il famoso confine K-T, cioe' all'estinzione di massa che ha provocato, tra gli altri, la scomparsa dei dinosauri. Qui avevamo incontrato l'ultimo co-antenato dei primati, ossia quello che ci lega ai lemuri. Ora, se andiamo ulteriormente indietro, ci imbattiamo appunto nella grande catastrofe del Cretaceo; il confine K-T separa l'Eta' dei Mammiferi da quella dei dinosauri. Come questa catastrofe influenzo' lo sviluppo di nuovi gruppi di mammiferi e' tema di discussione: l'ipotesi oggi piu' accreditata ci dice che il co-antenato comune a tutti i mammiferi si trova ben prima della catastrofe, ma e' pur vero che fino ad allora i mammiferi erano molto simili tra loro, e solo la scomparsa dei dinosauri ha innescato la rapida divergenza verificatasi nel Cenozoico.
Ma ora andiamo (all'indietro) con ordine... 70 Myr fa troviamo il co-antenato 9, comune tra noi ed animali quali, colugo (detto anche lemure volante, maestro del volo planato grazie ad una speciale "ala" detta patagio) e tupaia (del Sud-Est Asiatico): i dinosauri sono ancora sul pianeta. Da questo punto, ammette Dawkins, c'e' grande incertezza circa l'attribuzione di certi co-antenati e la loro posizione nell'albero filogenetico: con pazienza e perseveranza la biologia molecolare procede quotidianamente a trasformare il quadro.
Il co-antenato 10 (75 Myr fa) ci lega a Roditori e Lagomorfi (i tassonomisti moderni li riuniscono in un unico gruppo). I roditori costituiscono il 40% delle specie dei mammiferi e i racconti sono dedicati a due rappresentanti molto speciali: il topo domestico e il castoro, tanto caro a Dawkins quale ottimo esempio di fenotipo esteso, con la sua capacita' di "uscire dai confini del proprio corpo" e modellare l'ambiente attraverso la costruzione delle dighe.
Il co-antenato 11, individuato nell'Alto Cretaceo, circa 85 Myr fa, permette l'ingresso sulla scena di un gruppo davvero vario di mammiferi, detto dei Laurasiateri, secondo una recentissima classificazione. In comune, lo tradisce il nome, hanno di provenire dall'antico super-continente della Laurasia. I discendenti appartengono oggi a ben sette ordini diversi, sono piccoli o grandi: dal pangolino al riccio, dal pipistrello ai grandi ungulati, fino ai carnivori come cani, gatti, orsi e pinnipedi. Si introduce inoltre un moderno ordine composito, quello dei Cetartiodattili: forti evidenze molecolari indicano infatti una stretta parentela tra.... ippopotami e balene!! Cio' non dovrebbe stupirci piu' di tanto, se il grande Haeckel, gia' nel 1866 aveva proposto un albero evolutivo dei mammiferi dove cetacei e ippopotami fossero vicini tra loro (l'ordine aveva l'irriverente nome di Obesa: oggi sarebbe bocciato perche' non politically correct....).
Tra 95 e 105 Myr fa, ai Rendez-vous 12 e 13, gli ultimi due gruppi placentati si uniscono al pellegrinaggio: si tratta rispettivamente degli Xenartri e degli Afroteri. I primi comprendono gli attuali armadilli, bradipi e formichieri, che vivono nelle foreste del Sud America. Il continente sudamericano si e' "appena" separato dall'Africa, e restera' un'isola fino a circa 3 Myr fa, quando si avra' la formazione dell'istmo di Panama: si tratta di un immenso laboratorio evolutivo per i mammiferi, ricco anche di marsupiali. Con la fine dell'isolamento tapiri, pecari e carnivori raggiungeranno il Sud-America, mentre gli armadilli (come non citare il glyptodon, di Darwiniana memoria?) emigreranno fino al Nord. E' una storia di grande interscambio, di estinzioni e di successi adattativi. Gli Afroteri hanno un nome che chiaramente tradisce la loro origine, e sono gli ultimi mammiferi placentati ad unirsi al pellegrinaggio: tra loro troviamo Sirenidi, Proboscidati (moderni ma anche estinti, quali mastodonti e mammut), ed anche procavie e tenrec.
Al Rendez-vous 14, circa 140 Myr fa, tutti i mammiferi placentati (peraltro qui rappresentati da un piccolo insettivoro!) incontrano il co-antenato che ci lega ai marsupiali: siamo all'inizio del Cretaceo, quando il Gondwana (il supercontinente meridionale) ha appena cominciato a spezzarsi nei futuri continenti meridionali. Come sappiamo, i marsupiali sopravvivono oggi in due frammenti del Gondwana: Australia/Nuova Guinea (da Dawkins ribattezzata Australinea) e Sud America, mentre nelle terre dell'antica Laurasia si possono trovare tracce fossili della loro esistenza. I marsupiali sono maggiormente diversificati in Australinea, in quanto la separazione dal resto del Gondwana ha lasciato queste terre prive di placentati. E' probabile che un singolo fondatore, simile ad un moderno opossum, sia arrivato dal Sud America e si sia diversificato per la mancanza dei placentati e la successiva scomparsa dei dinosauri. Alla talpa marsupiale e' dedicato il racconto sulla Evoluzione Convergente. E' possibile infatti trovare in Australinea i marsupiali corrispondenti ai placentati che conosciamo nei vari continenti; stessi adattamenti, evolutisi indipendentemente e da punti di partenza diversi.
Siamo ormai giunti alla fine della puntata dedicata ai mammiferi, manca solo il Rendez-vous 15, poco dopo l'inizio del Giurassico, quando la Pangea era ancora unita. Solo tre generi di Monotremi si uniscono qui al pellegrinaggio: ornitorinco, echidna dal becco corto ed echidna dal becco lungo. Evidenze molecolari indicano che gli echidna si sono separati dagli ornitorinchi circa 20 Myr fa, "uscendo" dall'acqua e modificando becco e rivestimento del corpo. Questi animali hanno sorprendenti propensioni rettiliane, dalla deposizione di uova, alla presenza della cloaca (un solo foro riproduttivo/escretorio), a certe caratteristiche anatomiche....
Ma questa e' un'altra storia: quella che ci unisce dapprima ai rettili e poi a tutti i vertebrati.......
Puntate gia' pubblicate su Pikaia:
TheAncestor's Tale (recensione del libro)
The Ancestor's Tale 0-8. Tutti i primati si uniscono al pellegrinaggio
Paola Nardi
p.s. Myr= Milioni di anni
III edizione delle Olimpiadi delle Scienze Naturali
Nell’anno scolastico 2004/2005 l’ A.N.I.S.N. (Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali) con il patrocinio del Miur ha svolto la III edizione delle Olimpiadi delle Scienze Naturali.
