Wednesday, May 31, 2006

FORMA E PROCESSO NEL VIVENTE. Gregory Bateson e l’evoluzione

FORMA E PROCESSO NEL VIVENTE. Gregory Bateson e l’evoluzione

Ecco un nuovo contributo di Marcello Sala per Pikaia.
FORMA E PROCESSO NEL VIVENTE. Gregory Bateson e l’evoluzione

Potete consultare anche gli altri contributi archiviati nel portale Pikaia e che volentieri segnaliamo:
L’evoluzione delle forme viventi nel pensiero dei bambini
Frankestein E LE CATTIVE METAFORE
Evoluzione e scuola. Quest’ultimo link vi invita a sfogliare il sito web di Marcello!

La citazione corretta del saggio è la seguente:
Marcello Sala. FORMA E PROCESSO NEL VIVENTE. Gregory Bateson e l’evoluzione. Pikaia, il portale dell’evoluzione, sezione Storia del pensiero biologico, visitato il gg/mm/aa.

Tuesday, May 30, 2006

ERNST HAECKEL e la visione monistica del mondo

ERNST HAECKEL e la visione monistica del mondo

Volentieri proponiamo l’estratto della tesi di Giorgio Tarditi (pubblicata su Pikaia) dal titolo:
ERNST HAECKEL e la visione monistica del mondo
Tratta da:Relazione Finale di Giorgio Tarditi, Università di Genova, Facoltà di scienze Matematiche, fisiche e naturali, Corso di laurea in scienze naturali. Anno accademico 2004/05
Sommario
Capitolo 1
La vita - L’infanzia e la giovinezza - La vocazione naturalistica e gli anni dell’università - La maturità e gli anni del “darwinismus” - Il monismo e gli ultimi anni - Haeckel e l’Italia - I viaggi - La carriera accademica e i riconoscimenti
Capitolo 2
Le opere principali - Un’opera scientifica: Naturliche Schopfungsgeschichte (Storia della creazione
naturale) - Un’opera filosofica: Die Welträtsel (I problemi dell’universo) - Un’opera artistica: Kunstformen der Natur (Forme d’arte in natura) - Capitolo 3: Il sistema scientifico di Haeckel - L’origine dei neologismi di Haeckel - Filogenesi e alberi genealogici - L’unità del mondo organico con l’inorganico: la teoria del carbonio - La teoria della generazione spontanea e le monere - Eredità ed adattamento: la teoria della perigenesi - La legge biogenetica fondamentale
Bibliografia - Pubblicazioni scientifiche e culturali – Libri - Ringraziamenti

Saturday, May 27, 2006

Scoperto un nuovo genere di primate

Scoperto un nuovo genere di primate

Nel 2005 e' stata descritta in Tanzania una nuova scimmia, Lophocebus kipunji:
a un anno di distanza nuove evidenze morfologiche e di genetica molecolare assegnano questa specie ad un nuovo genere di primate, denominato Rungwecebus.

Lo annunciano dalle pagine di Science alcuni primatologi americani e tanzaniani, che da anni conducono ricerche in Africa per conto della Wildlife Conservation Society (WCS). La specie
scoperta lo scorso anno mostra caratteristiche talmente peculiari da richiedere, dopo ben 83 anni dall'ultima volta, l'introduzione di un nuovo genere. Rungwecebus, questo il nome scelto, deriva da una montagna tanzaniana, Rungwe, sulle cui pendici vive questa particolare specie: si calcola che non siano piu' di 500 gli individui rimasti in natura, e proprio in questo luogo i ricercatori hanno recuperato l'unico esemplare disponibile per gli studi.

L'ultima scoperta di un nuovo genere di primate risale al 1923, quando fu classificata la scimmia delle paludi di Allen (Allenopithecus nigroviridis), nel bacino del fiume Congo. Tutto cio' rappresenta un evento davvero eccezionale, e gli scienziati ora premono perche' al piu' presto si introduca un serio piano di salvaguardia per Rungwecebus kipunji, minacciato soprattutto dalla
deforestazione in corso nel suo habitat e dalla caccia illegale.

Il lavoro pubblicato su Science descrive la morfologia, l'ecologia e la filogenetica molecolare di questa scimmia alta poco meno di un metro, bruna, con una cresta di pelo sulla testa, con lunghi baffi sulle guance, e dal peculiare verso di richiamo.
Rungwecebus,
gia' noto agli indigeni con il nome di “kipunji”, puo' vivere fino a 2500 m di altitudine nelle Highlands meridionali della Tanzania, e proprio il suo folto pelo lo difende dai rigori delle temperature frequentemente rigide.

Se volete saperne di piu' su Rungwecebus kipunji collegatevi alla WCS:
potrete seguirlo nel suo habitat in un video, e potrete udire il suo richiamo, davvero caratteristico.

Paola Nardi

Friday, May 26, 2006

Gli equilibri punteggiati

Gli equilibri punteggiati

Da pochi giorni in libreria segnaliamo questo libro:
Sparzani Antonio e Boccali Giuliano. Le virtù dell’inerzia, Bollati Boringhieri, pp. 368, 2006, collana Nuova Cultura.
Il libro affronta il tema dell’inerzia da molti punti di vista: dalla letteratura alla psicologia, alla religione. A noi preme segnalare il contributo di Marco Ferraguti, Professore di Evoluzione Biologica all’Università degli Studi di Milano che tratta l’argomento a noi tutti molto caro degli equilibri punteggiati. Il capitolo, alle pp. 145-197, si intitola:
Gli equilibri punteggiati: inerzia delle specie?
…questi sono gli argomenti trattati:
1. Esistono le specie ?
2. La sintesi moderna
3. Definizioni biologiche di specie
4. Anagenesi
5. Cladogenesi
6. Gli equilibri punteggiati
7. La stasi
8. Se le specie esistono, allora competono!
10. Chiusa ?

Thursday, May 25, 2006

Happy Hours evoluzionistici a Milano

Happy Hours evoluzionistici a Milano

Pikaia vi ricorda che il prossimo Happy Hour si terrà il 25 Maggio 2006 alle ore 18.30 a Milano, Museo di Storia Naturale, Corso Venezia, 55.
Anche la cultura evolve? Ipotesi a confronto è il tema che tratterà la nostra collaboratrice Astrid Pizzo, Dott. di Ricerca in Biologia Evoluzionistica e Conservazione della Biodiversità.
Gli Happy Hours fanno parte della prima manifestazione a Milano dei «Cafè scientifique» che si svolgono ogni II e IV giovedì del mese presso Le Jardin d'Histoire, Museo di Storia Naturale (Corso Venezia, 55 Milano).

