Qui troverete avvisi, comunicazioni, segnalazioni su tutte le novita' che potrebbero interessarvi: articoli, libri, eventi, temi controversi, bibliografie, dossier, ecc....
Friday, July 28, 2006
Becoming Human – Evolution and the Rise of Intelligence
Segnalo l’uscita del volume 16, numero 2 de SCIENTIFIC AMERICAN - SPECIAL EDITION:
Becoming Human –Evolution and the Rise of Intelligence.
Ecco l'elenco degli articoli presenti:
CLUES FROM OUR COUSINS
Planet of the Apes by Daid R.Begun
Bonobo Sex and Society by Fans B.M. de Waal
Diet and Primate evolution by Katharine Milton
Why Are Some Animals So Smart? by Carel van Schaik
THE HUMAN ODYSSEY
Stranger in a New Land by Kate Wong
The Littlest Human by Kate Wong
Founder Mutation by Dennis Drayana
THE RISE OF HOMO SAPIENS
How We Came to Be Human by Ian Tattersall
The Emergence of Intelligence by William H. Calvin
Chiara Ceci
Thursday, July 27, 2006
Alcune recensioni di Francesco Santini
Le trovate su Pikaia.
The Character Concept in Evolutionary Biology, Günther P. Wagner (editor) (con prefazione di Richard Lewontin). 2001. Academic Press, San Diego: 622 Pagine.
.....sulle Catastrofi di massa:
“Catastrophes and Lesser Calamities. The Causes of Mass Extinctions”, di Tony Hallam. 2004. Oxford University Press, Oxford: 226 Pagine.
...e....
“Gorgon: The Monsters That Ruled the Planet Before Dinosaurs and How They Died in the Greatest Catastrophe in Earth’s History”, di Peter D. Ward. 2004. Penguin Books, New York: 257 Pagine.
Thursday, July 20, 2006
La nascita della Paletnologia in Liguria: personaggi, scoperte e collezioni tra XIX e XX secolo
Il DiSMEC - Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università degli Studi di Genova, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria e il Museo Archeologico del Finale, promuovono un incontro di studio sul tema “La nascita della Paletnologia in Liguria: personaggi, scoperte e collezioni tra XIX e XX secolo”.
L’incontro – organizzato dal prof. Osvaldo Raggio, docente di Storia Moderna e Metodologia della ricerca storica presso l’Università di Genova e dal dott. Andrea De Pascale, Conservatore del Museo Archeologico del Finale, con la collaborazione della dott.ssa Elisabetta Starnini della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria - si svolgerà venerdì 22 e sabato 23 settembre 2006, a Finale Ligure (SV).
Presso il sito del Museo Archeologico del Finale troverete il programma dettagliato.
Questa è una selezione degli argomenti trattati:
Venerdì 22 settembre 2006
Giuliano Pancaldi (Università degli Studi di Bologna) Evoluzionismo e darwinismo in Italia: nuove direzioni di ricerca
Raffaele C. de Marinis (Università degli Studi di Milano) Orientamenti e sviluppi della Protostoria in Italia dall’Unità agli inizi del XX secolo attraverso l‘analisi di alcuni dei suoi protagonisti
Sabato 23 settembre 2006
Angiolo Del Lucchese (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria), Fabio Negrino (Università degli Studi di Pisa), Patrick Simon e Susanne Simon (Musée d'Anthropologie Préhistorique de Monaco), Giuseppe Vicino (Museo Archeologico del Finale)
Le Rochers Rouges di Grimaldi e l’origine degli studi paleolitici in Liguria
Margherita Mussi (Università di Roma - La Sapienza), Jacques Cinq-Mars e Pierre Bolduc (Montreal - Canada) I Balzi Rossi alla Belle Epoque tra scoperte, polemiche, interessi e veleni
Maria Cristina Bonci e Marco Firpo (Università degli Studi di Genova), Guido Rossi (Museo di Archeologia Ligure – Genova) Arturo Issel fra archeologia, paleontologia e geologia. Una prima analisi del Fondo Issel presso l'Archivio dell'Istituto Mazziniano
Marzia Ratti e Rossana Piccioli (Istituzione per i Servizi Culturali – La Spezia) Giovanni Capellini e il Positivismo nella Liguria di Levante
Per informazioni e adesioni si prega contattare:
Dott. Andrea De Pascale - Conservatore Museo Archeologico del Finale
Chiostri di Santa Caterina, 17024 Finale Ligure Borgo (SV), Italia
depascale @museoarcheofinale
L’eredità di Darwin nelle scienze di oggi al centro del ciclo “Baxter Lectures”
Anche se in ritardo ripropongo questo appuntamento da seguire nei suoi sviluppi.
Paolo Coccia
L’eredità di Darwin nelle scienze di oggi al centro del ciclo “Baxter Lectures”
L’anno 2009 è il duecentesimo anniversario della nascita di Charles Darwin e il centocinquantesimo della pubblicazione de “L’origine della specie”: le due ricorrenze sollecitano una rinnovata attività scientifica e culturale sull’attualità di Darwin e sulla sua eredità, a volte controversa, ma sempre al centro di fertili dibattiti e studi approfonditi, legati a recenti sviluppi del sapere.