La gara ha interessato l’intero territorio nazionale per un totale di 291 scuole superiori, ed ha previsto due distinte categorie (triennio e biennio) coinvolgendo nelle scuole quasi 15.000 studenti e 600 docenti. Più di 1200 gli studenti selezionati dai docenti referenti dei singoli istituti che hanno partecipato alla successive selezioni regionali che si sono svolte in un’unica data, il 19 aprile, sull’intero territorio nazionale. 78 studenti hanno partecipato infine alla selezione nazionale, che si è svolta a Roma, nella prestigiosa sede del Dipartimento di Biologia animale e dell’uomo dell’Università “La Sapienza”, il 22 maggio.
Il resoconto completo lo trovate su Pikaia, sezione Eventi
Monday, September 19, 2005
XVI° Congresso degli Antropologi Italiani
Dal sito web: Si tratta di una formulazione vasta che tuttavia ci sembra in grado di tenere insieme le più promettenti linee di ricerca dell'antropologia contemporanea. Questo tema sostanziale sarà scomposto, durante il congresso, in quattro "grandi temi" attorno ai quali ruoteranno tutti i momenti delle giornate di lavoro:
Evoluzione umana (1): microevoluzione
Evoluzione umana (2): paleoantropologia
Interazioni bio-culturali
Ecologia umana
Tavole rotonde plenarie
Antropologia e antropologie
L'antropologia fisica tra olismo e riduzionismo
Antropologia ed evoluzione
L'antropologia nell'era post-genomica
Seminari
Tra Neandertal e i primi agricoltori: vecchi problemi e nuove prospettive dai siti delle Arene Candide e dei Balzi Rossi.
Biodemografia
Indicatori scheletrici di interesse bioarcheologico e forense: aspetti metodologici e applicativi.
Spazi antropologici europei. Dal passato al presente.
Variabilità genetica in popolazioni umane: il contributo dei marcatori molecolari.
L'umanità del Pleistocene medio e superiore in Europa: problemi di interpretazione e prospettive.
Fra antropologia e archeologia: investigazioni di confine.
Biometria dell'età evolutiva.
Recupero, tutela, valorizzazione e fruizione delle collezioni antropologiche museali.
Ominazione e umanizzazione.
Titoli degli interventi. Una selezione di titoli che mi incuriosiscono:
ALCIATI Giancarlo - La storia dell'antropologia in Italia.
BELCASTRO M.G., BONFIGLIOLI B., FACCHINI F., MARIOTTI V., RASTELLI E. - Lo studio antropologico dello scheletro umano: problemi metodologici e interpretativi. Indicatori scheletrici di età adulta, indicatori morfologici di attività, indicatori dentari non masticatori.
BERTOCCHI Antonia - Il contributo del concetto antropologico di cultura al processo di umanizzazione.
BISCONTI Michelangelo - Analisi cladistica dell’evoluzione umana: potenzialità metodologiche e applicazioni recenti.
BISCONTI Michelangelo, TARTARELLI Giandonato - Origine indipendente di grandi cervelli in Primati e Cetacei: percorsi evolutivi e metodologie d'indagine a confronto.
CAPELLI Cristian, DESTRO-BISOL Giovanni - Antropologia Molecolare: geni, numeri e ipotesi.
CATTANEO C., MAZZUCCHI A., POPPA P., SALSAROLA D. - Il ruolo dell'antropologo forense dal recupero alla diagnosi di causa di morte: un case report.
CHIARELLI Brunetto - Le basi biologiche ed evoluzionistiche dell'etica.
CHIARELLI Brunetto - L'estinzione dei neandertaliani: una possibile ipotesi.
CHIARELLI Brunetto - CO2 oltre la carta di Kyoto.
CHIARELLI Brunetto - La storia dell'insegnamento della "storia dell'Uomo in Italia".
MALLEGNI Francesco - Il più antico popolamento umano in Europa.
RUFO Fabrizio - L' antropologia tra etica ed evoluzione: questioni controverse ed una ipotesi interpretativa.
SANTANGELO Antonio - Elementi intellettivi nella differenziazione Hominina Homo.
TATTERSALL Ian - Neanderthals and the mid-late Pleistocene hominid radiation in Europe.
VALENZANO Dario Riccardo Valenzano, CELERINO Alessandro, TARTARELLI Giandonato - A new perspective on the evolution of human specific facial traits.
Eventi correlati
Domenica 30 ottobre 2005, alle ore 21 (sede da stabilirsi), il Festival della Scienza, nella persona di Telmo Pievani, organizza una conferenza dal titolo: Adamo era una scimmia?, dedicata ai problemi dell'evoluzionismo (e del creazionismo) in ambito antropologico
Consigli di lettura
I libri che abbiamo piu’ amato, quelli di cui non possiamo più fare a meno! Eccovi una lista di libri che verrà periodicamente aggiornata, anche con voi lettori se volete! I libri devono riguardare la letteratura scientifica e in particolare la biologia evoluzionistica ma con un’ampia discrezionalita’. Vi preghiamo solo di allegare alla referenza un breve commento (flash) sul libro. La scelta di inserire le vostre preferenze spetta con assoluta discrezionalita' alla redazione di Pikaia.
Leggete il nostro elenco su Pikaia
Sunday, September 18, 2005
Un “mondo a RNA” più complesso (e plausibile) di quanto si pensava
Nell’ultimo numero di Nature Genetics, un team ungherese-spagnolo composto da Adam Kun, Mauro Santos ed Eörs Szathmary, dimostra che proto-organismi di Acido Ribo-Nucleico (RNA) possono raggiungere complessità più elevate di quanto si ritenesse in precedenza, rinforzando l’ipotesi che agli inizi della vita ci sia stato un “mondo a RNA”.
Lo RNA è una molecola fondamentale degli organismi viventi, in cui solitamente trasporta e traduce in proteine l’informazione contenuta nel DNA. Dal momento che singole molecole di RNA possono teoricamente contenere informazione e al contempo catalizzare la propria replicazione, molti scienziati ritengono che la vita fosse inizialmente basata unicamente su RNA, mentre il più stabile DNA sarebbe comparso in un secondo momento. Questa ipotesi aveva però un punto debole: secondo i modelli finora fatti, a causa della sua bassa fedeltà di replicazione, nel brodo primordiale lo RNA non poteva raggiungere lunghezze e complessità molto elevate.