Si prega di prenotare in anticipo la partecipazione; il recapito telefonico e' il seguente:
InfoPoit Museo N° 02 884 63 337

Wednesday, May 24, 2006

Nuovi libri su Darwin, Darwinismo ed evoluzione

Nuovi libri (attesi, imminenti, in uscita) su Darwin, Darwinismo ed evoluzione


Dopo molti anni di oblio ritorna alle stampe il libro:
Montalenti Giuseppe. Charles Darwin 1809-1882. Idee, studi e polemiche su evoluzione e origine degli esseri umani. Editori Riuniti, collana Il Milione

Attualità di Darwin. Il Poligrafo, collana I poliedri. A cura di Minelli A., pp. 88

Novelli Luca. Una macchina di nome Darwin. Fabbri, collana I delfini, pp. 125

Barash David P.. Il gioco della sopravvivenza. Biologia, psicologia, economia: alle radici del comportamento umano tra lotta e cooperazione. Orme Editori, traduzione di Pagani M., pp. 363

Cattaneo Cristina Maldarella Monica. Crimini e farfalle. Misteri svelati delle scienze naturali, Cortina Raffaello, collana Scienza e idee

Girolamo Fracastoro fra medicina, filosofia e scienze della natura. Atti del Convegno (Verona-Padova, 9-11 ottobre 2003). Olschki, biblioteca di Nuncius, a cura di Peruzzi E. e Pastore A., pp. 364

E’ imminente la pubblicazione del libro di Ferdinando Vidoni dal titolo Evoluzionismo, Unicopli, 2006.
Dell’autore segnaliamo due precedenti libri:
Guerraggio A., Vidoni F. , Nel laboratorio di Marx. Scienze naturali e matematica. Franco Angeli, Milano, 1982
Vidoni Ferdinando, Natura e Storia. Marx ed Engels interpreti del darwinismo. Dedalo, Bari, 1985, p126. Presentazione di P. Omodeo

Nella collana Gli Spilli, a luglio sarà nelle librerie una nuova biografia di Darwin:
Dal sito dell’editore Alphatest riporto:
Questa biografia è dedicata a uno degli scienziati che più hanno influenzato il pensiero scientifico negli ultimi due secoli e ancora oggi continua a essere tra le figure più discusse e attuali anche in ambito scolastico.
Indice
Cronologia della vita e delle opere di Charles Darwin; il periodo storico, le principali correnti filosofiche del tempo, la famiglia, la biografia, la malattia di Darwin (come la descrisse lui e come l'hanno interpretata vari specialisti); l’evoluzionismo prima di Darwin: la situazione in Francia, in Germania, in Inghilterra; gli autori dai quali ammise di aver attinto per formulare la sua teoria; le teorie di Darwin e la portata delle sue innovazioni


L’editore Rubbettino invece pubblica il libro del Prof. Antonello La Vergata:
Guerra e Darwinismo sociale
Dal sito dell’editore riporto:
Le teorie darwiniane della lotta per l’esistenza e della selezione naturale giustificano i conflitti sociali, il razzismo e la guerra? Così sembrò a molti fra Ottocento e Novecento. Così credono ancora non pochi storici, che vedono nel fascismo e nel nazismo la manifestazione estrema del “darwinismo sociale”. Ma che cos’è il darwinismo sociale? Si trattò di un fenomeno molto più complesso e sfaccettato di quanto non si creda. In realtà, le esaltazioni della guerra che fiorirono prima, durante e dopo il conflitto mondiale del 1915-1918 attinsero, ben più che alle teorie darwiniane, a idee predarwiniane radicate nella tradizione culturale dell’Occidente. Il volume ripercorre la storia di un lungo e intricato episodio dei non facili rapporti fra scienze sociali, filosofia, ideologie politiche e teorie biologiche.
Una recensione a cura di Paolo Rossi e’ pubblicata sull’inserto del Sole24Ore di Domenica 14 maggio pp. 34 dal titolo Darwin non va in guerra.
Considerato l’alto profilo culturale e scientifico del Prof. Antonello La Vergata segnalo le sue opere più significative.
Tra i libri:
L'evoluzione biologica. Da Linneo a Darwin 1735-1871. Loescher, Torino, 1979, p436.
L'equilibrio e la guerra della natura. Dalla teologia naturale al darwinismo. Morano, Napoli, 1990, p438
Nonostante Malthus. Fecondita', popolazioni e armonia della natura, 1700-1900. Bollati Boringhieri, Torino, 1990, p312
La lotta per l'esistenza nell'eta' di Darwin (Tesi di Laurea). Universita' di Firenze, Firenze, 1977
Daniele Rosa e L'Ologenesi. Univ. Camerino, Unione Zoologica Italiana, Camerino, 1989
…e gli articoli:
H. Spencer. Sopravvivenza del piu' adatto ed evoluzione cosmica. Quaderni di Critica Marxista, Scienza e Storia, n. 2, pag. 205-232, 1980
La teoria di Darwin e la biologia dell'Ottocento. in Santucci A. (a cura di). Scienza e filosofia nella cultura positivista. Feltrinelli, pag. 289-312, 1982
Che rivoluzione fu la rivoluzione darwiniana?. in Cimino G., Fantini B. (a cura di). Le rivoluzioni nelle scienze della vita. Olschki, pag. 101-108, 1995
Darwinismo e darwinismo sociale. Origini della sociobiologia. Quaderni dell'Istituto Galvano della Volpe, vol. 4, pag. 67-88, 1983
Il lamarckismo fra riduzionismo biologico e migliorismo sociale. Intersezioni, anno 10, n. 3, pag. 495-516, 1990
L'origine della specie. in Tugnoli G. (a cura di). I segni del tempo, pag. 85-96, 1993
Nuove immagini di Darwin. Prima parte. Cultura e scuola, anno 24, n. 93, pag. 127-135, 1985
Potenza di una metafora. La lotta per la vita. in Tradizioni filosofiche e mutamenti scientifici. Il Mulino, pag. 171-210, 1990
L'anno di Darwin in Italia. In Tega W. (a cura di). L'anno di Darwin. Problemi di un centenario, Pratiche Editrice, pag. 61-72, 1985
Evolution and war, 1871-1918. Nuncius, serie IX, n. 1, 1994
Biologia e filosofia in Italia 1900-1920. Bollettino di Filosofia n. 15, 1999
L'ipotesi di derivazione delle specie. L'evoluzionismo di Charles Lyell. Due sue lettere del 1859 e del 1862 a T.H. Huxley. Ann. Ist. Fil. Facolta' di Lett. Fil., vol. 2, pag. 289-310, 1980
Biologia, scienze umane e darwinismo sociale. Considerazioni contro una categoria storiografica dannosa. Intersezioni, vol. 2, pag. 77-97, 1982
Il darwinismo sociale. In A. Minelli and A. Casellato (a cura di). Giovanni Canestrini. Zoologist and Darwinist, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, pag. 399-418, 2001
Il concetto di specie da Aristotele a Buffon. in C.I.D.I. (a cura di). Storicita' e attualita' della cultura scientifica e insegnamento delle scienze, Marietti-Manzuoli, 1986
La storia naturale e le classificazioni. in Rossi P. (a cura di). Storia della scienza moderna e contemporanea, UTET, vol. I, pag. 779-841, 1988
Geologia e Paleontologia fra la meta' del Settecento e la meta' dell'Ottocento. In Rossi P. (a cura di). Storia della scienza moderna e contemporanea, UTET, vol. II, Tomo 2, pag. 553-595, 1988 Teorie ortogenetiche dell'evoluzione fra Ottocento e Novecento. in Cimino G e Di Giandomenico M. (a cura di). Acta Encyclopaedica, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1999
Il dibattito sull'evoluzione fra il 1880 e il 1930. in Gregory T. (a cura di). Storia del XX secolo. Storia della biologia, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1999
Images of Darwin. A Historiographic Overview. in Kohn D. (a cura di). The Darwinian Heritage, Princeton University Press, pag. 901-97, 1985
Filosofia e biologia. in Rossi P. (a cura di). La filosofia, UTET, vol. II, pag. 99-182, 1995
Positivismo e darwinismo sociale. in Pasquino G. (a cura di). Il pensiero politico. Idee, teorie, dottrine, vol. III, tomo I, UTET, pag. 243-272 , 1999
Evoluzione ed etica. Etica bioetica e problemi della filosofia, pag. 89-106, 1993
Charles Darwin. In Rossi P. (a cura di). Storia della scienza moderna e contemporanea, vol. II, tomo II, UTET, 1988, pag. 597- 644, bibliografia pag. 626-627, 1988
Biologia ed altruismo. Voci nel dibattito su evoluzione ed etica. Bollettino Filosofico, n. 9, pag. 77-112, 1991
Origine delle specie e problema delle origini. in Le origini e il tempo, pag. 17-30, 2003