L’eredità di Darwin nelle scienze di oggi e nel loro futuro è il filo conduttore del ciclo “Baxter Lectures 2006-09” organizzato dall’Università di Pisa con l’illuminata sponsorizzazione della Baxter Italia. Le “Baxter Lectures” si svolgeranno annualmente dal 2006 al 2009 (anno darwiniano) attraverso una serie di conferenze e attività culturali articolate secondo le linee di organizzazione della materia vivente, e cioè: nel 2006 il tema centrale attorno a cui ruoteranno le conferenze –previste per il 20 novembre- sarà l’individuo, nel 2007 le specie nei diversi organismi, nel 2008 l’ecosistema, e infine nel 2009 sarà al centro dei lavori il tema dell’uomo.
L’intero ciclo delle “Baxter Lectures” è stato presentato giovedì 6 luglio alle ore 17 nell’Aula Magna Nuova della Sapienza da Lorenzo Calabi (Filosofia morale, Università di Pisa), Irma Cordella (Baxter Italia), Manuela Giovannetti (Microbiologia agraria, Università di Pisa), Marcello Buiatti (Genetica, Università di Firenze), Fernando Dini (Zoologia, Università di Pisa). Per l’occasione è stato proiettato il documentario della missione dell’Università di Pisa alle Isole Galapagos con il commento di Roberto Spisni (Chirurgia generale, Università di Pisa) e quello della missione alle Isole Ascensione e Sant’Elena commentato da Sergio Ghione (Istituto di Fisiologia clinica, Cnr Pisa).
Il comitato scientifico delle “Baxter Lectures” è composto da Sergio Bartolommei, Generoso Bevilacqua, Marcello Buiatti, Lorenzo Calabi, Davide Caramella, Andrea Civello, Rita Consolini, Fernando Dini, Margherita Galbiati, Silvio Gherardi, Sergio Ghione, Manuela Giovannetti, Claudio Pogliano, Roberto Spisni, Maria Turchetto.
Ufficio Comunicazione, promozione, relazioni esterne - Università diPisa Lungarno Pacinotti 42, Tel.: +39 050 2212 113 - 088
Monday, July 17, 2006
Magia, Scienza e il CICAP
Il CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, promuove il
X CONVEGNO NAZIONALE
Paranormale, Watson? Indagini scientifiche su misteri, crimini, magie ed enigmi
il 7 e 8 Ottobre 2006 al Teatro Verdi di Padova.
Tra gli altri interventi segnalo:
Olga Rickards, docente di Antropologia Molecolare, Università degli Studi Tor Vergata, Roma: "Generato non creato: l’evoluzione dell’uomo secondo Darwin"
Giorgio Vallortigara, docente di Neuroscienze e Cognizione Animale, Università di Trieste: "Il più intelligente del reame: la mente degli animali e la teoria dell'evoluzione"
Telmo Pievani, docente di Filosofia delle scienze, Università di Milano- Bicocca: “Un progetto non molto intelligente: le strategie del neocreazionismo”
Beatrice Mautino, biotecnologa, Università di Torino: “Vizio di forma. Creazionismo ed evoluzionismo, una guerra mediatica”
Paolo Coccia
Darwin, Wallace e il caso della Pensione Civile
La rivista Scienzaonline, n. 28-29 di Maggio/Giugno 2006 pubblica questo articolo Massimo Biondi dal titolo Darwin, Wallace e il caso della Pensione Civile.
Un puntuale resoconto di come Darwin aiutò Wallace ad ottenere la Pensione Civile.
Paolo Coccia
Le cause dell’elevato ritmo di speciazione ai tropici
Wright, S., J. Keeling, and L. Gillman. 2006. The road from Santa Rosalia: A faster tempo of evolution in tropical climates. Proceedings of the NationalAcademy of Sciences of the USA 103:7718-7722.
Questo articolo discute la base genetico-evolutiva della diversità tropicale.
Gli autori dello studio hanno misurato le distanze filogenetiche di triplette di specie arboree, due congeneriche, di cui una tropicale e una temperata, più una specie imparentata, ma filogeneticamente più lontana (un outgroup). Dopo aver stimato e confrontato i tassi di sostituzione nucleotidica delle due specie congeneriche, gli autori concludono che il tasso di sostituzione è sistematicamente superiore per le specie tropicali che per quelle temperate. Gli autori prendono in considerazione diversi bias potenzialmente presenti nei loro dati (eccesso di specie neozelandesi e del Borneo) e saggiano diverse ipotesi riguardo le cause del fenomeno. In particolare l’articolo si propone di verificare se le differenze nel tasso di speciazione sono all’origine delle differenze tra i tassi di sostituzione. Quest’ipotesi viene falsificata. Al contrario, la conclusione principale dell’articolo è che gli alti tassi di sostituzione sono la causa dell’elevato ritmo di speciazione nei tropici.
Ivan Scotti
I primi molluschi
A soft-bodied mollusc with radula from the Middle Cambrian Burgess Shale (Jean-Bernard Caron, Amélie Scheltema, Christoffer Schander & David Rudkin. Nature 442: 159-163).
L’ultimo numero della rivista Nature contiene un articolo scritto da ricercatori canadesi, americani e norvegesi che identifica Odontogriphus omalus, uno dei fossili “problematici” della fauna di Burgess, originariamente descritto come un lofoforato sulla base di un solo esemplare incompleto, come uno dei primi molluschi. Dettagliate analisi microscopiche di 189 nuovi reperti fossili presenti nella collezione del Royal Ontario Museum a Toronto (http://www.rom.on.ca/) rivelano la presenza di varie caratteristiche tipiche dei molluschi, inclusa la radula, una struttura chitinosa e retrattile, ricoperta di dentelli, che viene utilizzata da vari gruppi di molluschi (come ad esempio i gasteropodi) per raschiare il cibo dal fondale.