Basandosi su recenti misure sperimentali del tasso e dell’effetto di mutazioni su RNA, i tre ricercatori correggono i calcoli precedenti, dimostrando che le molecole in competizione nel brodo primordiale potevano raggiungere lunghezze di 7.000-8.000 basi; potevano cioè arrivare a contenere un centinaio di geni, lunghi una settantina di basi l’uno, una complessità più che sufficiente a costruire ipotetici “ribo-organismi”.
(Leggi l’articolo: Kun et al. (2005). Real ribozymes suggest a relaxed error threshold. Nature Genetics 37(9):1008-1011)
Daniele Fanelli
Gli extraterrestri secondo Darwin
Basta con ometti verdi e poltiglie carnivore!
Ipotetici organismi extraterrestri, scientificamente plausibili e non per questo meno spettacolari, saranno esposti a partire dal 14 Ottobre prossimo presso il Science Museum di Londra.
Daniele Fanelli
Frankestein E LE CATTIVE METAFORE
Frankestein E LE CATTIVE METAFORE
Per saperne di più su Marcello Sala e la sua produzione editoriale rivisitate la notizia pubblicata su Pikaia a luglio di quest’anno
Saturday, September 17, 2005
Vignette sull’Intelligent Design
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=520
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=515
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=490
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=484
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=498
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=482
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=461
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=444
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=439
http://darwin.bc.asu.edu/blog/?p=405
http://darwin.bc.asu.edu/blog/wp-content/opus.jpg
http://darwin.bc.asu.edu/blog/wp-content/lnq050913.gif.jpg
….e altre ancora presenti sul Web
http://www.intelligentdesignnetwork.org/images/HB481-Graphic-lowres.jpg
http://home.insight.rr.com/jkmckee/unintelligent.jpg
http://www.idrewthis.org/2005/intelligentdesign.gif
http://www.mondolithic.com/Images/Wired_IntelligentDesign_Cvr.jpg
http://carapace.weblogs.us/images/Tom%20Toles%20intelligent%20design%200406toles.jpg
http://www.nmsr.org/idtoon-1.GIF
http://www.textbookleague.org/zap360.jpg
Una risposta dall'Austria a Schönborn
La lettera e’ stata pubblicata su Science, volume 309, fascicolo 5739, pp. 1324, 2005). Seguira’ a breve la traduzione in italiano.
The recent statement of Viennese Cardinal Schönborn “clarifying” the Catholic position on evolution is disconcerting. Schönborn, who is a close ally of Pope Benedict XVI, declares that “evolution in the neo-Darwinian sense is not true” and that there is “overwhelming evidence for design in biology,” thus aligning the Catholic Church with the Intelligent Design movement.
The strategy is familiar. The sophistication of evolutionary theory is misrepresented, and the process is cartooned as solely consisting of random mutation and natural selection, thus concocting a facile state of disbelief in the audience. Ample reference is made to Church documents, which declare that an unguided process of evolution outside the bounds of divine providence “simply cannot exist.” In this medieval logic, the existence of divine intentional design seems inevitable.
Many processes in nature appear to be guided, such as a stretched rubber band becoming as short as it can despite none of its many parts “knowing” ahead of time what that configuration is. Similarly, the evolutionary process rests on the dynamics of molecular and developmental interactions that collectively shape the outcomes of random mutation and selection in a nonrandom way. This weaving together of evolution and developmental processes provides the modern experimental and theoretical framework, grounded in Darwinian thinking, for explaining the organization of living systems.
Unlike a dogmatic Church, science offers an iterative method of observation and reason that has proven to be mankind’s most fruitful approach to truth. Cardinal Schönborn brands the scores of researchers that follow the scientific method of inquiry as ideologues, while proclaiming the Church as the “firm defender of reason.” This sounds like Galilei all over again, if it wasn’t for this last surreal move, which represents a sweeping attack on science in general at a time when so many domains of western society structurally depend on it. Herein we discern some intent that goes well beyond ignorance of scientific facts.
Schönborn’s statement shows how fragile the relations between science and religion still are and how tempting it is to sacrifice dialogue for politics. The Catholic Church–indeed, any major religion–should be a partner in much-needed reflections about the societal implications of science. As Austrian evolutionary biologists, we stand against the statements expressed by the Austrian Cardinal and shall continue a dialogue with those who are not bent on fundamentalism.
Manfred D. Laubichler / Gerd B. Müller / Walter Fontana / Günter P. Wagner
Indovinate dove sono citati questi brevi brani
Riporterò la risposta del lettore sotto il messaggio. Se il lettore desidera essere citato (nome e cognome) riporti il consenso nel messaggio altrimenti riportero’ soltanto la referenza del libro. Naturalmente siete tutti invitati a inviare altri brani che potremo pubblicare su Pikaia (sempre riguardanti l’evoluzione e provenienti da romanzi).
Rispondere all’email pacoccianospam@libero.it (nella risposta eliminare la stringa “nospam”).
Ecco i primi brani, tutti provenienti da un unico romanzo!!!!
Non siamo l’ineluttabile risultato di un processo superiore di sviluppo della natura…..
L'uomo è un prodotto del caso. Siamo il risultato di un fortuito accidente cosmico, avvenuto quando un gigantesco meteorite ha colpito la Terra e ha fatto estinguere i dinosauri. Probabilmente, senza quell'incidente, oggi la Terra sarebbe popolata da sauridi intelligenti o da un qualsiasi altro animale. Ci siamo sviluppati a causa di vantaggi naturali non per consequenzialità logica. Da quando il Cambriano ha prodotto i primi organismi pluricellulari, tra i milioni di sviluppi possibili forse ce n'era solo uno che prevedeva l’uomo.
Affronti la realtà: noi siamo solo un piccolo gruppo della specie dei mammiferi che di certo non é ancora stato registrato dall'evoluzione come un successo. I mammiferi coronati da successo sono i pipistrelli, i topi e le antilopi. Noi non rappresentiamo l’ultima parte vincente della storia della Terra, ma siamo solo ma specie fra le tante. In natura, non c'é un trend verso un'epoca che faccia da coronamento a tutte le altre, c'é solo la selezione. Il tempo potrebbe registrare un provvisorio aumento della complessità fisica e spirituale di una specie di questo pianeta ma, da un punto di vista generale, non si tratta di un trend e tantomeno di un progresso. In generale, la vita non mostra nessun impulso in direzione del progresso. Aggiunge all'ecosistema un elemento complesso e intanto conserva inalterata da tre miliardi di anni la forma dei batteri. La vita non ha nessun motivo per voler migliorare qualcosa.