Monday, May 22, 2006

Pagine di Storia Naturale. I ‘grandi naturalisti’ letti e raccontati da......

Pagine di Storia Naturale. I ‘grandi naturalisti’ letti e raccontati da.....

Volentieri segnaliamo….
Ciclo di incontri sul tema Pagine di Storia Naturale. I ‘grandi naturalisti’ letti e raccontati da…
Il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (CAMS) dell’Università degli Studi di Perugia ha organizzato un ciclo di incontri, da maggio a dicembre 2006, sul tema “Pagine di Storia Naturale. I ‘grandi naturalisti’ letti e raccontati da…”. L’iniziativa è finalizzata alla diffusione della cultura scientifica e ad una maggiore conoscenza delle principali opere del pensiero di alcuni naturalisti che hanno contribuito, in modo significativo, all’evoluzione della scienza. I sei incontri prevedono una lettura diretta di brani, individuati e commentati dai relatori, che forniranno, inoltre, notizie biografiche e storiche relative agli autori e al contesto culturale in cui operarono. Gli appuntamenti, dal 23 maggio al 12 dicembre 2006, si terranno nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria (San Pietro – Borgo XX Giugno, 74), alle ore 16.30.
Il primo, martedì 23 maggio, sarà dedicato a ”Charles Darwin geologo”; relatore Guido Chiesura, geologo, traduttore e divulgatore (collaboratore di Pikaia)
20 giugno Manlio Bonati (storico e bibliofilo): “Orazio Antinori ‘Viaggio nei Bogos’”;
19 settembre: Giulio Barsanti (storico della scienza - Università degli Studi di Firenze) “Lamarck: ambiente, evoluzione, ambientalismo
24 ottobre: Benedetto Sala (paleontologo - Università degli Studi di Ferrara) “Georges Cuvier, paleontologo dei vertebrati, e la sua influenza nel mondo scientifico illuminista
21 novembre: Spartaco Gippoliti (primatologo - Giardino Zoologico di Pistoia e Istituto Italiano di Antropologia): “Gorge B. Schaller, Diane Fossey e alcune riflessioni sulla biologia della conservazione tra globalizzazione e sviluppo sostenibile
12 dicembre: Giovanni Pinna (paleontologo, già direttore del Museo di Storia Naturale di Milano): “L’antievoluzionismo reazionario di Antonio Stoppani, paleontologo
Per informazioni: (CAMS) tel. 075 5856057 - e-mail: mailto:camso1@unipg.it

Evidenze sul riscaldamento globale

Evidenze sul riscaldamento globale

“Straordinaria somiglianza” di queste due immagini sul continuo trend verso il riscaldamento globale del nostro pianeta. Due modi diversi per dimostrare lo stesso fatto!
La prima tabella proviene dal sito web
The Times del 2004. La seconda dal blog SEED
.