Gli autori mostrano come una radula é anche presente in un’altro dei fossili problematici di Burgess, Wiwaxia corrugata, che di recente era stato classificato come un anellide polichete, e che viene quindi riclassificato come mollusco. Sia Odontogriphus che Wiwaxia probabilmente si nutrivano delle dense colonie di cianobatteri che caratterizzavano il paleoecosistema della comunità preservata nella Burgess Shale.
Francesco Santini
Il serpente-camaleonte del Borneo
La specie, Enhydris gyii, era già stata descritta e denominata nel 2005 da John Murphy e Harold Voris del Museo di storia naturale di Chicago e da Mark Auliya dell' Alexander Koenig Museum di Bonn. Recentemente proprio il Dr. Auliya ha scoperto che l'animale è in grado di cambiare colore rapidamente. Il singolare comportamento è stato scoperto per caso. "Ho messo il serpente marrone in un secchio scuro. Quando lo ho recuperato pochi minuti dopo, era quasi interamente bianco."
La specie ha il suo habitat sulla rive del fiume Kapuas all'interno del Betung Kerihun National Park di Kalimantan (la porzione indonesiana del Borneo). Misura circa mezzo metro ed è velenoso. Le ragioni evolutive di tale comportamento sono ancora poco chiare.
Negli ultimi dieci anni sono state scoperte più di 350 nuove specie di animali e piante nel Borneo. Ciò fa riflettere quando si pensa che l'habitat del serpente- camaleonte è messo a rischio dalla continua deforestazione che ha ridotto la copertura forestale dal 75% del territorio degli anni 80 al 50% di oggi. Il testo originale lo trovate sulla rivista The Raffles Bulletin of Zoology, vol. 53, 2005:
J. C. Murphy, H. K. Voris & M. Auliya. A new species of Enhydris (Serpentes: Colubridae: Homalopsinae) from the Kapuas river system, West Kalimantan, Indonesia. Pp. 271-275
Stefano Della Casa
Sunday, July 16, 2006
Consigli di lettura estive
Non sono compiti delle vacanze, né suggerimenti ultimativi ma solo consigli ….di letture leggere ….. spensierate forse ….. oppure impegnative ….. dipenderà dal tempo che avrete a vostra disposizione… o che vi ritaglierete… se volete! L’argomento riguarda la biologia evoluzionistica anche se intesa in senso largo …… ma molto largo!
Letture leggere, spensierate
Il sempreverde Darwin con il Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Telmo Pievani, La teoria dell’evoluzione, Il Mulino, 2006
A cura di Minelli A, Attualità di Darwin. Il Poligrafo, 2006
Ferdinando Vidoni, Evoluzionismo, Unicopli, 2006
Darwin, Alphatest, 2006
Giorgio Manzi, Homo sapiens. Breve storia naturale della nostra specie . Il Mulino, 2006
Montalenti Giuseppe. Charles Darwin 1809-1882. Idee, studi e polemiche su evoluzione e origine degli esseri umani. Editori Riuniti, 2006
Danilo Mainardi, Arbitri e galline. Le sorprendenti analogie tra il mondo animale e il mondo umano, Mondadori, 2003
Letture impegnative
Sean B. Carroll, Infinite forme bellissime. La nuova scienza dell'Evo-Devo, Codice, 2006
J.L. Arsuaga. Luce si farà sull 'origine dell 'uomo. I progressi della teoria dell’evoluzione. Feltrinelli, 2006
Ernesto Capanna, Il tempo e la verità. Una breve storia della Biologia, Centro stampa d'Ateneo La Sapienza, 2006
Per chi non può fare a meno di leggere solo articoli …… sotto l’ombrellone …..si rechi in edicola e acquisti la Rivista dei Libri, luglio/agosto 2006…potrà leggere:
Richard C. Lewontin: Le battaglie sull'evoluzione (II) che commenta il volume di Peter J. Richerson e Robert Boyd, Non di soli geni. Come la cultura ha trasformato l'evoluzione umana, Torino, Codice
…in edicola sono poi sempre disponibili i periodici Quark, Le Scienze, Darwin, Newton o Focus che potranno “allietare” ore “spensierate”
Riflessivi…… per studenti
Elisabetta Visalberghi. Idee per diventare Etologo, Zanichelli, Collana I mestieri della Scienza, 2006
Boncinelli Edoardo, Idee per diventare Genetista, Zanichelli, Collana I mestieri della Scienza, 2006
Pruriginosi…….mah
Lloyd Elisabeth A.. Il caso dell'orgasmo femminile. Pregiudizio nella scienza dell'evoluzione. Codice, 2006
Eldredge Niles, Perché lo facciamo. Il gene egoista e il sesso, Einaudi, 2006
Per la tangente
Giovanni Ballarini, Alimentazione e Patologia Alimentare Darwiniana, Mattioli 1885, 2005
Sparzani Antonio e Boccali Giuliano. Le virtù dell’inerzia, Bollati Boringhieri, pp. 368, 2006, collana Nuova Cultura. Il libro affronta il tema dell’inerzia da molti punti di vista: dalla letteratura alla psicologia, alla religione. Segnalo il contributo di Marco Ferraguti, Professore di Evoluzione Biologica all’Università degli Studi di Milano che tratta l’argomento a noi tutti molto caro degli equilibri punteggiati.