Se esiste un Dio ed è un Dio intelligente, ha strutturato le cose come le ho descritte. Quindi noi non siamo il suo capolavoro, bensì una variante che sopravvivrà finché sarà consapevole del proprio ruolo di variante.
Friday, September 16, 2005
Intervista a Francesco Scalfari, segretario SIBE, sull'Avvenire
DIBATTITI CULTURALI
Ma Darwin non porta all'ateismo
Parla Francesco Scalfari, segretario della Società di biologia evoluzionistica: «Sono convinto che se si trovassero fatti e circostanze a favore dell'"intelligent design", la comunità degli scienziati non li negherebbe» Di Andrea Lavazza
Lo pterosauro, gigante del cielo
Viveva 100 milioni di anni fa e aveva un'apertura alare di ben 18 metri......
I fossili e le impronte ritrovate in Messico hanno permesso di classificare il piu' grande pterosauro finora scoperto. Lo ha descritto Dave Martill della Portsmouth University, grazie anche alle ricerche sul campo di Eberhard "Dino" Frey del German Staatlichen Museum fur Naturkunde di Karlsruhe.
L'occasione si e' presentata al recente Festival della Scienza di Dublino. Martill si dedica da anni allo studio paleobiologico di questi giganti del volo, e le evidenze raccolte, unite agli studi sulla meccanica del volo e sulla struttura delle ali, stanno sempre piu' suggerendo che la dimensione di questi rettili potrebbe essere il doppio di quanto finora ritenuto. Oltre ad impronte ed ossa fossili, sono stati eccezionalmente ritrovati anche campioni della membrana di ricopertura delle ali, rivelando una struttura straordinariamente sottile, di circa mezzo millimetro. Se si aggiungono altri particolari, come l'attaccatura delle ali "a pipistrello", con maggiore superficie alare per sfruttare le termiche, ed un corpo relativamente piccolo e molto leggero grazie ad ossa cave, si puo' finalmente comprendere come questi animali potessero volare. La dimensione di questi rettili potrebbe essere stata funzione dell'eta': cio' nell'ipotesi che essi continuassero a crescere, senza subire uno stop con il raggiungimento dell'eta' adulta.
Paola Nardi
66° Congresso Nazionale Unione Zoologica Italiana
Ecco i titoli dei Simposi:
-Biodiversità: dall’analisi alla conservazione.Strategie nazionali e internazionali a confronto
-Morfogenesi nello sviluppo e nella rigenerazione
-Genetica di popolazioni animali per la conservazione organizzato in collaborazione con l’Associazione Genetica Italiana
-Determinazione del sesso
Wednesday, September 14, 2005
I campioni dell'intelligent design
H. Allen Orr e' un genetista evolutivo dell'Universita' di Rochester. La sua ricerca e' concentrata su varie specie di Drosophila, e affronta tematiche di genetica di speciazione e di adattamento. In questa segnalazione non voglio pero' soffermarmi sulle attivita' accademiche di Orr, quanto sul suo contributo personale alla battaglia tra scienza e oscurantismo.... Nel prossimo numero di le Scienze verra' pubblicato un suo saggio dal titolo Intelligent design: il creazionismo evoluto. In effetti gia' da qualche anno Orr si occupa della problematica, proponendo saggi come quello pubblicato recentemente da The New Yorker oppure smontando le tesi dei principali leader "scientifici" del nuovo movimento creazionista attraverso le recensioni delle loro pubblicazioni.
In alcuni dei suoi saggi egli tratta il creazionismo come un vero e proprio organismo in evoluzione.... E' in questo senso che Orr parla di "evoluzione" del creazionismo: i primi creazionisti (detti della Terra giovane), nella loro semplicita', proclamavano la letteralita' della Bibbia: un atto creativo in sei giorni; una Terra di non piu' di seimila anni; il diluvio universale come unico significativo evento geologico. Questa semplicita' non poteva reggere a lungo il confronto con la scienza, per cui la “pressione selettiva” ha spinto il movimento verso una maggiore complessita': e' nata la scienza della creazione (creation science), che ha preso in prestito termini scientifici per darsi una parvenza di credibilita', ma che ha continuato a cercare prove "scientifiche" della coesistenza uomo-dinosauro e del diluvio universale, arrivando, per esempio, a negare i risultati delle datazioni radiometriche, sia geologiche che biologiche. Nonostante questo fantastico “adattamento”, la nicchia ecologica cominciava a restringersi di nuovo, e quindi si e' arrivati all'ultimo (per ora) “stadio evolutivo”: l'intelligent design come nuova teoria "scientifica" per spiegare la vita sulla Terra.
Orr avverte che questo nuovo tipo di creazionismo, camuffato da teoria scientifica, sta riscuotendo un grande successo negli USA: piu' di venti stati americani (non pensate solo al Tennessee o al Kansas: nella lista ormai troviamo lo stato di New York o la Pennsylvania...) hanno introdotto, o stanno per farlo, decreti che riconoscono di fatto all'ID il diritto di essere insegnato come alternativa all'Evoluzione (questa pratica viene detta "teaching the controversy", implicando che esista nel mondo scientifico una controversia sul fatto stesso che l'Evoluzione sia un evento avvenuto ed in atto tuttora). I college americani vedono il continuo fiorire di gruppi studenteschi che propagandano l'ID e promuovono la discussione tra gli studenti. In questo clima -conclude Orr- non e' difficile credere che piu' di ottanta americani su cento siano convinti che gli esseri umani sono stati creati da Dio, o quantomeno che Dio abbia guidato il loro sviluppo fino alla forma attuale. Non vi e' dubbio che il movimento sia ben finanziato: i principali sponsor sono da ricercare tra le lobby cristiano-evangeliche e conservatrici, ed i leaders del movimento, scientifici e non, fanno riferimento al ricco Center for Science and Culture at the Discovery Institute di Seattle. Tra questi si distinguono due personaggi: il biochimico Michael J. Behe e il matematico William Dembski. Si devono a questi, concetti tanto cari all'ID, ed altrettanto noti agli evoluzionisti che si interessano del fenomeno, come complessita' irriducibile, complessita' specifica, teoremi del No Free Lunch (non esiste un pranzo gratis).