Sunday, May 21, 2006

Recensioni del Manifesto sull'evoluzione

Recensioni del Manifesto sull'evoluzione

Il Manifesto del 12 maggio, nella pagina della cultura, recensisce due recenti libri su Darwin e l’evoluzione:
Il brigantino filosofico del giovane Charles di Franco Voltaggio
Dal quotidiano riporto:
«Fossili, fringuelli e fuegini» di Richard Keynes, resoconto del leggendario viaggio del «Beagle», salpato da Plymouth nel 1836 verso le terre del Nuovo Mondo. Una spedizione che avrebbe cambiato la storia. Nelle osservazioni del giovane Darwin, nei primi sospetti che la causa primaria della diversità andasse ricercata in un fattore diverso dalla creazione, le basi della teoria dell'evoluzione

L'evoluzione dell'evoluzionismo di Luca Tomassini
Dal quotidiano riporto:
«Luce si farà sull'origine dell'uomo» del paleontologo spagnolo Juan Luis Arsuaga per Feltrinelli. Una ricostruzione delle ipotesi sulla storia della specie umana

SULLE TRACCE DI DARWIN

SULLE TRACCE DI DARWIN

E’ ora disponibile sul web il resoconto filmato e in PDF dell’evento avvenuto il 29 ottobre 2005 presso l’ Università di Bologna:

SULLE TRACCE DI DARWIN. Incontro con gli studenti delle Scuole Medie Superiori

Potete consultare/visonare i seguenti argomenti:
Introduzione di Patrizio Roversi
Chi era Darwin di Guido BarbujaniI
l viaggio del Beagle di Patrizio Roversi
Darwin e il grande terremoto-maremoto cileno del 1835 di Stefano Tinti
L'evoluzione in 5 parole di Guido Barbujani
DNA: sulle tracce dell'evoluzione di Marco Passamonti
Le teorie dell'evoluzione nella sfera pubblica di Giuliano Pancaldi
CONCLUSIONI

Saturday, May 20, 2006

PAURA

PAURA. Seminari a Teatro Due. Parma, novembre 2005 - maggio 2006

Filosofi, semiologi, artisti, storici, antropologi, urbanisti, esponenti di punta della cultura nazionale ed internazionale, interverranno sul tema delle paure del contemporaneo sulle quali, oggi più che mai, si avverte la necessità di aprire una riflessione. Il teatro come luogo di incontro e dibattito.
Nell’ambito dell’iniziativa segnalo:
mercoledì 24 maggio 2006 ore18.00
LA PAURA DELL'EVOLUZIONISMO
a cura di Guido Barbujani, scienziato, docente di genetica, scrittore
Informazioni
Raffaella Ilari Tel. 0521 289659
info @teatrodue.org
www.teatrodue.org

Friday, May 19, 2006

Il canto della terra di Giancarlo Lacchin

Il canto della terra di Giancarlo Lacchin

Happy Hour evoluzionistici. Milano, Museo di Storia Naturale.
Incontro dell’11 maggio 2006
Il canto della terra. Conferenza di Giancarlo Lacchin

Nonostante l’argomento il prof. Lacchin dell’Università di Milano ha voluto comunque cimentarsi con il pubblico su un tema molto difficile da “divulgare”. Non fatevi fuorviare dal titolo che, per chi non è stato presente, potrebbe evocare temi ambientalisti. Il titolo si riferiva al rapporto tra arte, estetica, forma e la scienza, in particolare l’evoluzione. Per circa un’ora abbiamo ascoltato brani di Goethe, Heidegger, Milani con estrema attenzione. Per questo, ringraziamo il professore che ha voluto questo incontro e coraggiosamente l’ha portato a compimento.

Volentieri pubblichiamo, su richiesta dei partecipanti e grazie alla cortesia di Lacchin una bibliografia essenziale sul tema della serata.

Ernst Jünger e il nichilismo, a cura di L. Bonesio, Herrenhaus, Seregno 2002
Le arti nell’età della tecnica, a cura di M. Guerri, Mimesis, Milano 2001
J.W. Goethe, La metamorfosi delle piante, a cura di S. Zecchi, Guanda, Parma 1983
J. W. Goethe, Il collezionista e la sua cerchia, a cura di G. Catalano, Liguori, Napoli 2000
M. Heidegger, La questione della tecnica, in Id., Saggi e discorsi, a cura di G. Vattimo, Mursia, Milano 1991, pp. 5-27
M. Heidegger, Costruire Abitare Pensare, in Id., Saggi e discorsi, cit., pp. 96-108
M. Heidegger, Poeticamente abita l’uomo, in Id., Saggi e discorsi, cit., pp. 125-138
E. Jünger, Tipo Nome Forma, a cura di A. Iadicicco, Herrenhaus, Seregno 2002
E. Jünger, L’albero. Quattro prose, a cura di A. Iadicicco, Herrenhaus, Seregno 2003
L. Klages, L’uomo e la terra, a cura di L. Bonesio, Mimesis, Milano 1998
L. Klages, Goethe come esploratore dell’anima, a cura di G. Lacchin, Mimesis, Milano 2003
R. Milani, Il paesaggio è un’avventura. Invito al piacere di viaggiare e di guardare, Feltrinelli, Milano 2005
A. Portmann, Le forme viventi. Nuove prospettive della biologia, tr. It. Di B. Porena, Adelphi, Milano 1989
O. Spengler, L’uomo e la tecnica, tr. it. di G. Gurisatti, introduzione di S. Zecchi, Guanda, Parma 1992
M. Venturi Ferriolo, Giardino e filosofia, Guerini, Milano 2003 (con l’ampia bibliografia contenuta)
S. Zecchi, La bellezza, Bollati Boringhieri, Torino 1990
S. Zecchi, L’artista armato. Contro i crimini della modernità, Mondadori, Milano 2001.

Origine della vita, Shapiro e il rasoio di Occam

Origine della vita, Shapiro e il rasoio di Occam

Robert Shapiro, eminente chimico presso il Department of Chemistry alla New York University riporta in primo piano l’idea che la vita abbia avuto origine attraverso l’interazione di piccole molecole con un qualche catalizzatore e in presenta di una fonte di energia. Insomma ritorna l’idea che la spiegazione più semplice è quella più probabile. Il principio del rasoio di Occam colpisce ancora. Il commento all’articolo di Shapiro è pubblicato su Eurekalert:
Small molecule interactions were central to the origin of life
….l’articolo è annunciato per giugno sulla rivista The Quarterly Review of Biology

Thursday, May 18, 2006

Longevità maschile e femminile alla luce delle forze evolutive

Longevità maschile e femminile alla luce delle forze evolutive

Il genere femminile è più longevo del maschile a causa della selezione sessuale che costringerebbe i maschi a spendere più energie per competere con altri maschi a differenza delle femmine più impegnate nelle cure parentali.
Lo sostengono i ricercatori Kruger, D.J., & Nesse, R. M. nell’articolo An evolutionary life-history framework for understanding sex differences in human mortality rates. Human Nature, 17, 74-97, 2006.
La pagina web di Kruger offre ulteriori informazioni e sul Medical News trovate un commento

Gli antichi predecessori degli Scimpanzè e degli Umani potrebbero essersi incrociati qualche milione di anni fa?

Gli antichi predecessori degli Scimpanzè e degli Umani potrebbero essersi incrociati qualche milione di anni fa?