Gialli, gialli, sempre gialli…...e un po’ di fantascienza
Danilo Mainardi, Il Corno del rinoceronte, Mondadori, 1996
Bear Greg, I figli di Erode, Fanucci, 2005 e Il risveglio di Erode, Fanucci, 2003
Anche se sono 1000 pagine leggetelo! Apocalittico!
Schätzing Frank, Il quinto giorno, Nord, 2005
Non si parla di cellule viventi ma…….
King Stephen, Cell, Sperling & Kupfer, 2006
Strano libro, visionario e sperimentale…….
Bacci Marco, Supervita, Marsilio, 2006
Mistici
Franceschelli Orlando, Dio e Darwin. Natura e uomo tra evoluzione e creazione, Donzelli, 2006
Se poi volete ..... mandateci i vostri consigli di lettura e li pubblicheremo ..... a nostro insindacabile giudizio (autorizzateci a pubblicare il vostro nome e cognome).
Paolo Coccia
Gli strumenti dell’evo-devo in azione. Come i geni Homeobox (Hox) regolano/influenzano le dimensioni delle parti corporee
Science ha appena pubblicato un articolo che dimostrerebbe il ruolo attivo del gene Hox Ultrabithorax (Ubx) nel regolare le dimensioni degli organi di bilanciamento della Drosofila (haltere). Gli autori hanno trovato che l’Ubx controlla tali dimensioni regolando la produzione del morfogene Decapentaplegic (Dpp) responsabile dello sviluppo/crescita di molti tessuti. Lo fa attraverso la regolazione della produzione del recettore del Dpp, Thickveins. Per la prima volta sembra sia stato dimostrato in dettaglio il meccanismo biochimico molecolare responsabile della regolazione delle dimensioni corporee.
Come sempre Scienceweek introduce sapientemente l’argomento dal quale partire per ulteriori approfondimenti:
DEVELOPMENTAL BIOLOGY: ON THE SHAPES OF ORGANISMS
David Stern nel suo editoriale Morphing into Shape su Science del 7 July 2006, Vol. 313, n. 5783, pp. 50 – 5, introduce l’argomento poi sviluppato nell’articolo di Michael A. Crickmore and Richard S. Mann, Hox Control of Organ Size by Regulation of Morphogen Production and Mobility Science 7 July 2006: 63-68
Atri suggerimenti:
Hox genes and the evolution of the arthropod body plan
Genotype to Phenotype: Physiological Control of Trait Size and Scaling in Insects
I suggerimenti di Nature
Paolo Coccia
Saturday, July 15, 2006
Rapporto dal congresso Evolution 2006
La State University of New York a Stony Brook (Long Island) ha recentemente ospitato Evolution 2006, il congresso annuale delle tre più importanti società di biologia evoluzionistica, The Society for the Study of Evolution (SSE), The Society of Systematic Biologists (SSB), The America Society of Naturalists (ASN). Il congresso era stato co-organizzato da Massimo Pigliucci e Michael Bell, del dipartimento di Ecologia ed Evoluzione a Stony Brook dal 23 al 27 giugno, ed è stato il più grande mai organizzato (oltre 1500 iscrizioni, rispetto ai circa 1000-1100 degli ultimi anni). Vi riporto di seguito il resoconto degli eventi più importanti avvenuti durante il prestigioso congresso: Evolution Report
Francesco Santini
Thursday, July 13, 2006
Ancora su scienza e religione
Murray Peshkin, fisco teorico presso l’Argonne National Laboratory di Chicago, sulle colonne della prestigiosa rivista Physics Today lancia un appello a confrontarsi, dove possibile, con il pubblico per chiarire i rapporti tra scienza e religione, contrastare l’analfabetismo scientifico e combattere le opinioni degli antievoluzionisti.
L’autore espone la sua esperienza personale sottolineando con forza l’importanza del concetto di “teoria”. L’articolo si intitola Addressing the public about science and religion
Paolo Coccia
Wednesday, July 12, 2006
I nemici di Darwin
La rivista Confronti, una pubblicazione mensile di “fede, politica e vita quotidiana” e centro culturale impegnato sui temi del dialogo tra le fedi e le culture, del pluralismo e dell’educazione alla pace, pubblica nel fascicolo di giugno 2006 il dossier dal titolo:
I nemici di Darwin
Nella sezione Fede e scienza sono riportati i testi completi dei seguenti articoli:
Il pollice del panda e la destra religiosa di Paolo Naso
Quando gli antenati fanno paura di Luciana Stendardi
Un dibattito senza senso (intervista a) Paolo De Benedetti
Contro il furore antievoluzionista di Antonio Fantoni
Paolo Coccia
Cancro e sviluppo embrionale
Cosa hanno in comune la crescita delle cellule cancerose e lo sviluppo embrionale? Risponde a questa importante domanda, formulata ormai da lungo tempo, una ricerca condotta presso il Children’s Hospital di Boston.