Queste idee sono sviluppate soprattutto in due libri di grande successo editoriale: gia' nel 1996 Behe pubblicava Darwin's Black Box, mentre nel 2002 era il turno di Dembski con No Free Lunch: Why Specified Complexity cannot be Purchased Without Design. Orr ha recensito i libri di Behe e Dembski, smontando con metodo lucido e spietato le fragili argomentazioni degli autori, e spiegando ai lettori che non e' sufficiente abbattere una teoria (e i sostenitori dell'ID non sono nemmeno riusciti a farlo....) per ottenere l'automatica promozione a nuova teoria di un generico ed indimostrato assunto (la teoria Darwiniana non funziona, quindi un'entita' superiore ha guidato la comparsa e lo sviluppo della vita sulla Terra....). La scienza non funziona cosi': una teoria deve spiegare la fenomenologia nota e deve prevedere i risultati di significative sperimentazioni. L'ID non fa nulla di tutto questo; l'ID non e' scienza! Nel caso del libro di Dembski, i lettori vengono messi in guardia rispetto ad un altro pericolo, cioe' quello di farsi intimidire da un testo infarcito di matematica, in questo caso assolutamente non pertinente alle risposte che cerca.... E' piuttosto illuminante in questo senso l'aneddoto del confronto alla fine del '700 tra il grande matematico Eulero e il filosofo ed enciclopedista Diderot, invitati alla corte di Russia: in questo caso l'ateo Diderot fu messo a tacere dal fervente cristiano Eulero con una misera formula algebrica che, a detta del famoso matematico, avrebbe dimostrato l'esistenza di Dio.......
Mai fidarsi dei matematici (creazionisti)!!!!
Paola Nardi
Tuesday, September 13, 2005
Due tuffi nella storia
Bulmer rivede la teoria della selezione naturale di Wallace alla luce di una rilettura critica delle sue opere principali.
Bulmer M.. The theory of natural selection of Alfred Russel Wallace FRS
Notes Rec R Soc Lond. 2005 May 22;59(2):125-36
Kohn D, Murrell G, Parker J, Whitehorn M.. What Henslow taught Darwin.
Nature. 2005 Aug 4;436(7051):643-5
I martedì del Museo di Storia Naturale ….che non c’è
Quattro passi, attraverso il tempo e lo spazio, nella storia naturale del pianeta Terra
ore 16:30 Aula Magna della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Perugia, San Pietro - Borgo XX Giugno 74. Informazioni: tel 075 5856073 - fax 075 5856432. e-mail camso1@unipg.it
Gli ultimi incontro programmati per il 2005 sono:
27 SETTEMBRE
I Chirotteri dell’Italia Centrale
Una panoramica su uno dei gruppi di Vertebrati meno conosciuti della fauna italiana
Paolo Agnelli - Conservatore del Museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze, Sezione di Zoologia "La Specola"
25 OTTOBRE
La vita delle piante nel deserto australiano. Acacie, spinifex e sabbia
Sandro Pignatti - Professore ordinario di Ecologia, Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
La conferenza sarà seguita dalla proiezione del film documentario "The last of the nomads" di B. Peasley (30 minuti ca.)
29 NOVEMBRE
Paleobiologia & Evoluzione
3.8 miliardi di anni di evoluzione biologica sul pianeta Terra
Federico Masini - Professore associato di Paleontologia e Paleoecologia, Dipartimento di Geologia e Geodesia dell’Università degli Studi di Palermo
13 DICEMBRE
Il Museo di storia naturale...che c’è!
Attività ed esperienze del Museo Tridentino di Scienze NaturaliMichele Lanzinger - Direttore del Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento
Nuovi saggi dagli Annual Reviews
Annual Review of Anthropology, 2005
Luisa Maffi. Linguistic, Cultural, and Biological Diversity
Erik Trinkaus. Early Modern Humans
Annual Review of Ecology, Evolution, and Systematics, 2005
Carol Goodwillie. The Evolutionary Enigma of Mixed Mating Systems in Plants: Occurrence, Theoretical Explanations, and Empirical Evidence
Ulrich G. Mueller, Nicole M. Gerardo, Duur K. Aanen. The Evolution of Agriculture in Insects
Hervé Philippe, Frédéric Delsuc, Henner Brinkman, Nicolas Lartillot. Phylogenomics
Richard Shine. Life-History Evolution in Reptiles
Annual Review of Genetics, 2005
David R. Angelini, Thomas C. Kaufman. Comparative Developmental Genetics and the Evolution of Arthropod Body Parts
Richard E. Michod. John Maynard Smith
Rasmus Nielsen. Molecular Signatures of Natural Selection
Monday, September 12, 2005
Libri di imminente uscita
Gianfranco Biondi , Olga Rickards
Le nature umane. Geni, culture e prospettive. Codice, 2005, pp. 800
Pagano Piergiacomo
Alla scoperta dell'uomo. Brevi saggi sull'uomo e l'ambiente. Airplane, 2005, pp. 260
Rose Steven
Il cervello del ventunesimo secolo. Spiegare, curare e manipolare la menteTraduzione di Faravelli Elisa. Codice, 2005, pp. 200
Tort Patrick
Darwin e la filosofia
Meltemi, 2005
L’originale è del 2004. Darwin et la philosophie, Paris, Kimé, pp. 78
Gastronomia darwiniana
L'uso delle spezie in cucina puo' essere spiegato in prospettiva
evoluzionistica.....
Un bel soffritto di cipolla e scalogno, un pizzico di curry, una foglia di alloro o di basilico, due rametti di salvia e rosmarino per insaporire un arrosto: sono gesti consueti, quasi automatici per chi si diletta, o lavora, con pentole e padelle. In tutte le cucine del mondo sono presenti erbe e spezie, e senza dubbio in alcuni Paesi esse abbondano particolarmente, tanto che la loro cucina viene riconosciuta come particolarmente saporita e piccante. E' curioso apprendere che la scienza si interessi delle ragioni che inducono gli uomini a usare questi prodotti vegetali: in particolare Paul W. Sherman, professore di neurobiologia e comportamento animale all'Universita' di Cornell, nell'ambito dei suoi studi sul comportamento sociale degli animali, si e' occupato qualche anno fa di questo tema. Ognuno di noi puo' ritenere di avere una risposta sul perche' gli umani aggiungono spezie ed erbe alla preparazione del cibo: quella piu' immediata potrebbe essere che i cibi risultano di sapore piu' gradevole, e cio' e' sicuramente vero per molti di noi. Altre ragioni potrebbero essere addotte sul perche' questa pratica sia iniziata e continui tuttora: i cattivi sapori del cibo non propriamente conservato vengono coperti; in alcuni casi aumenta la traspirazione e quindi l'eliminazione del calore corporeo in eccesso; si dimostra la propria agiatezza nel potersi permettere ingredienti costosi; si assumono sostanze nutrienti e/o curative.