Questa è la tesi sostenuta dai ricercatori del Broad Institute del MIT e della Harvard Medical School. Comparando i due genomi recentemente sequenziati i ricercatori hanno cercato di dare una risposta temporale al momento della speciazione tra le due linee evolutive.
Riporto di seguito il comunicato stampa del Broad Institute:
The origin of species, as read through DNA
…il commento di Nature…...e di Eurekalert, Human and chimp genomes reveal new twist on origin of species
…..infine anche questo molto critico sui risultati, dell’antropologo J. Hawks, che riporta le sue considerazioni sul Blog omonimo JohnHawks.net

Wednesday, May 17, 2006

Il gene della farfalla e della cavalletta

Il gene della farfalla e della cavalletta

Uno stesso gene regolatore determina la metamorfosi completa delle farfalle e la maturazione degli insetti che, come le cavallette, subiscono una metamorfosi incompleta.

Lo hanno scoperto, e pubblicato recentemente su PNAS, alcuni ricercatori della University of Washington, Seattle, diretti dal biologo Deniz Erezyilmaz. Il fattore di regolazione denominato broad (br), sarebbe infatti responsabile dello sviluppo delle ninfe degli insetti
emimetabolici (a sviluppo diretto), ma anche dello stadio di crisalide negli insetti olometabolici come le farfalle: questi ultimi subiscono una trasformazione molto profonda prima di raggiungere lo stato di organismo adulto. In insetti quali mosche e falene, broad si esprime unicamente durante il passaggio larva-pupa, mentre tra gli insetti che non presentano uno stadio pupale, come ad esempio le cavallette, broad si esprime per tutti gli stadi ninfali, durante i quali l'insetto si modifica lievemente e gradatamente: e' come se l'evoluzione avesse comportato, circa 300 milioni di anni fa la restrizione della durata dell'espressione di questo gene, determinando la nascita del processo di metamorfosi da insetti dotati di sviluppo diretto.

Studiando Oncopeltus fasciatus, un emittero emimetabolico, i ricercatori hanno inoltre dimostrato che se si sopprime l'attivita' di broad, le ninfe si sviluppano comunque fino all stadio adulto, ma alcune strutture, come le ali, restano molto al di sotto delle dimensioni normali. Broad, dunque, non conduce allo stadio adulto, ma permette di compiere tutti i corretti stadi ninfali, con le piccole ma costanti modifiche che questi comportano. Se, invece, all'insetto si somministra un ormone giovanile, e si inseriscono in questo modo degli stadi ninfali sovrannumerari "artificiali", broad continua ad esprimersi. E' la prima volta che la storia di questo fattore di regolazione viene studiata cosi' dettagliatamente negli insetti emimetabolici.

Cosa succederebbe se Homo sapiens avesse il gene broad, e questo venisse soppresso durante il suo sviluppo? Beh, potebbe tranquillamente crescere fino a raggiungere due metri d'altezza, ma manterrebbe le proporzioni corporee di un neonato, con un'enorme testa e gambe tozze......

Paola Nardi

Il segreto del vigore dell'ibrido

Il segreto del vigore dell'ibrido

Chi meglio dei ricercatori agronomi dell'Universita' dell'Iowa, stato principe del "Corn Belt" americano, poteva svelare il segreto del vigore del mais ibrido?

I contadini (americani e non) sanno bene che incrociando linee specifiche di mais si ottengono ibridi con rese di gran lunga superiori a quelle ottenibili dalle stesse linee pure, ma nessuno finora ha potuto offrire una esauriente spiegazione della ragione di questo vigore (detto anche eterosi). Ora si stanno avvicinando alla soluzione Patrick Schnable, professore di agronomia e direttore del Center for Plant Genomics, Dan Nettleton, biologo statistico, ed un nutrito numero di collaboratori. La loro ricerca, durata due anni, si trova in questi giorni sulle pagine di PNAS .

Schnable e Nettleton hanno utilizzato le linee B73 and Mo17 per ottenere l'ibrido F1, piu' alto, a maturazione piu' rapida e con una resa dei grani nettamente maggiore di entrambi i genitori. Sono stati poi isolati e analizzati gli mRNA relativi ai tre genotipi, e attraverso la tecnologia del microarray e' stato possibile quantificare l'espressione di circa 14.000 geni appartenenti a ciascun genoma: e' questa la chiave per comprendere i meccanismi molecolari che permettono all'ibrido di mostrare le sue peculiari e vantaggiose caratteristiche.

I risultati mostrano che, del set di geni studiati, il 10% circa mostra una chiara differenza di espressione nei genitori e nell'ibrido, e che in questo caso sono all'opera tutti i possibili meccanismi di azione tra gli alleli: alcuni geni sono espressi maggiormente nell'ibrido rispetto ai suoi genitori (sovradominanza), altri sono invece meno attivi rispetto alle linee dei genitori (sottodominanza), mentre la maggior parte di questi geni (il 78% ca.) ha un'attivita' intermedia rispetto a quella dei genitori (additivita'). Secondo gli autori, i risultati mostrano chiaramente che al fenomeno dell'eterosi partecipano diversi meccanismi molecolari, e non solo la sovradominanza, come ipotizzato da tempo; il vigore dell'ibrido sarebbe la conseguenza di un processo particolarmente complesso.

Se i meccanismi dell'eterosi saranno definitivamente compresi, sara' possibile predire quali linee daranno origine ad incroci particolarmente favorevoli per l'agricoltura, anziche', come si e' proceduto finora, condurre una serie di tentativi. Inoltre sara' possibile indurre tratti favorevoli nel raccolto, come, nel caso del mais, la maggiore resa nella produzione di etanolo (biocarburante) per fermentazione dell'amido contenuto nei grani.

Paola Nardi

Tuesday, May 16, 2006

Conferimento della Laurea Magistrale honoris causa in BIOEVO da parte dell'Ateneo di Milano al Prof. Iain C. Wilkie

Conferimento della Laurea Magistrale honoris causa in BIOEVO (Biodiversita' ed Evoluzione Biologica) da parte dell'Ateneo di Milano al Prof. Iain C. Wilkie

E' con grande piacere che invito a partecipare alla cerimonia di Conferimento della Laurea Magistrale honoris causa in BIOEVO (Biodiversita' ed Evoluzione Biologica) da parte dell'Ateneo di Milano al Prof. Iain C. Wilkie. Si tratta di una doppia celebrazione che, oltre
al meritato omaggio al collega per la sua lunga e operosa attivita' scientifica nel campo della biologia e fisiologia animale, vuole festeggiare il felice arrivo in porto (con i primi laureati magistrali) del primo ciclo della Laurea Magistrale in BIOEVO, attivata
recentemente a Milano.