In una visione che oggi trova sempre piu' consensi tra gli studiosi, il nostro DNA si trova ad agire in un delicato e pericoloso equilibrio: la sua plasticita' puo' condurre frequentemente ad effetti dannosi, come lo sviluppo del cancro, e molto piu' raramente ad un evento favorevole che sta alla base dell'evoluzione delle specie. La ricerca qui descritta e'consistita nell'applicazione di tecniche di microarray e bioinformatica su cellule embrionali e cancerose del polmone. L'analisi dell'espressione genica dei due gruppi si e' rivelata utile per formulare una prognosi precisa del cancro al polmone: piu' il profilo di tale espressione assomiglia a quello mostrato dalle cellule nei primi stadi di sviluppo del tessuto polmonare, piu' la prognosi possiede elementi di gravita'. Lo affermano Isaac Kohane, medico e direttore del programma CHIP (Children’s Hospital Informatics Program) e Hongye Liu.
I ricercatori hanno analizzato l'attivita' genica nei tumori di 186 pazienti, confrontandola con tessuti sani e con la fase iniziale dello sviluppo embrionale polmonare dei topi. Dei 3500 geni esaminati, ben 596 di essi presentano la stessa espressione nel tessuto tumorale e nello sviluppo embrionale del topo. In particolare e' stato studiato l'adenocarcinoma, il piu' comune cancro al polmone di cui si conoscono vari sottotipi, caratterizzati da diversa aggressivita' persino all'interno dello stesso sottotipo. In questi casi la classificazione risulta molto importante per approntare tempestivamente il trattamento adeguato: l'analisi genica condotta ha permesso di effettuare una classificazione piu' precisa, a seconda di quanto l'espressione genica assomigli ai primi stadi o a stadi successivi dello sviluppo embrionale. La ricerca ha inoltre permesso di individuare tre gruppi di geni, in tutto un centinaio di essi, particolarmente importanti in quanto coinvolti in processi biochimici ritenuti fondamentali per lo sviluppo stesso del tumore.
Questo studio, pubblicato su PLoS Medicine, e' di particolare rilevanza in quanto ha permesso di ottenere misure quantitative e statisticamente significative della relazione tra cancro e sviluppo di un organo, nonche' utili modelli per comprendere i meccanismi di insorgenza e crescita dei tessuti tumorali: tutto cio' aiutera' a mettere a punto piu' efficaci strategie di cura. Gli autori hanno preso spunto da una ricerca effettuata nel 2004 sul medulloblastoma, un tumore maligno infantile della fossa cranica posteriore, pubblicato su Genes & Development
Paola Nardi
Il Ruolo dei Musei e delle collezioni scientifiche nella didattica, divulgazione e ricerca evoluzionistica
L’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e la Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE) propongono una tavola rotonda dal tema: “Il Ruolo dei Musei e delle collezioni scientifiche nella didattica, divulgazione e ricerca evoluzionistica”, che si terrà il 6 settembre 2006 nell’ambito del 2° Congresso della SIBE a Firenze.
L’ANMS e la SIBE hanno colto questa occasione per esprimere l’intenzione di realizzare programmi comuni con lo scopo di diffondere il pensiero evoluzionistico in tutte le sue componenti: sperimentali, filosofiche, storiche e didattiche.
L’Associazione Nazionale Musei Scientifici nasce nel 1972 con l’intento di sviluppare un indirizzo scientifico nell’ambito della tradizione museologica italiana. Essa sostiene l’eccellenza nello sviluppo della museologia scientifica, favorendo la comunicazione e la collaborazione tra i musei allo scopo di sviluppare le politiche culturali e operative in ambito istituzionale.
La conservazione dei reperti naturalistici costituisce una delle principali attività dei Musei di Storia Naturale, essa riguarda in buona parte materiali di tipo scientifico, in particolare quelli di origine animale, vegetale, paleontologica e, con lo sviluppo delle tecniche biomolecolari, sempre più spesso reperti genetici e tessutali. L’attività di conservazione e catalogazione rappresenta la prima attività di tipo scientifico dei Musei. Oggi i musei naturalistici svolgono una cospicua attività di ricerca che porta all'incremento delle collezioni scientifiche grazie alle missioni svolte sul territorio. Nel corso di ricerche finalizzate allo studio della biodiversità è pratica comune che vengano raccolti esemplari che costituiscono il patrimonio scientifico per eccellenza del Museo, in quanto si tratta di esemplari di riferimento, collegabili a dati ecologici o distributivi. L’attività didattica e di divulgazione scientifica dei concetti insiti negli oggetti del Museo è svolta dalle sezioni espositive che beneficiano dell’attività di ricerca, in quanto apporta idee e progetti nuovi e innovativi nei confronti sia del pubblico afferente alla fascia scolastica, sia a quello adulto.
Questo quadro di attività è facilmente riconducibile alle ricerche evoluzionistiche che in questi ultimi decenni hanno avuto grande impulso e sviluppo multidisciplinare. L’analisi di materiale biologico conservato in musei naturalistici offre la possibilità a studi di carattere sistematico e l’annesso approccio biomolecolare. Si tratta di ricerche di base come l’inquadramento filogenetico di una determinata specie o gruppo tassonomico che sempre più vedono il ruolo fondamentale dei musei e delle loro collezioni. In molti musei vi sono infatti ricercatori che operano proprio sulla filogenesi di animali e piante. Molto materiale biologico normalmente richiesto in prestito è proprio destinato a questo tipo di analisi.