Tutte queste ragioni sono probabilmente valide, ma non costituiscono, a detta di Sherman, la ragione determinante. Questa va ricercata nelle proprieta' battericide e batteriostatiche delle sostanze contenute nella stragrande maggioranza di erbe e spezie utilizzate in moltissimi Paesi del mondo. La ricerca ha infatti dimostrato, attraverso l'analisi di quasi cinquemila ricette di piatti di carne ricavate da libri di cucina appartenenti a 36 Paesi (dall'India alla Norvegia, dal Ghana all'Australia), che si puo' parlare di co-evoluzione tra agenti patogeni che si possono sviluppare nel cibo e comportamento difensivo umano mediante l'utilizzo di sostanze antibatteriche ed antivirali gia' prodotte dai vegetali per motivi analoghi, cioe' per difendersi dai vari tipi di germi. I gruppi umani potrebbero aver cominciato in modo casuale questa pratica: il cibo poteva risultare comunque piu' saporito e faceva sentire meglio (digeribilita', effetto vermicida). Con l'andare del tempo, i gruppi familiari che avevano acquisito quest'uso erano piu' in salute, e cosi' la loro prole. Si dimostra che i Paesi a maggior rischio in questo senso, e cioe' quelli a clima tropicale, fanno un uso piu' massiccio e variegato delle spezie: c'e' una correlazione molto chiara tra temperatura media annuale di un Paese e uso delle spezie, che risulta ancora piu' evidente in un Paese come la Cina, dove si puo' fare il confronto tra cucine regionali di aree climaticamente molto diverse. Anche le ricette "evolvono" secondo uno schema Darwiniano, per rispondere alla diminuita o non piu' presente efficacia rispetto agli agenti patogeni: quando questi sviluppano resistenza, oppure ne migrano di nuovi, vengono aggiunte nuove spezie per riacquistare gli effetti desiderati.
Il limite alla quantita' utilizzabile di una spezia e' rappresentato dalla tossicita' che molte delle sostanze attive inevitabilmente presentano al di sopra di una certa concentrazione. Nonostante l'avvento di frigoriferi e congelatori, l'uso delle spezie si dimostra utile anche al giorno d'oggi: i Paesi industrializzati che hanno una cucina piu' "saporita" presentano ogni anno minori casi di intossicazione alimentare.
Potete leggere l'intero articolo, pubblicato su BioScience.
Paola Nardi
Secondo il nuovo studio, diversamente da altri anfibi dell’epoca e attuali, Ichthyostega aveva vertebre più grandi e sovrapposte nella zona toracica, e le sue zampe posteriori somigliavano piuttosto a delle pinne. Non poteva dunque spostarsi per oscillazioni laterali come le salamandre, ma probabilmente si trascinava con le zampe anteriori, e si spingeva con quelle posteriori flettendo verticalmente la colonna vertebrale. Si muoveva, cioè, in modo simile a una foca attuale.
Alcuni dei caratteri scoperti adesso in Ichthyostega sono sorprendentemente simili a quelli dei mammiferi attuali, ma gli autori sottolineano che questa specie non è un “anello di congiunzione”, e fu solo uno dei tanti esperimenti evolutivi con cui i vertebrati tentavano di conquistare la terraferma.
Leggi l’articolo: Per Erik Ahlberg, Jennifer A. Clack, Henning Blom (2005). The axial skeleton of the Devonian tetrapod Ichthyostega. Nature 437: 137-140
Daniele Fanelli
Friday, September 09, 2005
Evoluzione e cervello
Luca Sciortino
Un servizio di Pikaia per voi lettori!
Eccovi una ricerca bibliografica impostata su PubMed che si autoaggiorna costantemente ogniqualvolta lancerete questo link. Salvatelo nel vs. computer e lanciatelo sul web periodicamente. Se ci saranno novita' le potrete leggere nei risultati: le news piu' nuove saranno nelle prime posizioni dell'elenco!!!!
Paolo Coccia
Le cavallette commettono suicidio indotte dal loro parassita
Le cavallette commettono suicidio indotte dal loro parassita
National Geographic News rilancia la curiosa notizia, frutto di uno studio effettuato con l'ausilio di tecniche di proteomica. Un team francese di biologi guidati da David G. Biron e Frederic Thomas del Laboratory of Genetics and Evolution of Infectious Diseases del National Scientific Research Center di Montpellier, pubblica un articolo sui Proceedings of the Royal Society B, Biological Sciences, riguardante lo studio del comportamento di cavallette terrestri (famiglia dei Tettigoniidae) parassitate da un particolare verme nematomorfo. E' gia' noto che talvolta il rapporto tra organismo ospite ed organismo parassita conduce ad una vera e propria manipolazione del primo, con l'assunzione di atteggiamenti indotti dall'inoculazione di sostanze chimiche. In questo caso le cavallette sono indotte al "suicidio" per annegamento in quanto il loro sistema nervoso centrale viene modificato da una miscela di sostanze iniettate dai vermi parassiti. Questi ultimi sono cosi' liberi di lasciare il corpo dell'ospite, completando il proprio ciclo vitale con la riproduzione. Le larve dei vermi, dopo essersi liberate nell'acqua, sono poi in grado di infestare nuovi insetti, probabilmente facendosi ingerire con l'acqua stessa. Le espressioni proteiche di ospite e parassita sono state studiate durante varie fasi, costruendo una sorta di "mappa di espressione proteica differenziale". In questo modo e' stato possibile accertare che, quando il parassita e' nella fase adulta ed ospitato nel corpo dell'insetto, esso sintetizza ed emette proteine in grado di alterare la produzione dei neurotrasmettitori nel sistema nervoso centrale del suo ospite. Gli studiosi parlano in questo caso di un vero e proprio processo di "mimetismo molecolare".
Paola Nardi
Riscoperto il picchio dal becco di avorio!
Riscoperto il picchio dal becco di avorio!
Gli ornitologi americani sono in festa: da circa 50 anni Campephilus principalis, il picchio dal becco di avorio, era considerato estinto, ma, a partire dall'inizio del 2004, sono stati annunciati alcuni avvistamenti indipendenti nella regione paludosa di Big Woods in Arkansas. Negli ultimi mesi John W. Fitzpatrick, direttore del Cornell Lab of Ornithology, ha guidato un team di esperti sul luogo per confermare definitivamente l'evento: oltre all'analisi delle evidenze visive raccolte, come dimensioni e caratteristiche morfologiche dell'uccello, gli ultimi dubbi sono stati dissipati con migliaia di ore di registrazione di suoni, i quali hanno rivelato l'inconfondibile picchiettiare di questa specie. Pare addirittura che dalle registrazioni si evinca la presenza di almeno due esemplari. L'annuncio ufficiale della "riscoperta" e' avvenuto pochi giorni fa in occasione del Meeting Annuale dell'Unione degli Ornitologi Americani. Il picchio dal becco di avorio era molto diffuso negli stati meridionali degli USA fino al 1870, quando l'eccessivo disboscamento lo ha letteralmente cacciato dal suo habitat, fino a portarlo alla creduta estinzione, intorno agli anni '40 del novecento. Le sue prospettive future sono fortunatamente promettenti, perche' l'area di Big Woods e' sotto tutela ambientale, e la foresta sta assumendo proprio le caratteristiche ottimali per lo sviluppo di una popolazione di questi uccelli. Se siete curiosi di conoscerlo, il sito del Cornell Lab of Ornithology ha approntato una ricca esposizione dell'evento.