Daniela Candia

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
Aula Magna, Via Festa del Perdono n. 7
5 giugno 2006 ore 10,30
Biodiversità ed Evoluzione Biologica innovazione e tradizione in una Laurea Magistrale a Milano per un approccio moderno e integrato alla biologia evoluzionistica, organismica e ambientale

Il Rettore, Enrico Decleva, e il Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Marcello Pignanelli, sono lieti di invitare la S.V. alla Giornata Celebrativa per la Laurea Magistrale in Biodiversità ed Evoluzione Biologica e alla Cerimonia di conferimento della Laurea honoris causa al Prof. Iain C. Wilkie
Programma
Saluti
Enrico Decleva, Marcello Pignanelli
Laudatio
Daniela Candia Carnevali, Dipartimento di Biologia
Lecture
Ulrich Welsch, Ludwig – Maximilians – Universität München, Germany
Functional biology of invertebrates: a wonderful world of evolutionary adaptations
Lectio magistralis
Iain C. Wilkie, Glasgow Caledonian University, Scotland
Dynamic connective tissues: comparative and evolutionary perspectives
Conferimento del Diploma di Laurea Magistrale in “Biodiversità ed Evoluzione Biologica”
Lecture
R. McNeill Alexander, University of Leeds, England
Animal biomechanics: zoologists thinking like engineers
Lecture
Antonio Lazcano, Universidad Nacional Autónoma de México
How many animal features come from microbes?
Lecture
Marco Ferraguti, Dipartimento di Biologia
Teaching evolutionary biology in the BIOEVO course
Al termine della manifestazione si terrà un Concerto di musica da camera

Lo storno e la grammatica

Lo storno e la grammatica

Non e' solo l'uomo ad usare un linguaggio con caratteristiche gerarchiche, generative e ricorsive: anche il piccolo storno europeo riesce nell'impresa....

Lo dimostra in un lavoro recentemente pubblicato su Nature lo psicologo Timothy Q. Gentner, attualmente alla University of California, San Diego: Sturnus vulgaris e' in grado di classificare
sequenze acustiche che presentano caratteristiche ricorsive analoghe a quelle del
linguaggio umano. E' oggi ampiamente accettata la visione del celebre linguista Noam
Chomsky, secondo il quale la caratteristica principale che definisce il linguaggio umano consiste nella capacità di formare frasi nuove, anche mai sentite: tale creatività si basa su un meccanismo computazionale che è considerato assente dalla comunicazione animale e che e' collegato alle abilità matematiche umane. Il linguaggio umano viene considerato come un sistema formale che ha una base biologica. Le evidenze sugli animali, invece, indicano che la loro comunicazione e' limitata ad un numero fisso di messaggi.

Negli esperimenti condotti presso la University of Chicago, Gentner e i suoi collaboratori hanno sottoposto undici adulti di S. vulgaris all'apprendimento, attraverso tecniche di rinforzo, di sedici canti artificiali costruiti su due regole grammaticali distinte: in un caso si era "liberi dal contesto", era cioe' possibile inserire un suono nel bel mezzo di una sequenza canora; nel secondo caso un nuovo suono poteva essere inserito soltanto all'inizio o alla fine della sequenza. Dopo diversi mesi, nove degli undici esemplari hanno imparato a distinguere i due gruppi di canti, e sottoposti a nuovi canti che seguivano l'una o l'altra regola, hanno dimostrato di saperli classificare correttamente: non avevano quindi soltanto memorizzato i diversi canti. Anzi, essi erano in grado di collocare nel giusto gruppo canti piu' complessi, costituiti da una sequenza sonora piu' lunga. Gli uccelli si sono inoltre dimostrati capaci di riconoscere canti "sgrammaticati", che non seguivano nessuna delle due regole proposte.

Si tratta dunque di un notevole risultato: se lo storno e' in grado di riconoscere questo tipo di regole grammaticali, allora questo aspetto da solo non puo' spiegare l'unicita' del linguaggio umano, e stimola ulteriormente la ricerca di una base evolutiva del linguaggio e di altre abilita' cognitive. Per ora gli obiettivi di Gentner e colleghi sono di condurre analoghi studi sui giovani storni, e di verificare se gli storni addestrati sono in grado di applicare le regoli grammaticali, che ormai sanno riconoscere, a nuovi stimoli.

Paola Nardi

Wednesday, May 10, 2006

Darwin ospite alla trasmissione Ulisse su Rai 3

Darwin ospite alla trasmissione Ulisse su Rai 3

La quarta puntata del programma Ulisse curato da Piero e Alberto Angela sarà dedicata a Darwin. Il titolo della trasmissione che si svolgerà Sabato 13 maggio 2006 alle 21.15 su Rai Tre è il seguente:
Darwin: un viaggio lungo quattro miliardi di anni
Dal sito della Rai riprendo questo paragrafo:
Ulisse ripercorrerà le tappe di un viaggio che ha cambiato il modo di vedere la storia della vita sulla Terra. E’ il viaggio compiuto in Sud America 170 anni fa da Charles Darwin, il celebre naturalista inglese, che con le sue osservazioni elaborò la teoria dell’evoluzione, che è oggi alla base del sapere scientifico moderno

Sunday, May 07, 2006

Segnalazioni di pubblicazioni recenti su diversi argomenti

Segnalazioni di pubblicazioni recenti su diversi argomenti

Cruz, Helen. Towards a Darwinian Approach to Mathematics. Foundations of Science, Volume 11, Numbers 1-2, March 2006, pp. 157-196(40)
Tentativo di spiegare le capacità cognitive matematiche mediante la selezione naturale.

Y. N. Zhuravlev and V. A. Avetisov. The definition of life in the context of its origin. Biogeosciences Discussions, 3, 155–181, 2006
Testo completo di un saggio dedicato alla definizione concettuale del termine vita, vivente, organismo vivente.

Ellis Peter; Affara Nabeel. Spermatogenesis and sex chromosome gene content: An evolutionary perspective . Human Fertility, Volume 9, Number 1, March 2006, pp. 1-7
Il testo esamina i processi evolutivi che hanno portato alla diversificazione dei cromosomi sessuali.

