Wednesday, April 25, 2007

Vent’anni di solitudine

Immaginate – per alcuni lettori non sarà difficile – di lavorare duramente, da diversi anni, a una ricerca. Immaginate di arrivare a un’intuizione originale e fortemente corroborata dai vostri numerosissimi dati. Aspettereste il 2029 per pubblicarla? Ben pochi lo farebbero. Per questo da lungo tempo gli storici si interrogano sul perché Charles Darwin abbia atteso ben ventidue anni prima di dare alle stampe l’ Origine delle specie, la celeberrima opera sull’evoluzione per selezione naturale: una teoria la cui elaborazione iniziò nel 1837, mentre il volume fu pubblicato solo nel 1859.
È opinione diffusa che il lungo intervallo tra la nascita della teoria e la sua pubblicazione sia dipeso da un timore di Darwin a diffondere un lavoro che, senz’altro, avrebbe scosso fortemente le coscienze e soprattutto avrebbe trovato una forte opposizione da parte della Chiesa e dall’establishment in genere; ma lo storico della scienza John van Wyhe ha recentemente evidenziato come in realtà non esista alcuna evidenza a favore di questa teoria. Se le cose stessero realmente così, dice van Wyhe, Darwin avrebbe guardato al divario temporale per lo meno come a un “ritardo”, o tale lo avrebbero considerato i suoi contemporanei; invece, in nessuno degli scritti dell’epoca né Darwin né altri posero la questione in tali termini: solamente dagli anni Quaranta del ‘900 si inizia a diffondere l’idea di una posticipazione forzata della pubblicazione. Per di più, lo stesso Darwin non ebbe mai alcuna esitazione a parlare diffusamente della propria teoria nelle lettere ai propri amici e colleghi.Quale fu dunque il motivo di tale attesa? Secondo van Wyhe, in realtà Charles Darwin ritenne necessario raccogliere quanti più dati e prove possibili, e completare alcune sue ricerche parallele tra cui un importante studio sui Cirripedi. Nessuno scandalo, dunque, ma “semplicemente” la volontà di presentare uno studio dettagliato e completo.Diversi ricercatori non concordano però con l’ipotesi di van Wyhe: tra questi, David Kohn, editor della Darwin Digital Library of Evolution, considera “semplicistico” il tipo di indagine svolto; Kohn sostiene che Darwin non poté certo ignorare l’importanza sociale della sua scoperta, come emerge esplicitamente dall’introduzione della successiva opera L’origine dell’uomo.Il dibattito è ancora aperto; a noi basta che, in un modo o nell’altro, l’opera sia stata pubblicata!

Paolo Cocco

Riferimenti:• Odling-Smee L (2007) Darwin and the 20-year publication gap. Nature 446: 478-479.• Van Wyhe J (2007) Mind the gap: did Darwin avoid publishing his theory for many years? Notes Rec. R. Soc. (Published on-line) DOI: 10.1098/rsnr.2006.0171

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