Paola Nardi
Negli USA, due cittadini su tre vogliono “insegnare la controversia“
Daniele Fanelli
Tuesday, September 06, 2005
Micromega, La natura umana
completamente alla “Natura umana”. L’argomento è trattato da numerosi punti di vista, tanto che questo volume è la prima parte di due fascicoli (il secondo uscirà all’inizio del 2006). Trovate saggi di antropologi, filosofi, genetisti, neurologi, etologi, psicologi e tanti altri. Ma eccovi l’elenco completo degli interventi:
E. Boncinelli. Necessità e contingenza nella natura umana
E. Alleva e D. Santucci. Dal Pesce al Filosofo
N. Eldredge e R. Trives. L’evoluzione della natura umana
C.A. Viano. La natura invisibile
M. Augè. L’uomo, trino e uno
S. Pinker. Il puzzle natura-cultura
R. Rorty. Invidia della filosofia
A. Cavarero e J. Butler. Condizione umana contro “natura”
T. Pievani. Santi, navigatori, poeti: e oscurantisti
G. Biondi e O. Rickards. L’Homo sapiens e il suo fratello scimpanzè
L. Wittgenstein. Frammenti sul linguaggio e la natura umana
G. Jervis. Marcuse, mezzo secolo dopo
S. Argentieri. Natura umana e psicoanalisi
F. de Waal. Perché non possiamo non dirci Bonobo
R. Esposito. Heidegger e la natura umana
P. Flores d’Arcais. La natura dell’esistenza (1). Appunti per una
filosofia del finito
La seconda parte conterrà saggi di S. J. Gould, P. Bateson, T. Todorov, Kant, Kierkegaard e tanti altri
Sunday, September 04, 2005
Storia della genetica in Italia
Tutte le informazioni le trovate presso il sito web Unicivica
http://www.netming.com/uni2/SIFSBM2006.htm oppure direzione@unicivica.it, msegreteria@unicivica.it - tel e fax 069806810 – tel. 069803476
Gli argomenti trattati:
Storia della talassemia in Italia
Ida Bianco - Presidente onorario dell'Associazione Nazionale per la Lotta alle Microcitemie in Italia
L'origine della biologia molecolare in Italia
Franco Graziosi – Professore emerito di Microbiologia, Università di Roma “ La Sapienza ”
Genetica ed evoluzione
Guido Modiano – Professore ordinario di genetica, Università di Roma “Tor Vergata”
La nascita dell'immunogenetica in Italia
Alberto Piazza – Professore ordinario di genetica, Università di Torino
Storia della genetica agraria
Gian Tommaso Scarascia Mugnozza – Presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL
Storia delle ricerche italiane sulla genetica molecolare delle emoglobinopatie
Sergio Ottolenghi – Professore ordinario di Genetica, Università degli Studi di Milano Bicocca
La ricerca italiana sui marcatori genetici ad eredità uniparentale per la storia delle popolazioni umane
Silvana Santachiara– Professore ordinario di Genetica, Università degli Studi di Pavia
Epigenetica
13 Settembre 2005, Facoltà di Scienze matematiche, fisiche, naturali. Aula Magna - Via della Ricerca scientifica 1. 14 Settembre 2005, Facoltà di Lettere e Filosofia. Aula Moscati - Via Columbia 1
Un nuovo modello per la complessità nelle scienze e nella filosofia.Epigenetica
Epigenetic developments. In search of a new model for complexity in sciences and philosophy
Programma:
13 Settembre
Elena Gagliasso Luoni, Università di Roma “La Sapienza”
Slittamenti concettuali: embriogenesi, epigenesi, sviluppo epigenetico.
Conceptual drifts: embryogenesis, epigenetics, epigenetic development
Luciano Terrenato, Università di Roma “Tor Vergata”.
Definire l’“epigenetica”. Defining “epigenetics”
Scott Gilbert, Swarthmore College, PA
The mechanisms by which the environment causes changes in organ development
I meccanismi mediante i quali l’ambiente causa cambiamenti nello sviluppo degli organi
Marcello Buiatti, Università di Firenze
La comunicazione fra componenti nelle strategie esplorative dello sviluppo
Developmental explorative strategies: communication between organic components
Aldo Fasolo, Università di Torino
Paesaggi epigenetici nello sviluppo del cervello
Epigenetic landscapes in brain development
Valerio Orlando, Ist. Genetica e Biofisica del CNR, Napoli
Epigenomi ed epigenetica: il codice genetico oltre il DNA
Epigenomes and epigenetics: the genetic code beyond the DNA
Mauro Capocci, Università di Roma “La Sapienza”
La rigenerazione dall’olismo alle cellule staminali
Regeneration from holism to stem cells
14 Settembre
Rino Stuppia, Università di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”
Meccanismi epigenetici dell’interazione madre-feto
Epigenetic mechanisms in the mother-foetus relationship
François Duchesneau, University of Montreal
Epigenetics and integrative models of development
Epigenetica e modelli integrativi dello sviluppo
Barbara Continenza, Università di Roma “Tor Vergata”
L’“effetto Baldwin” ancora e ancora
The “Baldwin effect” again and again
David J. Depew, Jowa University
Darwinism’s evolution and “Baldwin effect”
L’evoluzione del darwinismo e l’“effetto Baldwin”
Terrence Deacon, Berkeley University
After Baldwin: epigenetic models of language origin
Dopo Baldwin: modelli epigenetici dell’origine del linguaggio
James Hurford, Edinburgh University
Philosophy and neuropsychology of language
Filosofia e neuropsicologia del linguaggio
Massimo Stanzione, Università di Cassino
Valutazione epistemologica delle ricerche su linguaggio e biologia
Researches on language and biology: an epistemological appraisal
Sapiens e Neanderthal sulla stessa terra per piu' di 1000 anni
Una nuova evidenza di coesistenza sullo stesso territorio in Francia tra Homo sapiens sapiens e Homo neanderthalensis viene annunciata da Cambridge.