La teoria dell’evoluzione costituisce quel complesso di elementi teorici e sperimentali indispensabile per interpretare l’insieme dei fenomeni della vita, comprese le origini biologiche della specie umana. La tavola rotonda che viene proposta all’interno del Secondo Congresso della SIBE è un appuntamento per evidenziare il ruolo delle istituzioni scientifiche museali e di ricerca nella promozione della consapevolezza dell’importanza di questa teoria in biologia. L’intento è anche quello di offrire l’occasione per un momento di riflessione e discussione sui molteplici aspetti che l’evoluzionismo svolge nella cultura contemporanea.
Stefano Mazzotti
Consiglio Direttivo Associazione Nazionale Musei Scientifici
PROGRAMMA
Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) – Società Italiana Biologia Evoluzionistica (SIBE)
II° Congresso SIBE
Firenze, 6 settembre 2006
Tavola Rotonda
IL RUOLO DEI MUSEI E DELLE COLLEZIONI SCIENTIFICHE NELLA DIDATTICA, DIVULGAZIONE E RICERCA EVOLUZIONISTICA
Coordinatore Stefano Mazzotti, Consiglio Direttivo ANMS
h. 14:30 – 14:45
Stefano Mazzotti - Musei di Storia Naturale ed Evoluzione: “una nuova alleanza”.
h. 14:45 - 15:00
Alessandro Minelli - Collezioni di storia naturale e interpretazioni evoluzionistiche – un rapporto dialettico.
h. 15:00 - 15:15
Benedetto Sala - Reperti paleontologici: le tracce dell’evoluzione della vita
h. 15:15 - 15:30
Leonardo Latella - Collezioni entomologiche e ricerche di campo negli studi di biologia evoluzionistica.
15.30 - 15:45
Michele Lanzinger e Claudia Lauro - La Scimmia Nuda, la storia naturale dell'umanità. Le trame evolutive nel contesto di una mostra temporanea e di un progetto educativo del Museo Tridentino di Scienze Naturali dedicato alla sostenibilità.
15:45 - 16:00
Jacopo Moggi Cecchi, G. Barsanti e M. Zavattaro - Raccontare l'evoluzione umana: progetto per il nuovo settore espositivo sull'Antropologia del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze"
DISCUSSIONE
relatori:
Michele Lanzinger e Claudia Lauro - Museo Tridentino di Scienze Naturali
Leonardo Latella – Museo Civico di Storia Naturale di Verona
Alessandro Minelli – Università di Padova
Stefano Mazzotti – Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
Jacopo Moggi Cecchi, G. Barsanti e M. Zavattaro – Università di Firenze
Benedetto Sala – Università di Ferrara
Tuesday, July 11, 2006
Lamarck e il Lamarckismo
Un’occasione per rivisitare il Lamarckismo la troviamo in questa preziosa review che anticipa le celebrazione del bicentenario della pubblicazione del trattato Filosofia Zoologica (prossimo XX° Congresso Internazionale di Zoologia che si terrà a Parigi nel 2008). E’ pubblicata nella nuova rivista Integrative Zoology, che per l’occasione è liberamente disponibile online. Il titolo del saggio è:
The actuality of Lamarck: towards the bicentenary of his Philosophic Zoologique a cura di Francis Dov POR.
Paolo Coccia
Lancio della nuova rivista Integrative Zoology
Segnalo alcuni interessanti articoli, reviews e saggi nel primo numero del 2006 della nuova rivista Integrative Zoology, che per l’occasione è liberamente disponibile online:
Feathered dinosaurs from China and the evolution of major avian characters
Xing XU
The Jehol Biota (Lower Cretaceous, China): new discoveries and future prospects
Paul M. BARRETT, Jason M. HILTON
Towards an index of all known species: the Catalogue of Life, its rationale, design and use
Monalisa CACHUELA-PALACIO
Paolo Coccia
Sfida al pianeta Terra
Un grido di dolore si leva dalle pagine dell’ultimo fascicolo del The New York Review of Books, vol. 53, n. 12, luglio 2006 da parte di Jim Hansen (Director of the NASA Goddard Institute for Space Studies and Adjunct Professor of Earth and Environmental Sciences at Columbia University's Earth Institute).
L’autore recensisce tre recenti libri e un film dedicati al mutamento climatico incombente sul pianeta Terra:
The Threat to the Planet
The Weather Makers: How Man Is Changing the Climate and What It Means for Life on Earth by Tim Flannery. Atlantic Monthly Press, 357 pp.
Field Notes from a Catastrophe: Man, Nature, and Climate Change by Elizabeth Kolbert. Bloomsbury, 210 pp.
An Inconvenient Truth: The Planetary Emergency of Global Warming and What We Can Do About It by Al Gore. Melcher Media/Rodale, 325 pp.
An Inconvenient Truth, a film directed by Davis Guggenheim
Paolo Coccia
Quando tempi ecologici e tempi evolutivi coincidono
La preda evolve nei tempi dettati dalle dinamiche ecologiche del sistema predatore-preda...
Uno studio che compare in questi giorni su PNAS e condotto dagli ecologi della prestigiosa Cornell University Stephen Ellner e Nelson Hairston, illustra gli interessanti risultati ottenuti analizzando in laboratorio le dinamiche ecologiche ed evolutive di un sistema-modello microscopico costituito dal rotifero Brachionus calyciflorus (il predatore) e dall'alga unicellulare Chlorella vulgaris (la preda).