Jonathan C. K. Wells. The evolution of human fatness and susceptibility to obesity: an ethological approach. Biological Reviews, Volume 81, Issue 02, May 2006, pp 183-205
Una bella review che fa il punto sul ruolo evolutivo giocato dall’obesità.

Allan Young. Remembering the Evolutionary Freud. Science in Context, Volume 19, Issue 01, Mar 2006, pp 175-189
Un po’ di storia. Tentativo di chiarire ciò che ha scritto Freud sulle basi evolutive della psicoanalisi o meglio della psicopatologia.

Segnalazioni di prossime pubblicazioni di libri

R. A. Foley. Unknown Boundaries. Exploring Human Evolutionary Studies. University of Cambridge

Michael L. Arnold. Evolution through Genetic Exchange, 280 pages. Oxford University Press. Sommario:
Genetic Exchange: History of Investigations
Genetic Exchange: The Role of Species Concepts
Genetic Exchange: Testing the Hypothesis
Genetic Exchange: Barriers to Gene Flow
Genetic Exchange: Hybrid Fitness
Genetic Exchange: Gene Duplication
Genetic Exchange: Origin of New Evolutionary Lineages
Genetic Exchange: Implications For Endangered Taxa
Genetic Exchange: Humans and Associated Lineages
Genetic Exchange: Emergent Properties

Evoluzione in mostra: il caso del pescegatto Channallabes apus

Evoluzione in mostra: il caso del pescegatto Channallabes apus

Un pescegatto esce improvvisamente dall'acqua e cattura la sua preda sulla terraferma: e' lo spettacolo che potete ammirare se vi recate nelle paludi tropicali del Gabon.

Channallabes apus e' un pescegatto, delle dimensioni di 30-40 cm e con un corpo allungato e flessibile, studiato da un gruppo di ricercatori belgi dell'Universita' di Anversa. La sua particolarita' consiste nell'essere in grado di cacciare le sue prede preferite, insetti dell'ordine dei coleotteri, uscendo dall'ambiente acquatico e catturando le prede con le sue mascelle: una modalita' che puo' aiutare gli scienziati a capire la transizione che si verifico' circa quattrocento milioni di anni fa, quando alcuni pesci intraprendenti conquistarono la terraferma e diedero inizio al dominio dei tetrapodi. Il biologo Sam Van Wassenbergh e i suoi collaboratori hanno trasferito alcuni esemplari dal loro habitat naturale ad un acquario appositamente preparato presso il loro laboratorio universitario, e hanno filmato la caccia del pescegatto, scoprendo che esso si lancia al di fuori dell'acqua sollevando la parte anteriore del corpo e piegando la testa verso il ventre,
sovrastando cosi' la preda e trattenendola con le mascelle. Il resto del corpo serve al pesce per mantenersi in equilibrio mentre si trova fuori dall'acqua.
Piu' che la presenza di pinne pettorali capaci di sostenere il peso corporeo, nel corso dell'evoluzione sarebbero stati proprio gli adattamenti che consentono la flessione dorso-ventrale lungo la colonna vertebrale a permettere agli animali di catturare con successo prede terrestri: lo si evince dalla struttura di alcuni pesci con struttura tetrapode recentemente scoperti, come Panderichthys, nonche' dai tetrapodi ancestrali quali Ichthyostega.

Secondo gli autori, Channallabes apus presenta alcuni caratteri simili a Tiktaalik roseae,
il fossile appena ritrovato nelle remote terre artiche canadesi, oggi indicato come l'anello di congiunzione tra vertebrati acquatici e terrestri.

Per saperne di piu', potete leggere l'articolo pubblicato su Nature.

Paola Nardi

Un gesto estremo di investimento parentale

Un gesto estremo di investimento parentale

Se qualche genitore ritiene di sacrificarsi troppo per i propri figli, dovrebbe considerare un piccolo anfibio appartenente all'ordine Apoda (o Gymnophiona).

Si tratta di Boulengerula taitanus, una cecilia africana ovipara che nutre i propri piccoli con la propria epidermide, particolarmente ricca in nutrienti proprio quando le uova si schiudono. Lo illustrano in un articolo su Nature alcuni ricercatori della University of Michigan guidati dal biologo Ronald Nussbaum. I piccoli nascono gia' attrezzati, dotati cioe' di una speciale dentizione, che permette loro di staccare lo strato esterno della pelle delle loro madri. Questo particolare era gia' stato notato dai ricercatori negli anni '90, quando era stata studiata la specie ovipara Siphonops annulatus: la dentizione era maggiormente somigliante a quella fetale delle cecilie vivipare, piuttosto che ai denti dell'adulto della specie considerata. Questa osservazione, unita al
fatto che i piccoli rimanessero vicino alle proprie madri fino ad uno stato avanzato della crescita, e che queste avessero una pelle di diverso colore rispetto alle femmine non in attesa, aveva portato all'ipotesi che i piccoli si nutrissero di una sorta di secrezione che fuoriusciva dall'epidermide della madre. Oggi, alla luce delle nuove ricerche su B. taitanus, Ronald Nussbaum e colleghi avanzano la nuova spiegazione. In particolare, sono state catturate 21 femmine con i piccoli (da due a nove) e in cattivita' sono stati osservati ben otto episodi di questa speciale forma di alimentazione, denominata appunto dermatofagia. Durante il periodo di osservazione, i piccoli si sono nutriti esclusivamente della pelle delle loro madri, ed hanno
notevolmente aumentato la propria dimensione, a scapito del peso delle loro madri. Anche in questo caso si e' notata una colorazione diversa (piu' chiara) delle femmine in attesa: lo strato cutaneo esterno, normalmente costituito da cellule piatte e cheratinizzate, e' risultato ricco di vescicole contenenti lipidi e proteine in gran quantita'.

Le cecilie sono un gruppo poco conosciuto di anfibi apodi: di essi si sa che esistono sia specie ovipare che specie vivipare. Nei feti delle cecilie vivipare si e' scoperta la presenza di una dentizione decidua, che servirebbe a strappare materiale nutritivo dall'ovidotto della madre. I piccoli delle cecilie ovipare vengono invece solitamente nutriti dal tuorlo dell'uovo che li ha contenuti. Sembra quindi che l'insolita modalita' di cura parentale qui descritta indichi una forma di transizione tra l'oviparita' e la viviparita'; forse anche le specie oggi vivipare sono passate attraverso questo stadio, che necessita di un forte adattamento sia da parte dei piccoli che da parte della madre. La filogenia attualmente accettata di questo ordine di anfibi suggerisce che la viviparita' si sia evoluta diverse volte in modo indipendente, mentre i denti fetali, scoperti sia in cecilie vivipare che in cecilie ovipare, potrebbero avere un'unica origine ed essere omologhi.