L'archeologo Paul Mellars, professore di Preistoria ed Evoluzione Umana alla University of Cambridge, ha studiato i reperti ritrovati nella Grotte aux Fees (la Grotta delle Fate), nella localita' francese di Chatelperron. Accanto agli utensili tipici dell'habitat dei Neanderthal, e' stata evidenziata la presenza, per un certo periodo di tempo, di Homo sapiens sapiens. In particolare, la caverna fu abitata da Homo neanderthalensis per circa duemila anni a partire da 40000 anni fa, poi, quando il clima peggioro' notevolmente, l'uomo anatomicamente moderno prese possesso di quella zona per circa1500 anni. Quando la temperatura ritorno' a salire, i Neanderthal tornarono ad occupare la grotta fino a 35000 anni fa. A questo punto, in quel luogo, si perdono per sempre le tracce di questi nostri cugini evolutivi. E' la prima volta che si ha un'evidenza diretta della coesistenza sullo stesso territorio delle due specie ominine per oltre mille anni: non si evidenzia invece alcuna interazione di tipo culturale o genetica tra i due gruppi. Sebbene i Neanderthal fossero meglio equipaggiati dal punto di vista fisico per sopportare i climi freddi delle glaciazioni, solo gli umani moderni sopravvissero, in virtu' della loro piu' versatile struttura sociale, culturale e tecnologica: probabilmente proprio l'incontro tra le due societa' fu determinante per la definitiva scomparsa dei Neanderthal.
Paola NardiNuove specie di tartaruga scoperte nelle Galapagos
A distanza di 170 anni, grazie alle moderne tecniche di analisi genetica, si è scoperto che la popolazione di tartarughe di una di queste isole, quella di Santa Cruz, è composta da tre specie, e non da una, come si pensava in precedenza.
(leggi la notizia del Galapagos Conservation Trust)
Daniele Fanelli
E' in edicola il nuovo numero di Darwin, bimestrale di Scienze
E' in edicola il nuovo numero di Darwin, bimestrale di
Scienze
E' in edicola il n.9 (sett/ott 2005) di Darwin, con un buon numero di articoli che trattano interessanti temi a carattere biologico-evoluzionistico.
L'articolo di apertura della rivista, di Jacopo Pasotti, si intitola Il computer da' un volto agli antenati dell'uomo e riguarda la cosiddetta Computer-assisted Paleoanthropology. Viene presentato il lavoro di due ricercatori dell'Universita' di Zurigo, Marcia Ponce de Leon e Christoph Zollikofer nell'ambito della ricostruzione virtuale dei volti di ominini cui appartengono alcuni tra i piu' importanti reperti fossili finora ritovati, dai Neanderthal, a Homo erectus di Dmanisi fino a Sahelantropus tchadensis (il famosissimo Toumai).
Un articolo di Giovanni Sabato dall'eloquente titolo Lunga vita agli antibiotici grazie a Darwin tratta il problema purtroppo molto attuale della resistenza che i batteri riescono a sviluppare nei confronti degli antibiotici, rendendo inefficaci intere classi di questi, e della scarsa disponibilita' delle industrie farmaceutiche a ricercare nuove molecole, vista la rapidita' con cui le stesse sono destinate a diventare comunque obsolete. Una strategia che parta dallo studio del comportamento di ipermutabilita' dei batteri in condizioni di stress per "mettere un freno" all'evoluzione dei batteri stessi, sembra offrire nuove promettenti prospettive.
Segnalo inoltre la review dal titolo I pronipoti di Mendel nell'era della Post-Genomica, a cura di P. Perata e A. Alpi, che trae l'ispirazione dalla storia di Arabidopsis thaliana per raccontare le nuove frontiere di trascrittomica, proteomica e metabolomica, le tre "omiche" che segneranno il futuro avanzamento delle conoscenze in campo biologico ed evoluzionistico. Si accenna naturalmente anche al contributo della bioinformatica, una disciplina essenziale per analizzare proficuamente la grande mole di dati ormai disponibile.
Lo speciale di questo numero e' dedicato a Storia e Malattie: si possono trovare numerosi spunti di studio nel campo della Paleopatologia. L'applicazione ai reperti antichi delle moderne tecniche di indagine, sia strutturale che genetica, ci permettono di investigare l'insorgenza e l'evoluzione delle malattie nelle societa' umane del passato. Si riescono cosi' ad identificare patogeni antichi e a confrontarne struttura ed evoluzione rispetto ai corrispondenti agenti moderni. Anche certe neoplasie antiche sono state efficcacemente studiate in reperti mummificati, allo scopo di accertare la natura della mutazione del DNA e cercando di costruire confronti con le attuali condizioni di insorgenza di quelle patologie.
Non mi resta che augurarvi buona lettura!!
Paola Nardi
Thursday, September 01, 2005
Evoluzionismo e Humanities
Questi sono i saggi contenuti:
Torna a scuola, Darwin di Luca e Francesco Cavalli-Sforza, pp. 2-16
L’evoluzione biologica e le valenze dell’educazione scientifica di Gilberto Corbellini, pp. 17-27
Polemiche sul darwinismo di Antonello La Vergata, pp. 29-38
L’idea pericolosa di Gould. Evoluzione tra Sintesi e Revisione di Mauro Capocci, pp. 39-49
Dalla medicina evoluzionistica alla medicina genomica di Stefano Canali, pp. 51-60
Sociobiologia: un dibattito lungo trent’anni di Francesco Dessì Fulgheri e Emanuele Coco, pp. 61-69
Natura, diritto ed evoluzione di Mario Ricciardi, pp. 71-89
Eugenetica in Vaticano di Gereon Wolters, Università di Costanza, pp. 91-100
Epistemologia evoluzionistica di Massimo Stanzione, pp. 101-120
Sempre Nature annuncia che sono stati trovati i resti antichi (di almeno 0,5 Myr) di alcuni denti di schimpanzè. La sorprendente notizia non e’ pero’ questa ma che tali resti siano stati estratti nello stesso habitat dei nostri antichi progenitori (Homo Erectus) !!!!!!
Science invece pubblica un dossier sull’evoluzione parallela uomo/scimpanzè!!!!
Un bel inizio per riflessioni post-vacanziere!!!!!!
Su Radio3Scienza, condotta da Fabio Pagan, oggi giovedi 1 settembre potete seguire il dibattito su tali argomenti con Giulio Barsanti, Olga Rickards e Emiliano Bruner. Il dibattito (Il cugino ritrovato) potete poi riascoltarlo nei giorni seguenti presso l’archivio di Radio3Scienza.