I ricercatori hanno monitorato, attraverso la tecnica della PCR quantitativa allele-specifica (AsQ-PCR), appositamente messa a punto, la variazione delle frequenze geniche della popolazione della preda durante la fluttuazione che la stessa popolazione subiva per effetto dell'interazione con il predatore. I risultati mostrano che nella popolazione di C. vulgaris sono stati rapidamente selezionati caratteri ben precisi: gli effetti piu' marcati sono consistiti in una diminuzione della frequenza nella popolazione di individui caratterizzati da un elevato tasso di crescita e nell'affermazione di individui capaci di resistere alla digestione del predatore. Tutto questo e' accaduto nel breve intervallo temporale (alcuni giorni, in questo caso) in cui si verificavano le fluttuazioni ecologiche del sistema predatore-preda: un tempo decisamente inferiore a quello comunemente considerato nei cambiamenti evolutivi!
Quando i tempi ecologici e quelli evolutivi si presentano cosi' sincronizzati e' fondamentale tenerne conto, specialmente quando si stanno conducendo studi sulla dinamica delle malattie o sul recovery time delle popolazioni minacciate di estinzione.
Paola Nardi
Indagine sul futuro di Gaia
Si terra' nei giorni 15 e 16 Luglio 2006 un importante convegno scientifico nell'ambito di Spoletoscienza 2006 dal titolo:
Indagine sul futuro di Gaia. Clima, energia e biotecnologie per il XXI secolo
Potete leggere il relativo comunicato stampa, corredato di calendario e tema degli interventi, nonche' degli ospiti che interverranno, nel sito della manifestazione.
Paola Nardi
Monday, July 10, 2006
Presentazioni multimediali su Mayr, l'evoluzione, l'origine della vita e .......
Una serie di conferenze pubbliche su vari temi scientifici possono essere scaricate al sito AICS Research.
Tra queste ci sono anche alcune delle conferenze tenute agli Evolution Meeting 2003 e 2004 dai presidenti delle tre società organizzatrici (Society for the Study of Evolution, Society of Systematic Biologists, American Society of Naturalists), la celebrazione del centenario della nascita di E. Mayr (Ernst Mayr Centenary Celebration ) e le Public Lectures on Natural History & Exploration (tra queste segnaliamo gli argomenti Artificial Intelligence Through Simulated Evolution, Human Evolution, Human Population Growth and Global Warming, Intelligent Design, Life on Mars, The Search for Extraterrestrial Intelligence, The Search for Other Worlds).
Per vedere le conferenze (presentazioni powerpoint con audio) occorre installare sul proprio computer un programma disponibile gratuitamente sul sito stesso.
Francesco Santini e Paolo Coccia
Saturday, July 08, 2006
Universal Darwinism and evolutionary social science
Un tentativo di riflettere teoricamente sulla plausibilità di un Darwinismo universale che comprenda le leggi che regolano l’evoluzione biologica e le leggi sottostanti alll’evoluzione culturale, sociale, economica del genere umano.
Richard R. Nelson. Universal Darwinism and evolutionary social science. Biology and Philosophy, pp. 1-22, June 2006
Paolo Coccia
L'impatto della CO2 sulla biodiversita' marina
Al di la' del contributo presunto o reale delle emissioni antropiche di anidride carbonica sul cambiamento climatico globale, ecco un report che solleva grande preoccupazione circa l'impatto della CO2 sulla biodiversita' marina.
Joan Kleypas, biologa marina del National Center for Atmospheric Research (NCAR) e' l'autrice principale di un documento intitolato “Impacts of Ocean Acidification on Coral Reefs and Other Marine Calcifiers”, che compare in questi giorni sul sito dell'istituzione americana. Gli studi effettuati avevano l'obbiettivo di mettere in relazione l'impatto delle proprieta' chimico-fisiche oceaniche sugli organismi calcificanti, e di proporre modelli con i quali monitorare gli effetti dei cambiamenti di alcuni fattori sulle specie piu' vulnerabili.
Il quadro che emerge e' piuttosto allarmante: negli ultimi duecento anni gli oceani hanno assorbito anidride carbonica in quantita' equivalente a 118 miliardi di tonnellate di carbonio, modificando in misura consistente il proprio pH. La maggiore presenza nelle acque di anidride carbonica trasforma lo ione carbonato in ione bicarbonato: questa reazione chimica abbassa dunque la quantita' di ione carbonato disponibile per la produzione di carbonato di calcio da parte degli organismi calcificanti, principalmente i coralli.
Alcuni esperimenti condotti dimostrano che la calcificazione dei coralli rallenta sensibilmente al diminuire dell'alcalinita' dell'acqua; si creano delle strutture meno dense e dunque piu' deboli. Le nuove barriere coralline potrebbero quindi non reggere la naturale azione erosiva dei mari e scomparire inesorabilmente. Secondo gli autori questi effetti sono gia' misurabili, insieme ad altri effetti avversi, come il bleaching, legati al riscaldamento delle acque.