Secondo gli autori e' particolarmente importante conoscere maggiori particolari su specie anfibie di cui non si hanno molte informazioni: gli studi odierni guideranno meglio scienziati e biologi conservativi nella salvaguardia di questi preziosi organismi.

Se volete saperne di piu' circa questi interessanti anfibi, potete collegarvi al seguente sito dello Zoo di San Diego.

Paola Nardi

Thursday, May 04, 2006

Il processo delle scimmie da Darwin a Scopes

Il processo delle scimmie da Darwin a Scopes

Volentieri segnaliamo l’evento:
Il processo delle scimmie da Darwin a Scopes
Sabato 6 Maggio 2006 - ore 9.45, Auditorium La Serra, Corso Botta - IVREA
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Introduzione Francesco LA ROSA, Ass. Subalpina Mathesis Ivrea
Relatori Aldo FASOLO, Università di Torino
Giuseppe PELLEGRINI, Università di Padova, Observa Science in Society
Moderatore Pino ZAPPALÀ, CentroScienza Onlus Torino
Attori Glauco ONORATO, Jurij FERRINI, Alberto GIUSTA
Traduzione, adattamento e casting Luca GIBERTI
Processo delle Scimmie
Questo il soprannome di una delle battaglie legali più significative del Novecento.
Un processo (definito “del millennio”) che sollevò allo stesso
tempo controversie di carattere legale, scientifico, religioso, filosofico e
politico. Il tema dibattuto: la teoria dell’evoluzionismo, formulata dal grande
scienziato naturalista inglese Charles Darwin (1808-1882) e diffusa nel
1859 con la pubblicazione Sull’origine delle specie attraverso la selezione
naturale.
Tutto ebbe inizio nel luglio 1925, nello stato americano del Tennessee, per
la determinazione di un professore-allenatore di footboll, John Scopes
(1900-1970) che, durante una supplenza in una lezione di biologia, insegnò
ai propri allievi che l’uomo deriva dalla scimmia.
Il fatto suscitò roventi polemiche tanto che in seguito il Tennesse promulgò
una legge che proibiva di insegnare “che l’uomo deriva da animali
d’ordine inferiore”; e così Scopes diventerà l’uomo simbolo della battaglia
tra darwinisti e creazionisti.
Il processo fu un grande scontro fra due leggendari avvocati del tempo
(Clarence Darrow, difensore, e William Jennings Bryan, accusatore, poi
candidato alla presidenza degli USA).
La vicenda giuridica è stata talmente celebre che nel 1960 ha ispirato il
famoso film: “… e l’uomo creò Satana” di Stanley Kramer, che procurò a
Spencer Tracy l’Oscar come migliore attore e presentò Gene Kelly in un insolito
ruolo drammatico acclamato dalla critica.
Evoluzionismo fra Scienza e Religione: gli italiani e Darwin
Un contenzioso sempre attuale e non ancora chiuso, neanche in Italia
dove ogni anno si celebra il “Darwin Day”, appuntamento per promuovere
la consapevolezza dell’importanza della teoria dell’evoluzionismo in biologia
e soprattutto nella cultura contemporanea.
Il “Darwin Day” nasce anche dall’esigenza di parlare seriamente di scienza
e fede, dopo che, nel 2003, il tema dell’evoluzionismo ha rischiato
(per fortuna, solo temporaneamente) di essere cancellato nei piani di riordino
scolastici italiani. Proprio sulla revisione dei programmi d’insegnamento si è aperto un confronto
tra darwinismo, creazionismo e il cosiddetto “disegno intelligente”
che guiderebbe l’evoluzione.
E ciò malgrado ormai la Chiesa difenda l’evoluzionismo: “Darwin non nega
la creazione. Il principio di evoluzione e il principio biblico di creazione
possono convivere, essendo su due piani completamente diversi”, disse
papa Giovanni Paolo II, che il 26 aprile 1985, dopo il riesame del processo
a Galileo Galilei, ha voluto la “revisione” su un altro tema “caldo”:
l’evoluzionismo.
Attraverso questa iniziativa, corredata anche dalla proiezione di un filmato
e da alcune letture scelte da un testo teatrale sul caso Scopes, cercheremo
di fornire un’occasione per riflettere sul progresso del pensiero
evoluzionistico, sul valore e sui limiti del sapere scientifico.
Coordinamento:
Francesco LA ROSA, Tel: 0125-641570 - mathesis.ivrea @libero.it

Wednesday, May 03, 2006

Conferenza Teologia e Scienza: le ragioni di un dialogo

Conferenza Teologia e Scienza: le ragioni di un dialogo. Trieste, 12 maggio 2006

Per celebrare i 60 anni della fondazione, il Circolo di Cultura e delle Arti, organizza la seguente manifestazione:
Teologia e Scienza: le ragioni di un dialogo
Parteciperanno il teologo Giuseppe Tanzella Nitti (Pontificia Università della Santa Croce - Roma), il prof. Andrea Sgarro (Università di Trieste) e il prof. Alessandro Treves (SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Trieste)
12 maggio 2006, h. 17.30. Auditorium del Museo Revoltella, via Diaz 27 - Trieste
Per informazioni :
Circolo della Cultura e delle Arti
tel/ fax 040/366744 (ore 15.00 – 18.00)
sito web: http://www.ccatrieste.it/e-mail: mailto:ccatrieste@operamail.com

Presentazione del libro Fossili, fringuelli e fuegini di Richard Keynes. Bollati Boringhieri

Presentazione del libro Fossili, fringuelli e fuegini di Richard Keynes. Bollati Boringhieri
Alle 12.00 di Venerdì 5 Maggio presso la Fiera Internazionale del Libro di Torino si svolgerà la seguente manifestazione:
Le grandi avventure della scienza. Charles Darwin raccontato da Gian Arturo Ferrari. In occasione della pubblicazione del volume Fossili, fringuelli e fuegini di Richard Keynes. Bollati Boringhieri.

E vi segnaliamo anche il sito web della RAI Educational che traccia un breve Profilo di G.A. Ferrari