E non finisce qui: nel giro di cinquant'anni, con il ritmo attuale delle emissioni, la situazione potrebbe precipitare, con le acque oceaniche sempre meno alcaline e meno adatte alla formazione del carbonato di calcio: anche importanti organismi planctonici calcificanti, come gli pteropodi, potrebbero subire una decisa contrazione della popolazione, e cio' causerebbe una diminuzione delle risorse di cibo per i pesci pelagici che si nutrono di essi, come salmoni, sgombri e aringhe. In generale la rete alimentare oceanica potrebbe essere
fortemente danneggiata, con conseguenze disastrose per interi ecosistemi.
Anche se il report invita a raccogliere ulteriori informazioni sulla fisiologia ed ecologia degli organismi calcificanti al variare delle condizioni chimico-fisiche degli oceani, le conseguenze che si prospettano, con dati accessibili e facilmente interpretabili, sembrano davvero rappresentare una buona ragione per prendere seriamente in considerazione immediate strategie globali che portino alla drastica riduzione nell'uso dei combustibili fossili come principale fonte energetica. Tuttavia cio' implicherebbe quasi sicuramente la volonta' di intraprendere strade coraggiose e non sempre popolari!
Paola Nardi
I Blogs sull'evoluzione scalano la vetta dei Blog più popolari
L'ultimo numero di Nature, 442, 9 (6 July 2006) riporta che due blog che trattano di evoluzione sono classificati come i due più popolari blog scientifici secondo Technorati, un blog search engine, che ha un indice di 46.7 milioni di blogs internazionali. Si tratta di Pharyngula, di Phyl Myers (University of Minnesota), al numero 179 della lista, e Panda's Thumb, al numero 1647. I siti web dei blog sono http://scienceblogs.com/pharyngula e http://www.pandasthumb.org
Francesco Santini
Thursday, July 06, 2006
Nuova luce sulla diversità genetica
La variazione fenotipica che osserviamo tutti i giorni è legata alla diversità di espressione genica degli organismi. Molti di questi geni compongono quello che gli autori definiscono le varianti del numero di copie di DNA presenti nel genoma (copy number variants, CNVs). Con la loro catalogazione potrebbe essere possibile determinare come la diversità genetica influenzerebbe le funzioni biologiche, l'evoluzione stessa e le comuni malattie umane.
L'originale aritolo lo trovate pubblicato sulal rivista Genome Research, 2006:
Copy number variation: New insights in genome diversity
Paolo Coccia
Riscaldamento globale e cambiamento climatico
La rivista Scientific American pubblica un interessante articolo alla CSI sull'argomento che suggerisco di leggere. Riassume lo stato dell'arte delle evidenze scientifiche sulle cause responsabili del riscaldamento globale. L'articolo ha per titolo:
Are You a Global Warming Skeptic? Part IV
Paolo Coccia
Strepitoso Doonesbury sull'ID
Su Slate potete godervi le vignette dedicate all'Intelligent Design dei "farmaci"! Ovvero come trattare coi creazionisti della domenica!
Paolo Coccia
E' Trichodesmium l'anello mancante nel ciclo dell'azoto
Una recentissima ricerca nell'Atlantico sembra confermare il ruolo dominante delle colonie filamentose di questo cianobatterio azoto-fissatore nel ciclo globale dell'azoto, cosi' importante per l'intera produttivita' oceanica.
I ricercatori della celebre Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), condotti dal biologo Cabell Davis e da Dennis McGillicuddy del Dipartimento di Fisica Applicata e Ingegneria della stessa istituzione, hanno utilizzato un microscopio digitale denominato Video Plankton Recorder (VPR) per scandagliare le acque tropicali e subtropicali dell'Atlantico settentrionale, dalle Azzorre alla base di Woods Hole. Durante questo viaggio lungo piu' di 5000 km e ad una profondita' tra 0 e 130 m, gli studiosi hanno identificato e "contato" con precisione le colonie del genere Trichodesmium, un organismo unicellulare fotosintetico, capace di organizzarsi in colonie che comprendono fino a duecento filamenti, ognuno dei quali e' costituito da qualche centinaio di cellule. Proprio per la sua struttura, durante le fioriture Trichodesmium e' visibile persino dallo spazio, presentandosi in aggregati larghi fino a cento chilometri di colore giallo-bruno, dovuto al pigmento primario, la ficoeritrina.
Secondo gli autori con le tecniche tradizionali di conteggio finora usate si e' sempre sottostimata la quantita' di Trichodesmium presente negli strati superficiali dell'oceano, in quanto le colonie venivano danneggiate o distrutte durante la raccolta. Con le nuove tecniche applicate e'
stato possibile quindi tracciare un quadro piu' chiaro circa l'importanza del ruolo che questo cianobatterio riveste nella fissazione dell'azoto, con una capacita' fino a cinque volte superiore rispetto a quanto ritenuto finora. Gli autori hanno infatti studiato i meccanismi con cui Trichodesmium si serve dell'azoto atmosferico e di quello contenuto negli strati superficiali oceanici per giocare un ruolo chiave nella produttivita' oceanica, fondamentale per sostenere i vari ecosistemi. L'abbondanza delle colonie sarebbe influenzata dalla temperatura e dalla salinita' delle acque oceaniche. Le nuove stime circa la capacita' di Trichodesmium di fissare l'azoto lo pongono a buon diritto come protagonista principale nel ciclo globale dell'azoto.
Gli autori, che hanno pubblicato la loro ricerca su Science, contano ora di confermare i risultati ottenuti estendendo i loro studi al mar dei Caraibi.
Paola Nardi